“Green Economy” ? …. Siamo ancora molto indietro.

Un contributo in “controtendenza”, non così delicato e “buonista” nei confronti della c.d. “green economy”. Il contributo ci proviene da “gherush92”, di cui offriamo discrete informazioni, a scanso di equivoci. Una “voce fuori dal coro” che ci permette di riaprire un dibattito – mai sopito – sulle reali possibilità di cambiamento dei grandi sistemi di produzione (e di progettazione) industriale, ancora troppo legati al profitto (quello che viene definito “greed economy”). Un testo originale che, con piacere, rilanciamo.

Si parla di “Green Economy” come un coacervo di attività volte genericamente a salvaguardare l’ambiente e produrre nuovi livelli di occupazione. La “Green Economy” può evocare immagini iconiche di pannelli solari e turbine eoliche (al posto di foreste e alberi) ma non è su questi che si concentra veramente l’attività delle grandi aziende. Mentre le energie “rinnovabili” non-idro e non-nucleari rappresentano solo una piccolissima porzione (1,8%) del consumo globale di energia, la quasi totalità di queste consiste nella raccolta e la combustione di biomassa per produrre energia, carburanti e, ora, prodotti chimici.  E’ interessante notare come i riallineamenti dei grandi gruppi aziendali alla  nuova ‘economia verde’ avvengono intorno alla biomassa vegetale e animale.

La grande trasformazione tecnologica verde, che si evoca continuamente, porterà ad una “green economy” per aiutarci a salvare noi stessi e il nostro pianeta? O servirà a coloro che  già controllano l’attuale “greed economy” (economia avida)”? Nuovi studi  forniscono  un’immagine del livello del controllo societario delle grandi aziende in più di una dozzina di settori economici rilevanti per l’economia verde (comprendente i semi, l’energia, la  bioinformatica e i prodotti alimentari), da cui si deduce che, in assenza di una governance efficace e socialmente sensibile, l’economia verde provocherà  una convergenza del potere di organizzazioni, che operano con assetto monopolistico o oligopolistico, ancora maggiore.

Con dati specifici e qualificati sulle più grandi e più potenti aziende concorrenti che controllano 25 settori dell’economia reale, sono stati assemblati gli elenchi delle prime dieci compagnie (quotate dal mercato) relative ai 18 principali settori economici rilevanti per l’economia verde. Questi elenchi includono i primi 10 protagonisti nei settori dell’acqua, energia, sementi, pesca e acquacoltura, processamento e vendita di cibo,  prodotti chimici, fertilizzanti, pesticidi, miniere, prodotti farmaceutici,  biotech, commercio del grano e altro e considerano  anche una manciata di protagonisti di nuovi ed emergenti settori industriali tra cui la biologia sintetica, i big data, la produzione di  alghe marine e la genetica del bestiame.

Analizzando l’andamento economico e produttivo delle grandi aziende e corporazioni si capisce chi controlla l’economia verde e l’economia blu. Ad esempio le prime 10 società multinazionali del seme ora controllano il 73% del mercato delle sementi commerciali di tutto il mondo, le 10 aziende di pesticidi più grandi al mondo ora controllano un enorme 90% di un  mercato globale dei pesticidi da 44 miliardi di dollari, 10 compagnie controllano il 76% delle vendite di prodotti farmaceutici  per animali, 10 aziende di mangimi animali controllano il 52% del mercato globale di alimenti per animali, 10 imprese chimiche hanno in mano il 40% del mercato chimico, 10 aziende forestali controllano il 40% del mercato forestale, 10 aziende minerarie controllano  un terzo del mercato minerario e le prime dieci società di energia controllano  un quarto del mercato mondiale dell’energia.

Stando a questi dati (tratti da etc GROUP Who Will Control the Green Economy?), l’Economia Verde potrà scatenare il più massiccio accaparramento di risorse mai visto con conseguenze economiche e ambientali inimmaginabili.

Gherush92 Committee for Human Rights
gherush92@gmail.com

 

…CHI SIAMO (1)
Gherush92 Comitato per i Diritti Umani è un’organizzazione non governativa no profit.

