Alessandria e la ferrovia: un rapporto antico oggi reso più povero

L’Associazione “Città Futura” di Alessandria prosegue il suo impegno per cercare di migliorare la difficile condizione del trasporto ferroviario delle merci e dei passeggeri che riguarda sia la città che il territorio provinciale. A tale proposito mercoledì 16 aprile, ore 16,30, si terrà presso la sala “Bobbio” della Biblioteca Civica un incontro di studio con Esperti del settore (l’ingegnere Angelo Marinoni, consulente di SLALA), Consiglieri regionali (Pasquale Coluccio e Domenico Ravetti), e Amministratori comunali (Maria Teresa Gotta e Michelangelo Serra) per discutere di: “Alessandria: città e provincia ferroviaria? Problemi disagi e propositi”. All’iniziativa sono stati invitati i responsabili delle politiche territoriali di Cgil, Cisl e Uil.

A dimostrazione che in questo fondamentale comparto, negli anni, purtroppo, la situazione non è mutata, ricordo l’analogo convegno, sempre promosso dall’Associazione “Città Futura”, svoltosi nella stessa sala quasi dieci anni fa, il 9 ottobre 2015, con un titolo e un interrogativo analogo: “Passeggeri e Merci: la Ferrovia dimentica Alessandria?”.

Da quella iniziativa scaturì, in particolare, la proposta di una Mozione, presentata al Consiglio Comunale di Alessandria il 5 novembre dello stesso anno dal Consigliere Comunale Daniele Coloris e da chi scrive, che si proponeva e aveva come oggetto quello di: “Superare il ridimensionamento e la perdita di ruolo del nodo ferroviario di Alessandria, sia per i passeggeri che le merci, sfruttandone a pieno le possibilità”. Iniziativa che, nonostante l’unanime approvazione da parte di tutto il Consiglio, non ebbe un grande seguito. Erano gli anni nei quali l’Amministrazione doveva prioritariamente affrontare le conseguenze del “dissesto”. Le finalità di quell’atto risultano, però, tutt’ora attuali e per questo penso sia opportuno riportare almeno il merito del dispositivo finale che impegnava il Sindaco e la Giunta ad adottare, entro la prima decade di gennaio 2016, un atto di indirizzo avente come finalità di:

A) superare l’attuale situazione di ridimensionamento e perdita di ruolo del nodo ferroviario di Alessandria, sia per quanto riguarda i passeggeri che le merci e utilizzare al meglio le potenzialità delle strutture alessandrine;

B) aprire una fase di confronto con la Regione Piemonte e l’Assessorato ai Trasporti volto, per quanto riguarda il servizio dei passeggeri a: a) evitare che l’assegnazione in lotti della costituenda nuova Società regionale delle Ferrovie marginalizzi ulteriormente l’Alessandrino, ma, al contrario, si determinino le condizioni affinché aumenti il servizio, anche passando dalla gomma al ferro una serie di collegamenti interni al nuovo ambito provinciale; b) ripristinare adeguati collegamenti tra le tre sedi dell’Università del Piemonte Orientale UPO; c) ripristinare il servizio viaggiatori da e per Ovada, attualmente già in funzione per il traffico merci, nonché un confronto sulle linee locali chiuse e le fermate soppresse per il servizio viaggiatori;

C) per quanto riguarda il servizio delle merci, in rapporto con la Regione Liguria, la Provincia di Savona e l’Autorità Portuale della stessa, determinare le condizioni per un maggiore utilizzo dello Scalo di Alessandria dando risposte alle necessità che si stanno prospettando con l’ampliamento del porto di Vado Ligure e, in particolare, operando affinché sia mantenuta in efficienza e opportunamente adeguata la tratta Savona-Alessandria;

D) avviare un confronto, insieme alla regione Piemonte, con il Governo, il Ministero dei Trasporti e la Società Trenitalia per ripristinare più adeguati collegamenti nelle tratte medie e lunghe attraverso: a) un collegamento passeggeri di Alessandria con Milano che abbia, nei due sensi, una durata inferiore ai 60 minuti, come avviene per i collegamenti con Torino e Genova; b) il ripristino, con del materiale ferroviario adeguato, di un collegamento passeggeri Torino-Alessandria-Piacenza-Bologna, in grado di immettersi nei nodi di Piacenza e/o Bologna con l’Alta Velocità, permettendo così, come era possibile in precedenza, di raggiungere la Capitale e poter rientrare in giornata;

