Prefazione
Era impensabile, solo dieci anni fa, organizzare un Pride ad Alessandria, una piccola città piemontese di poco più di 90.000 abitanti. Eppure, nel 2019, facevo parte del gruppo di attiviste e attivisti che ha dato vita al primo ALPride, una manifestazione che ha riunito migliaia di persone e acceso i riflettori sulle istanze della comunità LGBTQIA+ locale.
Le radici del primo ALPride
Tutto è iniziato con l’associazione Tessere Le Identità, che opera nell’alessandrino dal 2013 e di cui all’epoca ero presidente. Sentivamo l’esigenza di dare voce alla comunità LGBTQIA+ di Alessandria, che viveva nell’ombra e spesso subiva discriminazioni e violenze. Sapevamo che organizzare un Pride sarebbe stata un’impresa ardua, ma eravamo determinati a far sentire la nostra voce.
La sfida: organizzare un Pride in una città “di provincia”
Organizzare un Pride in una città come Alessandria non è stato facile. Abbiamo dovuto affrontare diverse resistenze, soprattutto da parte di chi aveva una visione chiusa e omofoba della società. Ma non ci siamo mai arresi. Abbiamo organizzato assemblee pubbliche per coinvolgere la cittadinanza e sensibilizzare sui temi LGBTQIA+. Abbiamo costruito una rete di collaborazioni con altre associazioni e realtà del territorio. E, soprattutto, abbiamo lavorato con grande impegno e dedizioneper garantire la sicurezza e la buona riuscita dell’evento.
Il rapporto con la politica
Organizzare un Pride in una città con un’amministrazione di centrodestra a guida leghista è stata un’esperienza particolare. Abbiamo dovuto trovare un modo per dialogare con le istituzioni e far capire loro l’importanza della nostra manifestazione. Non è stato sempre facile, ma alla fine siamo riusciti a ottenere il patrocinio del Comune e la collaborazione delle forze dell’ordine.
Il successo di ALPride 2024
Nonostante le difficoltà, il primo ALPride è stato un grande successo. E sempre di più lo sono state le edizioni successive, fino ad arrivare a quella del 2024, che ha visto la giunta di centro sinistra portare il Comune ad essere co organizzatore, aprendo le porte a tutta una serie di servizi fondamentali per la riuscita della giornata. Migliaia di persone hanno partecipato alla parata, e altrettante sono venute al neo nato Pride Village, un luogo di condivisione, dibattiti ma anche divertimento e leggerezza, dove sentirsi liberi di esprimere il proprio essere. L’edizione di quest’anno ha ulteriormente solidificato i rapporti e la rete creata in questi anni con le istituzioni, le associazioni di categoria, enti ed esercenti, ma soprattutto con i cittadini e le cittadine, che hanno capito l’importanza di questo impegno, dandoci consenso, partecipazione, supporto in tutti i modi possibili.
L’importanza del Pride
Anche se negli ultimi anni il Pride è diventato un evento più mainstream, non dobbiamo ai dimenticare il suo significato originario. Il Pride è una manifestazione di protesta e di rivendicazione dei diritti LGBTQIA+ che nasce dai moti di Stonewall nel 1969. In Italia il Pride nasce ufficialmente per la prima volta a Roma nel 1994. È un momento per celebrare la diversità e per lottare contro le discriminazioni e le violenze. È un’occasione per affermare la nostra identità e per costruire una società più inclusiva e rispettosa di tutti.
Conclusione
Organizzare il primo ALPride è stata un’esperienza indimenticabile. Mi ha insegnato l’importanza del lavoro di squadra, della tenacia e del coraggio. Mi ha dimostrato che, anche nelle realtà più piccole e difficili, è possibile fare la differenza e lottare per un mondo più giusto.
Stefania Luce Cartasegna
Vicepresidente Tessere Le Identità
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