Vergogna:
La vergogna va riservata a coloro che si qualificano di opposizione e che si definiscono, talora, campo largo, anche se un nome più appropriato sarebbe quello di mucchio selvaggio.
Ma, mentre il film di Sam Peckinpah era un capolavoro, questo mucchio selvaggio è soltanto un’irritante accozzaglia di autoproclamantesi leader.
Fra la sloganistica Schlein, l’azzeccagarbugliesco Conte e il duo ululante verde sinistra e i due galli nel pollaio del centro si forma veramente un complesso cacofonico che può sperare soltanto nelle difficoltà degli avversari.
Uno spettacolo veramente poco degno, se torniamo indietro di cinquant’anni, nella storia della sinistra italiana.
Non c’è altro modo che qualificarli come Vergogna.
Ridicolo:
Non credo ci sia altro modo di definire i rappresentanti di questo governo, che vuole essere di destra, ma che lo è in modo tutto suo.
Il più ridicolo è sicuramente Salvini, che cerca di emergere in tutti i modi, appoggiando tutte le tesi più demagogiche (vedi ponte sullo stretto) e allontanandosi sempre più dalla Lega di Bossi, che perlomeno tuonava a favore di argomenti comprensibili ancorché divisivi.
Sottaciamo la figura di Tajani, che sembra essere a suo agio quale reincarnazione di Berlusconi minore, ma si tiene a riparo dalle critiche ben supportato dai capitali di Mediaset.
L’apparizione di Giorgia Meloni ad Atreju è stata anch’essa macchiettistica, poiché abbiamo visto ancora una volta i clichè di nemici esterni ed interni, che confluiscono sempre in una misteriosa sinistra indefinibile e fluttuante.
I toni sono quelli di un comizio, stile fine anni ‘40, al confronto del quale Peppone e Don Camillo sembrano due gentlemen.
Ancora una volta, la Premier ha dimostrato di non capire la differenza fra capo popolo e Presidente del Consiglio, a seconda delle circostanze si ritrova su l’una o sull’altra sponda, incapace di toccare il fondo.
Non sono bastati due anni, non basteranno probabilmente cinque, per insegnarle il mestiere, che non è fatto solo di astuzie e ammiccamenti, ma anche di una solida coscienza politica, che significa avere e mantenere una posizione propria.
Certo, Bauman sostiene che questo è il secolo del fluido e forse è vero, ma in ogni caso bisogna avere il coraggio di affermare e sostenere ragionevolmente le proprie opinioni.
Ridicolo.
Post Scriptum:
L’unico che in questo governo mi sembra avere un atteggiamento “logico” è Crosetto, che, in qualità di Ministro della Difesa, persegue gli obiettivi che aveva avuto anche in precedenza, cioè esperto degli armamenti, collegato a Leonardo, a Oto-Melara, ai Cantieri per la Marina.
Su quella enorme mole ci sono due occhietti che guardano al futuro, al momento in cui le imposizioni di Trump costringeranno l’Italia ad investire 40/50 miliardi di Euro all’anno per la difesa, un’enorme opportunità per chi sa di cosa si parla…
Viator
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