Chiaramente non è solo un riferimento al celebre romanzo di Grazia Deledda, ma anche un flash sulla situazione politica dell’Italia di oggi.
2014: Matteo Renzi ottiene una schiacciante maggioranza elettorale, alle europee, con il 40,8 per cento.
È un risultato clamoroso e ne prendiamo atto.
2018: il Movimento 5 Stelle vince le elezioni politiche con un risultato imprevisto e sorprendente.
Anche in questo caso ne prendiamo atto.
2019: la Lega di Matteo Salvini si colloca fra il 33/34 per cento nelle europee e diventa il primo partito italiano.
La sua ascesa sembra inarrestabile.
2022: Fratelli d’Italia vince le elezioni, diventa il primo partito in Italia e porta la Destra al potere.
Per la prima volta una donna diventa Primo Ministro e la Destra ritorna con prepotenza: è un fatto sconvolgente.
Mettiamoci ora nei panni di un osservatore europeo, per ipotesi un giornalista del Nord Europa, che voglia esaminare con attenzione la Storia della politica italiana.
Che cosa direbbe? Sarebbe del tutto disorientato, poiché probabilmente non ne capirebbe assolutamente nulla.
Come biasimarlo? Come spiegare agli altri cinquecento milioni di europei quello che succede a Roma?
In pratica, in otto anni, dal 2014 al 2022, questo paese ha cambiato non solo leader ma anche movimenti politici al potere, del tutto contrastanti.
Come spiegare questi otto anni ad un signore svedese, che è stato governato per oltre ottanta anni dalla socialdemocrazia (anche se recentemente qualcosa è cambiato)?
Il problema dell’Italia è appunto questo: un elettorato che si muove e decide in modo apparentemente scomposto, senza un filo logico, e perennemente ondeggiante.
Come le canne al vento.
Viator
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