L’attività di Gherush92 si è concentrata nell’elaborazione e realizzazione di ricerche, studi e progetti, relativi ai diritti umani e ai temi connessi, quali razzismo, risoluzione dei conflitti, diritti fondamentali dell’uomo, sviluppo sostenibile.

Gherush92 ha svolto programmi di educazione allo sviluppo ed è accreditato a partecipare ai lavori di diversi programmi e convenzioni internazionali, come come World Conference Against Racism (WCAR), World Summit on Information Society (WSIS), Permanent Forum on Indigenous Issues (PFII), Working Group on Indigenous Populations (WGIP), Organization for Security and Co-operation in Europe (OSCE), Human Dimension Implementation Meeting (HDIM).

In particolare ha già partecipato alla World Conference against Racism del 2001 ed è accreditata alla Conferenza di Revisione di Durban e al processo di preparazione del 2009.
Gherush92 ha ottenuto lo status di consulente speciale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).


G92DB DATABASE
Gherush92, database di notizie & informazioni olistiche, è una agenzia che fornisce informazioni. Gestisce un database olistico progettato per la rete che serve da supporto per la promozione del valore positivo della diversità culturale e della “Diversità come Risorsa” progetto contro il razzismo.

Il database on line “G92db” è concepito come servizio di raccolta, gestione, e condivisione di documenti in lingue diverse e da diverse fonti. Tutti i documenti amplieranno la comprensione della diversità culturale come qualità intrinseca dell’umanità e accresceranno la conoscenza della storia della persecuzione razzista e della schiavitù.

Il database è diretto in particolare nei confronti delle scuole, delle università, dei media, e degli istituti di ricerca e fornisce un approccio interdisciplinare ai problemi legati alla diversità culturale. La raccolta include documenti relativi al razzismo, conflitti, emigrazione, diversità culturale, l’ambiente, comunicazioni, Medio Oriente, conoscenza, cultura, diritti, diversità biologica, etica, nutrizione, risorse, sicurezza.

La raccolta di documenti funziona da supporto allo sviluppo di una “Convenzione Internazionale per la Proteczione della Diversità Culturale”, proposta come fondamentale strumento legale nella battaglia contro il razzismo.

Riguardo al soggetto del razzismo, inteso come negazione della diversità biologica e culturale, il database è una raccolta di documenti ufficiali (leggi, codici, bolle papali, trattati scientifici o legali o filosofici letterari). Tutti i documenti sono necessari per la ricostruzione della storia delle persecuzioni razziali e della schiavitù. La raccolta dei documenti in questo caso ha lo scopo di fornire una base scientifica a possa essere utilizzata come strumento di individuazione dei criteri per l’assegnazione storica responsabilità al fine di mettere in movimento il processo di riparazione.

Una sezione del database è dedicata ai conflitti, che possono essere visti come dispute di natura culturale. Questa sezione promuove una comprensione del fatto che molti conflitti non sono solo politici e territoriali ma culturali e che l’elemento culturale è di particolare importanza. La raccolta di tutti i documenti ufficiali serve allo scopo di fornire una base scientifica per l’inizio del processo di trattativa.

In questo contesto, Gherush92 ha pubblicato il CDRom “Diversità e Pace” sul conflitto in Medio Oriente che include una raccolta di documenti ufficiali da entrambe le parti, tutti redatti in un contesto internazionale. C’è anche una raccolta completa di dichiarazioni UN e risoluzioni (Security Council, General Assembly etc) e delle relazioni e pubblicazioni ufficiali prodotte da corpi UN.

 

  • Gherush92 is the promoter of the international project “Human Diversity and Peace” with the documents entitled the “Resolution of Rome: Guidelines for the Protection of Cultural Diversity” and “For a Convention Against Racism”, against racism and in favor of the appreciation of the importance of cultural diversity.The goal of the project is to develop a set of careful research procedures to ascertain the cultural causes of racism and conflicts so as to contribute to knowledge and negotiations.

    The Project, following an interdisciplinary and educational approach and new informative and informatics strategies, propose to: eradicate contemporary forms of scientific racism; eradicate extreme poverty and hunger; ensure environmental sustainability; set in motion the solidarity-negotiation-reparation process.

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