La Destra

Sembra che in questo paese sventurato ci sia un’ulteriore ombra, che si voglia avvicinare, come una marea nera, al Potere politico: è la Destra.
Eliminiamo il concetto di Centro-Destra, eliminiamo pure quelle frange estremiste che si ricollegano alle esperienze fallimentari del secolo scorso, cioè il fascismo di governo e il nazismo, in quanto forse troppo piccole per potersi esprimere, se non in atteggiamenti proto-individualistici.
Incominciamo con la Lega.
La Lega del 2020, quella di Salvini, ha tradito quella originale di Bossi e Maroni, ne ha voluto eliminare le caratteristiche di movimento anti-Roma, che ne caratterizzavano le origini.
A parte i rigurgiti di razzismo antimeridionale, la caratteristica fondamentale era appunto il grido “Roma ladrona!”, che ne era in un certo senso la bandiera e il target, quello di un’autonomia accentuata, che si sarebbe risolta in una secessione, quella delle regioni del Nord contro il potere centrale ingiustificato, vampirico ed asfittico della presunta capitale.
Questo appello delle tre leghe, la Lega Lombarda, la Liga Veneta, la Lega Piemoteisa, risaliva agli anni ’70 ed era forse ancora precedente.
Mi arrischio a dire che tale visione aveva per i cittadini delle tre regioni un senso, una sorta di protesta silenziosa, ma effettiva, su cui si può discutere, ma che non si può negare a priori. Umberto Bossi voleva significare, manifestare tutto questo.
La discesa su Roma dei leghisti ha provocato un cambiamento totale, come se le mollizie della città avessero causato uno sciogliersi al sole delle loro istanze.
Salvini rappresenta, appunto, questo melt-down, questa volontà di trasformare un movimento politico naturale, ben collegato ad alcune regioni, in un qualcosa di nazionale, avente un centro (Roma) e tentacoli sparsi ovunque, con un leader che si è trasformato lentamente da autonomista in nazionale ed infine nazionalista.
Perché Zaia ha tanto successo in Veneto? Per un motivo semplice, perché ha voluto mantenere costante un rapporto strettissimo con la sua regione, è sempre stato anche il leader della Liga Veneta e dice chiaramente che il suo bersaglio politico è un’autonomia chiara e diretta.
Sarà forse cinismo, ma lo è sinceramente, quindi Salvini ha tradito le sue radici, i suoi antenati.
Non va molto meglio per il secondo partito della Destra, Fratelli d’Italia, in cui una piccola dirigente del Movimento Sociale ha voluto allargare la sua base con delle parole d’ordine ad effetto, molto squillanti, ma in definitiva molto banali, da ventennio, in cui si pone l’accento su un Patriottismo da trincea, su un Cristianesimo più o meno ideale, su un Femminismo di ambigua lettura, il tutto condito da frasi a effetto, da un continuo gridio parlamentare ed extraparlamentare.
Ma non dimentichiamo che il suo movimento ha un forte supporto da parte di quei gruppi americani, che appoggiano l’operato di Donald Trump, e di tanti conservatori repubblicani USA, che vedono molto bene in questi piccoli movimenti europei dei satelliti da controllare e che possano lanciare le parole d’ordine dei conservatori USA nei vari paesi d’Europa: una prosecuzione del piano Marshall, in chiave populista.
Quindi l’Italia vista come un tassello di mire egemoniche, che hanno comunque la stessa origine di quelle del 1947, cioè di un piano mondiale subordinato al Nuovo Capitalismo.
Quanto al terzo personaggio, cioè Berlusconi, lo vedo bene come una piccola appendice agli avventurieri del XX secolo, cioè Benito Mussolini, il Grande Avventuriero che ha determinato tanta parte e tanti problemi nella prima metà del secolo, poi i medi Avventurieri, come Bettino Craxi, ora dimenticato, ma che in realtà ha avuto un’importanza e una risonanza fondamentale nella sua epoca, ed infine il piccolo Avventuriero, Silvio Berlusconi, che si è riproposto, ed è stato, il nipotino prediletto di Craxi e che ha lanciato nelle menti spugnose di tanti italiani il motto “Sono uno di voi, tutti potrete diventare come me”, che ha affascinato milioni e milioni di persone.
Sono venti anni che le parole, le azioni, le parodie di Berlusconi ci riempiono la vita, talora comiche, talora tragiche, ma, in definitiva, incapaci di tramutare i sogni in realtà.
Questa è la Destra Italiana, né più né meno. Chi si vuole rivolgere ad essa, può farlo, ma sappia che ci sono dei limiti precisi, dettati dall’incongruenza con il presente e dall’assoluta congruenza con modelli del passato, ciascuno dei quali ha fallito nel secolo scorso.
Historia Magistra Vitae, ma deve esserlo sul serio.

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