Poiché da sempre condivido le perplessità di Primo Levi (autore scomodo, come Hannah Arendt) su Israele, auto proclamatosi sede dell’ebraismo, e la sua critica nei confronti del militarismo dei governi di uno Stato che si dichiara ebraico, segnalo due suoi interventi, desunti da: M. Belpoliti (a cura di), Primo Levi. Conversazioni e interviste 1963-1987, Einaudi 1997, p. 301
A domanda di Alberto Stabile: “Perché alcuni ebrei oggi identificano il dramma palestinese con le persecuzioni da loro subite quarant’anni fa?”. Primo Levi rispose: “Non solo ebrei, anche molti non ebrei lo fanno. Qualche analogia c’è. lo non vorrei spingere le cose troppo oltre, ma le analogie mi sembrano essenzialmente queste. Si tratta di una ‘Nazione’, chiamiamola così tra virgolette, perché nel mondo arabo le cose sono sempre difficilmente definibili, che si è trovata senza Paese. E questo è un punto di contatto con gli ebrei. Esiste una diaspora palestinese recente che ha qualcosa in comune con la diaspora ebraica di duemila anni fa. E l’analogia non può andare molto oltre, a mio parere”. “Due popoli vittime…” rilancia Stabile. E Levi: “Vittime di vicini troppo potenti. Tuttavia rifiuto di assimilare quella che Hitler chiamava la soluzione finale con le cose pur violente e pur terribili che fanno gli israeliani oggi. Non esiste un piano di sterminio del popolo palestinese. Questo è andare troppo oltre”. (“La Repubblica”, 28/6/1982).
“Uomini con il numero di Auschwitz tatuato al braccio [hanno fondato Israele], senza casa e senza patria, scampati agli orrori della seconda guerra mondiale, che hanno trovato laggiù [in Palestina] una casa e una patria. So tutto questo. Ma so pure che questo è l’argomento preferito di Begin. E io a un tale argomento nego la validità”… “Per Begin «fascista» è una definizione che accetto. Credo che lo stesso Begin non la rifiuterebbe. È stato allievo di Jabotinski: costui era l’ala destra del sionismo, si proclamava fascista, era uno degli interlocutori di Mussolini” (Intervista di Giampaolo Pansa, “La Repubblica”, 24 settembre 1982).
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