Le continue esortazioni del iperdinamico Trump e soprattutto la militarizzazione russa precedente e conseguente all’intervento in Ucraina, stanno creando una situazione che mette in allarme coloro che hanno una buona memoria storica.
Sul primo conflitto mondiale ricordo un bel libro di Fritz Fischer “Assalto al potere mondiale”, che descriveva in modo molto preciso ed accurato il tentativo dell’imperatore Guglielmo II di creare una grande area di influenza nel centro Europa, ai danni della Francia, e la costruzione di una potente flotta capace di gareggiare con quella dell’impero britannico.
Progetti molto ambiziosi e sappiamo che la Prima Guerra Mondiale confermò tutto questo con un formidabile esercito capace di condurre la guerra in terre altrui, ad occidente in Francia, ad oriente in Polonia-Ucraina, sconfiggendo l’esercito zarista.
Certo, la Germania ha perso la Prima Guerra Mondiale, ma non militarmente, solo per mancanza di risorse e di viveri.
Una sconfitta pagata a caro prezzo, ma mai digerita dai tedeschi, che ritenevano di aver diritto ad un trattamento diverso.
Nonostante i grandi generali alla Hindenburg e Ludendorff, la guerra fu persa, ma il germe della rivincita era sotterraneo, carsico.
Prima della Seconda Guerra Mondiale, il caporale austriaco seppe soffiare sul fuoco della revanche.
Per quanto riguarda poi le armi, bastò una grande riunione con i mega industriali, quali Krupp o Von Thyssen, uniti alla poderosa IG Farben per convincere gli industriali che il riarmo era positivo e lucroso per tutti.
I risultati li conosciamo benissimo, i grandi exploit militari tedeschi all’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Alla fine della guerra, nel 1945, la Germania era distrutta e divisa, ma incuteva comunque timore.
Infatti nelle due guerre aveva ampiamente dimostrato di possedere i migliori generali e probabilmente i migliori soldati al mondo, Giappone a parte.
Per tanti anni tutta l’Europa è rimasta sostanzialmente soddisfatta del fatto che la Germania era un gigante economico, ma un nano militare.
Ricordiamo l’arguto motto di Andreotti: “Amo tanto la Germania che preferisco ce ne siano due…”
La situazione è completamente cambiata e due fattori la stanno rivoluzionando: la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa e la nuova amministrazione americana, che prospetta possibili abbandoni dell’Europa.
La Germania, oggi come cento anni fa, è al centro dell’Europa, sia economicamente che politicamente.
È l’unico paese europeo in grado di fare grandi investimenti in campo militare, esercito, marina, aviazione; non dimentichiamo la prospettiva della bomba atomica.
Se la Germania nazista era in grado, teoricamente e tecnicamente, di costruire la bomba nel 1944, figuriamoci oggi…
In sei mesi massimo la Germania potrebbe dotarsi di un apparato nucleare, e allora sì, ricordando il passato, che tutti gli europei avrebbero un incubo in più.
Ma di questo incubo dobbiamo ringraziare il presidente Putin ed il presidente Trump, che hanno la visione di un mondo a spicchi.
Per la Germania, la terza occasione di un “assalto al potere mondiale”, come diceva Fritz Fischer.
Viator
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