Due donne sole al comando

Un celebre autore classico, Plutarco, scrisse i Bioi Paralleloi, le Vite Parallele.

Che significa? Significa che l’autore paragonava grandi uomini del suo passato, ad esempio Alessandro Magno e Giulio Cesare.

Un emozionante studio delle qualità e dei difetti che avevano segnato i grandi uomini della Storia.

Riduciamo un po’ le dimensioni ed occupiamoci della politica italiana, passata e presente.

Oggi ci confrontiamo con una presidente del consiglio molto larga di parole, espresse con inflessioni romanesche, che denotano un sapiente uso del comizio.

Non un uso classico, come poteva essere quello dei fratelli Gracchi o di Cicerone, ma molto più terra terra, molto più colloquiale.

“Volemose tanto bene”.

Risultati dei primi due anni di governo: dati ufficiali roboanti e teleguidati, vita reale attorno a noi povera e meschina.

Mi viene in mente un personaggio più o meno della stessa statura fisica della Meloni, e cioè Amintore Fanfani, tanto criticato dagli studenti sessantottini al grido di : “Mens nana in corpore nano”, ma capace di grandi realizzazioni pubbliche, come le case popolari a milioni, infrastrutture poderose, includiamoci pure l’Auto Sole e tante altre realizzazioni fondamentali per l’Italia post-bellica.

E poi, permettetemi una piccola nota di cultura: il Fanfani accademico che parla in un breve documentario di un grande pittore della sua terra, Piero della Francesca, un gioiellino.

Anche la Schlein si dibatte faticosamente in un mondo che non è il suo, alla ricerca di un campo largo che essa invoca e che sembra essere un miraggio.

Il suo PD non sembra essere ben definito, non sembra avere un programma, veleggia di elezione in elezione cercando un porto sicuro.

Una segreteria fatta di speranze più che di certezze.

Nel mio mondo di “Vite parallele” plutarchiane vorrei invece introdurre la figura dinoccolata e triste di Aldo Moro che, denominato “il cavallo di razza della DC”, come il suo antagonista Fanfani, fu capace di realizzazioni politiche e pratiche di grande rilevanza, basti pensare all’ENEL.

Una mano terroristica, di cui forse non conosciamo bene le connotazioni, doveva condannare ed uccidere Aldo Moro, con una sentenza altamente dubbia.

Certo, Fanfani e Moro vissero ed operarono in decenni chiaramente positivi per la politica e l’economia italiana, ma ciò non toglie che i loro meriti furono sicuramente alti, nella loro epoca, mentre attualmente noi affondiamo miseramente, assieme all’Italia, nelle chiacchere e nei bla bla bla delle due contendenti.

Titoli, merito, competenze, questi sono i tre comandamenti necessari per chi deve governare, e qui non è questione di quote rosa, qui è necessario che governino uomini, donne, persino bambini, purché siano consistenti e non bolle di sapone come quelle provenienti dai palazzi romani.

Viator

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