“Pulizie” d’Agosto

Cosa fanno i topi quando i gatti vanno in ferie? Ballano, o meglio, lavano impianti e serbatoi approfittando della fermata estiva e scaricano serenamente soda, detersivi,  morchie e residui di vario genere in fogne e corsi d’acqua superficiali. Con regolarità cronometrica, seguendo una liturgia ormai consolidata nel tempo,ciò è avvenuto anche quest’anno nel Tanaro, nel Bormida, nel Belbo, nello Scrivia ed in altri torrenti della provincia. Come in tutti i sacri riti- in cui non c’è spazio per l’improvvisazione e la fantasia, ma tutto deve ripetersi seguendo le tracce di un copione conosciuto- i “topi”, se casualmente sorpresi dai rari “gatti” estivi impigriti dal caldo e dall’arsura, sanno benissimo come comportarsi : prima fingono stupore, attonita meraviglia poi, messi di fronte alla palese evidenza del loro operato, si indignano ed imprecando accusano di negligenza un misterioso e sempre introvabile “dipendente”, colpevole di avere lasciato casualmente aperta una valvola di scarico, collegata (ma guarda un po’che caso)con serbatoi e tubi appena ripuliti con tensioattivi a vapore. Poiché anche l’agire dei gatti è cristallizzato nelle obbligatorie battute di una recita estiva sempre uguale, essi sono costretti a fingere di credere seriamente a ciò che viene loro detto e a ritirare gli artigli. E così, terminata la commedia, tutti sono contenti  e si applaudono a vicenda, mentre cala il sipario e la corrente trascina rapidamente a valle le schiume inquinanti cancellando le prove. Se qualche locale cultore di teatro volesse tramandare ai posteri il soggetto di questa sceneggiata alessandrina non ha che da sfogliare le raccolte dei giornali pubblicati nei mesi di Agosto degli anni passati oppure, in alternativa, quelli delle vacanze di Natale. Infatti la stessa recita,  sempre con grande successo di pubblico e di critica, viene replicata due volte all’anno a sei mesi di distanza, con l’unica differenza che i gatti, in questa seconda tournée , sono andati in montagna anziché al mare, e la coreografia climaticamente  aggiornata prevede rive di fiumi gelate e ricoperte di neve, mentre gli attori , dal colorito pallido, si esibiscono più castamente in cappotto invece che in abbigliamento estivo. Sono piccole concessioni alla regia che non incidono assolutamente sull’identico finale della storia. Quando ci si trova di fronte a reati stagionali, come ad esempio l’aumentare dei furti negli alloggi temporaneamente abbandonati durante le ferie, che fanno i carabinieri e la polizia?  Vanno forse in vacanza al gran completo,procedendo a ranghi serrati con l’ inoppugnabile giustificazione che sono uomini come tutti gli altri e hanno quindi identici diritti ad un meritato riposo nel mese di Agosto? Oppure organizzano  apposite squadre di vigilanza proprio con l’intento di prevenire e reprimere? A quanto ci risulta le forze dell’ordine si danno particolarmente da fare in questo periodo, agendo con obiettivi  precisi, né credono alla storia che il ladro, per distrazione dovuta alla calura, abbia sbagliato porta- allo stesso modo con cui gli inquinatori sbagliano valvola- confondendo per pura negligenza l’alloggio di un altro con il proprio. Ci si chiede perché analogo provvedimento programmato non possa avvenire anche nel settore ambientale. Il farlo non sarebbe grande impresa, né lesivo dei liberi diritti degli addetti ai lavori e di chi li comanda. Si avrebbe inoltre il vantaggio di contribuire a differenziare il periodo delle ferie limitando la ressa di agosto. Per il momento gli unici a programmare ferie differenziate, e diamo loro tutti i meriti del caso, sono gli inquinatori che imperterriti continuano anche ad Agosto la loro attività riposandosi, evidentemente, in altri periodi.

GUIDO MANZONE . LA STAMPA 14-8-1988  (“Aydin” – sempre con noi).

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