Manon Aubry (1) nasce nel 1989 in una delle città portuali più belle della Provenza, Frejus. Zone sincere di Francia (e della migliore Europa) dove basta uno sguardo per capire con chi si ha a che fare e, di conseguenza, come comportarsi. Non a caso la “Marsellaise” è stata scritta poco lontano da lì ormai più di 220 anni fa. Giovane, spigliata, sincera, ha affrontato a muso duro la presidente Ursula Von Der Leyen, richiamandola alle sue responsabilità ed ha strigliato – in modo ancor più netto – l’insieme della Commissione europea che avrebbe dovuto facilitare lo sviluppo, l’acquisto e la distribuzione dei vaccini antCovid19 su tutto in territorio . Compito essenziale, questo, per dare più sicurezze ai cittadini (come ben ripete la parlamentare Aubry), per vincere una battaglia difficile insieme, per garantire una corretta ed equa distribuzione dei prodotti. Soprattutto per evitare che si creino circuiti viziosi finalizzati a sfruttare l’ “affaire vaccines”. Un piacere sentire parole così chiare, documentate, nel rispetto dei tempi concessi (cinque minuti) e delle rigorose normative parlamentari. Nessun insulto. Nessuna cattiveria inutile. Solo i fatti. Con una attenzione ai costi dei vaccini, che devono essere controllati e calmierati e, soprattutto, con un corretto riferimento a tutti i popoli del Pianeta, di qualsiasi colore essi siano o di qualsiasi condizione economica. Un intervento che fa onore alla tradizione “gauchiste” e che, anche se per poco, ci fa sembrare possibili svolte epocali più volte invocate. Quei “tournements” che ci hanno portato ad attaccare sia il militarismo della Nato, gli intrallazzi del CAF italiano, il degenerare di “mafia” e “terrorismo”, come le repressioni in Ungheria e in Cecoslovacchia. Alla ricerca di un mondo migliore. Addirittura nella convinzione che questo “mondo migliore” fosse possibile da realizzare.
Bene. Manon Audry ci fa sperare in una conversione ad U di un torpedone che, ormai da troppi anni, è a ruota del peggior “finanz-capitalismo” e che non ha nessuna remora a fare di una drammatica pandemia il più classico dei “business”. Ma andiamo per ordine. Prima di tutto l’intervento (consultabile anche in originale a fondo articolo) della parlamentare Aubry.
“Vado subito al sodo, egregia presidente Von Der Leyen: ho una semplice domanda per Lei oggi “Come la Commissione Europea ha potuto accettare le condizioni dei Laboratori Farmaceutici, al punto di sembrare quasi ai loro ordini? ” Infatti, egregia presidente, ho l’impressione che nella gestione della cosiddetta “strategia vaccinale“, i dirigenti di quella che viene definita “Big Pharma” abbiano scritto la legge, i termini di produzione, movimenti e consegne, al Vostro posto. Tutto è poco trasparente…. dai contatti informali ai contenuti veri dei contratti; nessuna informazione sui negoziati nonostante le richieste circostanziate del nostro Parlamento. Solo tre contratti sono stati resi pubblici per mezzo delle nostre pressioni come cittadini. Per quelli che non ne hanno ancora preso visione ecco i risultati (mostra un foglio in formato A4 di un documento). Tutte le informazioni più importanti come il prezzo specifico, il calendario e l’organizzazione delle spedizioni, i dettagli sulle clausole di responsabilità, sono nascoste (si vede chiaramente il documento con intere frasi cancellate a inchiostro nero). Per gli altri contratti bisognerà attendere che i Laboratori si degnino di pubblicarne le risultanze. Così stanno le cose. Sono loro che decidono. E ancora. Riguardo l’organizzazione delle spedizioni, si registrano ritardi nella tabella di pagamento e, anche , nella tempistica programmata non rispettata. Il tutto senza che sia stata prevista alcuna sanzione. Perchè, proprio così, sono i Laboratori che decidono. Anche sui “brevetti” abbiamo di fatto un’altra situazione scandalosa. Questi vaccini sono stati sviluppati per mezzo dell’impiego di miliardi di denaro pubblico, ma i brevetti restano – attenzione – proprietà esclusiva dei c.d. “Big Pharma”. Il risultato è presto sintetizzato: gli Stati non possono produrre su grande scala le dosi di cui il modo ha assolutamente bisogno. Perchè, proprio così, sono i Laboratori che decidono (da notare l’anafora, la ripetizione voluta per dare ulteriore colore ad un discorso già molto colorito, n.d.r.). Infine, vera ciliegina sulla torta: i profitti. 