Almighty

Onnipotente, di solito si riferisce a nostro Signore, ma nel caso specifico è quello che Donald Trump pensa di se stesso.

Da quando è diventato presidente degli Stati Uniti, non manca giorno che non appaia dinanzi al suo pubblico col duro cipiglio e la chioma rosa.

Si vanta ogni giorno di far cessare le guerre in ventiquattro ore, ma finora non ha combinato granché, ne’ in Ucraina né in Palestina.

Ma il giorno 2 Aprile ha superato se stesso, con il suo bombardamento di dazi a tutti i paesi che esportano negli Stati Uniti, ha fatto incazzare tutti i non americani, perché tutti dall’oggi al domani si ritrovano in equilibrio instabile.

L’economia non è uno spettacolo TV, è qualcosa di molto serio.

È chiaro a tutti che Trump vuole riportare l’America a una posizione di predominio assoluto, come nel 1948, ma ciò, evidentemente, oggi è impossibile.

Per quanto l’America sia un continente forte economicamente e militarmente, ci sono anche gli altri e Trump può fare la voce grossa, ma bisogna vedere se questi altri lo ascoltano.

La Cina è in un momento di impetuoso sviluppo economico, con un presidente-autocrate che sembra volerla riportare alla grandezza di duemila anni fa.

L’India segue a ruota e con tutte le sue sacche di povertà raggiunge anch’essa notevoli gradi di successo economico.

Ma non basta, la stessa Russia, potenza regionale economica, ha un enorme e distruttivo arsenale atomico, per cui non ci si può scherzare.

E così via via vari paesi cercano di assumere posizioni di rilievo, come il Brasile o l’Arabia Saudita, per le loro ingenti risorse di suolo e sottosuolo.

Ma evidentemente l’alter ego di Trump è l’Europa, questo vecchio continente da cui l’ottanta per cento degli americani derivano e che è visto come una sorta di padre un po’ rimbambito, del quale si è perso ogni rispetto.

Vance ha dichiarato che gli europei sono dei parassiti, che hanno sfruttato l’America per decenni, e noi sappiamo benissimo che ciò non è vero, poiché gli USA hanno sempre fatto, spudoratamente, i propri interessi.

Ma, forse, questa volta, il presidente Trump ha commesso un errore di valutazione.

Viator

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