La clamorosa sconfitta della nazionale italiana di calcio contro la Svizzera mi ha indotto a fare alcune riflessioni.
In terra di Germania, la nazionale ha fatto quattro incontri, con dei risultati progressivamente sempre più deludenti.
Da notarsi che l’Italia era la Nazionale campione d’Europa in carica, quindi nel 2021 non aveva giocato assolutamente male, quello a cui abbiamo assistito è stato assolutamente scandaloso: Spalletti, l’allenatore per un giorno, bofonchiava delle frasi assolutamente senza senso, se la prendeva con mulini a vento inesistenti e sul campo ha fatto quello che ha fatto, cioè disastri.
Spero che la Federazione Italiana Gioco Calcio gli chieda la restituzione del maltolto e, quanto ai giocatori, almeno il dimezzamento di quello che prendono dalle singole squadre.
Sarebbe una norma logica e giusta. Questo per quanto riguarda la spedizione italiana in Germania, settore calcio.
Ma anche le spedizioni a Bruxelles mi sembra abbiano risultati analoghi, cioè disastrosi. È partita da Roma la carovana dell’Hallelujah, su costosissimi aerei presidenziali, per obbligare i padroni del vapore in Europa a riconsiderare la loro vittoria e a dare un contentino al paese del mandolino e della mozzarella.
Così, vista da fuori, è apparsa l’operazione Meloni a Bruxelles.
La ragazza della Garbatella si dichiarava orgogliosa del suo 29% alle elezioni e sosteneva che l’Italia aveva diritto ad un posto al sole… Abbiamo visto i risultati, con l’Italia di estrema destra rimessa al suo posto, cioè al secondo livello in Europa, e la Garbatella capace solo di starnazzare di presunte malefatte contro l’Italia soltanto quando si trova al sicuro, sui sette colli di Roma.
Signore e signori, le cose non vanno così, se un paese si presenta ad un campionato d’Europa di calcio deve avere il meglio sia come trainer che come calciatori e il bello è che questo trainer c’è, esiste, ha nome e cognome, e si chiama Carlo Ancelotti. A lui il compito di trovare i calciatori giusti.
Per quanto riguarda la politica, anche qui, dopo ventidue mesi di governo delle destre, sappiamo che quasi tutto non va ed allora la risposta semplice è che per risolvere i problemi bisogna mettere ai posti di comando chi sa le cose e può dare le risposte.
Titoli, merito, competenze, che sia un Carlo Cottarelli o un Tito Boeri, l’importante è trovare chi sa risolvere i problemi e dare le risposte.
I personaggi che attorniano la Meloni, furba interprete dell’oggi, sembrano dei ladri di galline, appena entrati nel pollaio, e ben contenti di aver raggiunto posizioni apicali.
No, signora Meloni, non basta ottenere il 29% dei voti per saper governare bene.
Viator
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