15 miliardi di euro di affari e dal 20 al 25 per cento di margine di guadagno per “Pfizer”. La stessa Pfizer non fa mistero di essere felice del suo “blockbuster”. “Sanofi” (2) non ha trovato/prodotto vaccini ma, di contro, ha proceduto nella soppressione di 400 posti di ricerca, con la conseguenza di avere 4 miliardi di dividendi da distribuire. “Les Labos sortent le champagne” Si può proprio dire che i Laboratori, i loro consigli direttivi, stappano il migliore Champagne. Proprio così. Sono loro che decidono. Decisamente un sentimento di impotenza, egregia Presidente Von Der Leyen, non tocca forse a noi a predisporre le leggi? Siamo capaci di imporre ai nostri concittadini una restrizione inedita delle nostre libertà ma non siamo stati, non siamo in grado di fissare regole certe alle aziende del c.d. “Big Phaarma“? Di questo la Commissione Europea dovrà renderne conto. E’ per questo motivo che, a nome del nostro gruppo della “Gauche” al Parlamento Europeo, richiedo la creazione immediata di una Commissione d’Inchiesta sulle responsabilità della Commissione stessa in questo che si va profilando come un vero e proprio “disastro”. Abbiamo il diritto di sapere come stanno realmente le cose. Perchè, d’altra parte, questi vaccini sono stati pagati tramite i nostri soldi. E l’equazione deve essere semplice, elementare: denaro pubblico, contratti pubblici, brevetti di dominio pubblico. Di fatto, dopo decenni noi stiamo abbandonando tutto, perfino la nostra Salute, nelle mani dei “privati”. Ed ora ne stiamo vedendo gli effetti. Noi, invece, proponiamo un percorso differente: mettere limiti definiti alla potenza smodata dei Laboratori. E’ venuto il momento di liberare i brevetti assicurandosi che nessun profitto sia realizzato tramite il fenomeno pandemico. Questa è l’unica maniera di poter vaccinare rapidamente l’insieme degli abitanti del Pianeta. Sia i Paesi ricchi che quelli con meno possibilità. E’ venuto il momento di rassicurare i cittadini che dubitano, togliendo l’affare-vaccini dalle grinfie delle multinazionali. In questo modo si potrà tornare a vivere dopo un anno di difficoltà, di preoccupazioni, di isolamenti e di precarietà. Questo dovrebbe essere il suo ruolo , egregia Sig.ra Von der Leyen, a meno che Voi abbiate deciso di abdicare a favore dei “Laboratori”. Proprio quando la popolazione non ne può più, quando le fasce di precariato hanno letteralmente fame, nel momento in cui i giovani disperano del loro futuro, riprendiamo al più presto il controllo sui Consigli direttivi dei Laboratori. Facciamo uscire tutto quanto riguarda il comparto “Salute” dalle logiche di mercato e consideriamo, quindi, i vaccini come “beni comuni dell’intera umanità” non una specie di “bancomat” degli azionisti. ” (alle note 3a e 3b due video della parlamentare)
Che dire di più. Come segnalato sui Social che gestisce….”Bravo Manon”.
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(1) Manon Aubry (Fréjus, 22 dicembre 1989) è una politica francese.
È parlamentare europea e copresidente del gruppo parlamentare della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) dal luglio 2019.
La sua carriera politica inizia da studentessa nel 2005 quando prende parte alla campagna elettorale per il No al referendum sulla Costituzione Europea oltre che alla mobilitazione contro la riforma dell’istruzione di François Fillon.[2]
Dopo aver vissuto per due anni in Repubblica Democratica del Congo lavorando per una ONG che si occupava di violazioni dei diritti umani, nel 2014 diviene membro di Oxfam Francia dove si occupa principalmente di iniquità fiscale.
Nel 2018 la commissione elettorale del partito La France Insoumise la nomina capolista per le elezioni europee del 2019.[3] In quell’occasione viene quindi eletta eurodeputata. Dopo l’insediamento al Parlamento europeo, il gruppo parlamentare Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) la nomina copresidente del gruppo insieme al tedesco Martin Schirdewan. Ecco qui alcuni suoi testi ricavati dal servizio “wiki”
- ^ “Sale macaroni n’est pas une insulte raciste”, affirme l’eurodéputée LFI Manon Aubry en plein direct midilibre.fr
- ^ (FR) Manon Aubry – La France Insoumise, su lafranceinsoumise.fr. URL consultato il 30 aprile 2020..
- ^ (FR) Marianne Lecach, Manon Aubry, l’insoumise qui veut changer l’Europe, su valeursactuelles.com. URL consultato il 22 febbraio 2019..
(2) Sanofi è un gruppo farmaceutico francese che è stato creato nel 2004 dalla fusione di Sanofi-Synthélabo e Aventis. https://it.wikipedia.org/wiki/Sanofi
(3) a – https://fb.watch/3_-ih4FdR_/
(3) b (originale del 6 febbraio 2021. Con testo tradotto nell’articolo)
Sarà pure la parte migliore della Francia con gloriose tradizioni (marsigliese) inclusa ma non poco tempo Le Pen gode di robusto consenso