30 settembre 1955: un omaggio al mio idolo adolescenziale James Dean

30 settembre 1955
Ero bello, giovane e inquieto. Infelice forse, ma di che cosa non sapevo.

A vent’anni si è sempre infelici, vorresti già essere quello a cui aspiri, ma che non sai se è davvero tuo, se è puro sogno, desiderio, ansia d’essere già vecchio.

Avevo cercato il successo anche con mezzi non sempre nobili, è arrivato.

Tre film in poco più di un anno e la mia maglietta bianca, i jeans e il giubbotto rosso diventati subito leggenda.

Come la mia Porsche 550, la mia“ little bastard”, nelle cui braccia d’argento sono rimasto accartocciato, in quel fatale 30 settembre 1955, nei pressi di Paso Robles.

Terra di California che mi aveva reso celebre : Caleb Trask, il protagonista de “La valle dell’Eden”, il romanzo di Steinbeck, racconto di anni bui, di colline e vigneti tra Salinas e Monterey in una inquietante coincidenza di “generazioni perdute”.

Si è raccontato tanto in questi anni su di me, ma pochi mi hanno veramente conosciuto.

Io stesso, per primo, cercavo di scovare in me quel che davvero ero, dentro al dolore della perdita di mia madre – è lei che mi ha dato come secondo nome Byron, il Poeta che amava -e il mancato amore di mio padre.

Essere nato nell’Indiana, tra vacche e tori, mi aveva coltivato rude, ma il mio sguardo era ingenuo, lo dicevano strafottente, ero solo fortemente miope e gli occhiali donano alla menzogna quella parvenza di verità che accontenta gli stupidi.

Ero avido di conoscere e imparare: suonavo il bongo, frequentavo i corsi di danza di Martha Graham, studiavo e amavo Annabel Lee, la struggente poesia di Poe e la crudele canzone Nature boy, dalla voce di Nat King Cole.

Amavo fotografare Pier Angeli, eravamo innamorati come si può esserlo solo a vent’anni, sognavamo di avere una figlia che avremmo chiamato Patrizia, di visitare l’Italia… ma le madri a volte rivendicano alle figlie le loro battaglie perdute. E troppo spesso i figli s’immolano sull’altare dell’egoismo dei grandi.

S’impara tardi la vita, confortati da molti sbagli, da sentimenti fraintesi, da fatti spesi male.

Sono stato il primo attore ad avere una candidatura postuma al premio Oscar e il Golden Globe sempre postumo come miglior attore del 1956.

Oggi avrei poco più di 90 anni, sono nato l’8 febbraio del 1931; se mi avessero tolto la patente quando la Polizia mi fermò per eccesso di velocità in quel 30 settembre, poco prima del fatale incidente…chissà se vi ricordereste ancora di me.

Patrizia , in omaggio a James Dean, mio idolo adolescenziale

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