A proposito di niente

L’autobiografia di Woody Allen – edizione La nave di Teseo

Quattrocento pagine dentro il labirinto della vita di Woody Allen.

Una istrionica confessione? Un diario di avvenimenti ? Una lunga seduta psicanalitica? Un’abile arringa di difesa?

Un testamento sessuale ? Una strepitosa presa per i fondelli di noi tutti ?

E’ un po’ tutto questo il racconto che Allan Stewart Konigsberg ( il vero nome di Woody Allen ) dipana in questa prolifica e mai noiosa autobiografia e, pur se lunga è la sua pratica di psicanalisi – con risultati incerti – Allen non vuole certo imitare la mitobiografia di Ernst Bernhardt.

Il nostro Woody, invece, ci toglie dalle nostre visioni di un Allen intellettuale, rapace lettore di classici, capace di scelte consapevoli e abili giudizi,  per offrirci di sé l’immagine di uno sbilenco simpatico personaggio pieno di disturbanti manie e confessabili ombre.

Potremmo definirlo, come lui stesso definisce la vita : un’irresponsabile conseguenza del Big Beng.

Mano a mano che ti addentri nel suo cammino, scopri che i personaggi dei suoi film non sono frutto d’una fantasiosa fantasia, ma persone in carne e ossa incontrate nella vita, una lunga carrellata di figure e di fatti che hanno accompagnato il nostro autore sin dall’infanzia “broccolina” ( Manhattan la scopre come uno che trova una miniera d’oro ), dando così vita all’attore, al regista, allo sceneggiatore, allo scrittore, al musicista jazz, al comico

e a uno dei più celebri umoristi del nostro tempo.

Tutto quel che è raccontato nei suoi film son pezzi di vita vissuta ( e questo lo scopri se i suoi film li hai visti e amati ) una disperata ironica esistenza in un mondo senza alcun senso, e il libro è il testamento spiritual- sessuale che ognuno di noi dovrebbe scrivere prima di lasciare questo mondo, il giusto modo di disegnare la mappa della nostra vita, dove anche la dea Fortuna troverà – se osi l’onestà con te stesso – il suo giusto posto.

Chi ama il pettegolezzo non troverà qui pane per i suoi denti, ma spunti per indagare anche la nostra di vita e magari smetterla di credere a tutte quelle notizie che i media buttano sulle nostre tavole per continuare ad addestrarci come poveri animali da circo.

Woody è un solitario, ma non è mai in solitudine, tante sono le persone che condiscono la sua vita, tante le manie che lo tengono lontano anche dai suoi fans, ma Woody ha un gran senso dell’amicizia e conosce la differenza che passa tra una serata e una vita dentro le stesse lenzuola.

Pur se bruttino e inelegante ( ma con stile ) ne ha avute di belle donnine e ha pagato a caro prezzo l’incapacità di riconoscere subito quelle dalle quali era meglio fuggire.

( A Soon-Yi, l’attuale moglie molto amata e chiaccherata, è dedicato il libro e credo che nelle tre righe della dedica ci sia tutto il vero di Woody Allen.

Anche con i figli- naturali e adottivi – ha dovuto saldare i suoi conti, del resto s’ ha da essere in due per far guai.

Il libro è anche una lunga fila di nomi di persone famose che poco conosciamo in Italia, comici di tutti i tipi che hanno varcato le tavole della ribalta e a molti Woody esprime sinceramente la sua gratitudine, così come la  esprime a quelle persone che gli hanno infuso coraggio, che l’hanno “riconosciuto “ e aiutato a divenire quello

che era: un grande illusionista.

Uno che sa stare in bilico tra realtà e fantasia, con la testa spinta al di là della linea di demarcazione protettiva dove si impara che la normalità non esiste, non esistono modi, strumenti, sentimenti che valgono per sempre.

Credi in quello che senti e fallo, sembra essere il suo motto, anche se confessa che ha sempre rubato dai migliori, citando citazioni senza conoscerne fino in fondo la sostanza.

Insomma Woody è un geniale uno di noi che ha avuto fortuna e lo ammette. ( Anche se sono convinta che la Fortuna – come Dio – vanno riconosciuti e aiutati ).

Come ci si trova quando chiudi il libro ? Posso parlare per me e non so se vi interessa, ma io mi son trovata come una su una scialuppa- non so se di salvataggio – in alto mare, intenta a remare tra :

“la vita è troppo beffarda per sperarci di capirci qualcosa”

e :

“ci separammo amichevolmente, tra abbracci insinceri.”

 

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