E) proporre un bilancio dell’attuale situazione della Stazione di Alessandria alle Società “Trenitalia” e “Cento Stazioni” volto, con Trenitalia, a trovare soluzioni adeguate e da definire in tempi certi, per i parcheggi di biciclette, auto e corriere al fine di meglio regolare e rendere fruibile agli utenti la zona antistante e, con Cento Stazioni, indirizzato a rivedere un assetto che ha reso deserto, privo di servizi, e poco attrattivo lo spazio interno della Stazione.

Quattro anni dopo quel primo convegno, il 22 marzo 2019, l’associazione “Città Futura” e la Camera del Lavoro provinciale – anche in previsione dell’entrata in funzione della piattaforma di Vado Ligure oltre che della prevista ultimazione del Terzo valico – hanno organizzato, con il Gruppo “Noi per Savona”, un convegno, presso la sala della Camera di Commercio di Alessandria, per il recupero e il rilancio dello Scalo merci di “Alessandria Smistamento”. E’ infatti doveroso ricordare che nel dopoguerra la città di Alessandria era segnalata, non solo come “al centro del triangolo industriale”, ma come “nodo ferroviario di primordine, secondo solo a quello di Bologna”. E lo “Smistamento” occupava un migliaio di addetti.

Anche se, in allora, pochi ci credevano, che il tema fosse politicamente importante lo si constatò dalle presenze al convegno tutte di rilievo. Il presidente di Slala (Sistema logistico del nord-ovest Italia), il rappresentante di Uirnet (Piattaforma logistica digitale nazionale), di Rfi, della Regione, il Sindaco di Alessandria e, tra i politici, il capogruppo alla Camera della Lega. A conferma dell’esistenza di interessi divergenti fra le diverse realtà della Provincia in quella sede ci fu chi, forse eccessivamente preoccupato per le possibili conseguenze nei confronti dell’interporto di Rivalta, si incaricò di stroncare le ipotesi progettuali avanzate nell’incontro. Soprattutto il rappresentante dell’Unione Industriale argomentò che l’idea sostenuta nel convegno “non aveva mercato” mentre a Rivalta “esistevano le infrastrutture” e vi era anche “l’interesse di mercato”. Una critica che non mancò di registrare consensi nei mezzi di informazione locale.

A conferma che, dal punto di vista tecnico, l’impianto di Alessandria Smistamento offre la soluzione migliore per il trasporto ferroviario, qualche mese dopo il nostro convegno, l’amministratore delegato di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) intervenendo a Cernobbio, al Forum internazionale di Conftrasporto, ebbe a ribadire che Rfi intendeva usare Alessandria come retro porto cui inviare treni navetta dalle banchine, caricando i container sui convogli mano a mano che venivano sbarcati dalle navi. Negli ultimi anni, anche per i crescenti problemi legati a una mobilità delle merci quasi esclusivamente su gomma, il trasporto su ferro è tornato competitivo e, Rfi ha presentato un piano di riorganizzazione e rilancio dell’ampia area dello scalo alessandrino. Di cui sono stati indicati i tempi di realizzo e quantificati gli investimenti. Nell’auspicare non si ripetano le resistenze e le opposizioni che, nel passato, hanno impedito la realizzazione di analoghi progetti, dobbiamo avere la consapevolezza che dalla innovata ripresa dell’area dello storico “Smistamento” e dai nuovi posti di lavoro che si potrebbero creare passa uno dei fondamentali elementi in grado di contrastare il declino economico e sociale del territorio alessandrino.

L’incontro di mercoledì 16 aprile ‘25 – che abbiamo voluto chiamare “di studio” anche per offrire elementi di analisi sia agli amministratori locali che ai consiglieri regionali – rappresenta per “Città Futura” un’ulteriore tappa del proprio impegno volto a cercare di recuperare al comparto della ferrovia l’importante ruolo con la città capoluogo che nel passato ha rappresentato una delle caratteristiche principali del suo sviluppo.

Renzo Penna

Alessandria, 12 aprile 2025

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