Sono passate da poco le “feste laiche” del 25 Aprile e del 1° Maggio 2020, in un anno terribile per il mondo, viste le tristi perdite che sta subendo l’umanità a causa del Coronavirus.
E’ un anno altrettanto terribile per le risposte che le masse di tutto il mondo danno alla Politica mondiale.
Ma vorrei soffermarmi sul caso dell’Italia, uno dei più eclatanti e palesi di emersione del cosiddetto “sovranismo”.
I “fondatori” di tale movimento in Italia sono, come ben noto, Salvini della Lega e Meloni di Fratelli d’Italia, due partiti che stanno avendo riscontri positivi da mesi da parte del popolo italiano.
Eppure le loro posizioni sembrano uscire completamente dal contesto democratico e costituzionale: accentramento del potere nelle mani del leader, lotta a tutto campo all’Unione Europea, forte critica, quindi, all’Euro e, chiaro richiamo ad altri tempi terribili, dirigismo economico, che comunque fa occhiolino al neocapitalismo dilagante, che ha assunto forme molto estreme ed estremiste, se vogliamo darne una definizione semplice, ma appropriata.
Dall’altra parte, la cosiddetta Sinistra, de-ideologizzata dalla fondazione del PD, quindi dai vari Veltroni, D’Alema, Fassino, Zingaretti per citare i personaggi più in vista dell’ex PCI, poi, appunto, trasformato in PD, si è appiattita su posizioni intellettualmente poco, se non per niente, critiche verso una tendenza che è mutata in populismo, poi più propriamente in sovranismo, lasciando tante battaglie giuste e concrete all’individuo di Sinistra, senza mostrargli un orizzonte verso cui tendere.
A mio avviso, l’unica forza (non partitica o propriamente politica) che ha mantenuto una sua lealtà ai valori democratici e costituzionali è l’ANPI, l’associazione dei partigiani italiani, che ormai, per motivi ben comprensibili, si stanno spegnendo.
Ma nuove forze giovani, seppur in misura limitata, sembrano avvicinarsi a questa associazione, che vuole ricordare e far rivivere i valori della Resistenza e della lotta per la Liberazione dal sopruso nazifascista.
La Resistenza, di fatto, non è una semplice rivendicazione storica, ma una netta presa di posizione contro i populismi e i sovranismi che questa Destra italiana attuale sta portando avanti.
In questo senso l’ANPI è una forza democratica necessaria per riportare sulla via della democrazia il paese Italia, e dichiararsi antifascisti è quindi un dovere, ma soprattutto un diritto acquisito con le forze dei partigiani (comunisti, socialisti, cattolici, liberali…), che vanno pur sempre riconosciute e ricordate.
Ricordare è dimostrazione di coraggio, e in questo senso è doveroso citare la frase di Gramsci: «L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari». Ricordare è dignità, significa imparare dagli errori del passato, per apprezzare e sostenere i valori universali che contraddistinguono tutta l’umanità.
Il sovranismo è un pensiero prettamente fondato sulle paure delle persone, sull’intolleranza verso lo straniero e ciò che questo porta con sé. Bisogna però pur dire che questo straniero scappa da guerre e povertà: non è un invasore come quello di Bella Ciao.
E’ giusto, a parer mio, citare in merito, un filosofo tedesco, Ernst Bloch, che nel suo libro Il Principio Speranza spiegava e motivava la paura come sentimento alla base soprattutto del ‘900, invitando a ricercare un sentimento più “nobile” per superare gli atroci fatti e le più bestiali idee del XX secolo: «L’importante è imparare a sperare».
La Speranza è quel sentimento nobile che dobbiamo perseguire: è un modus operandi che può permettere l’analisi del passato per affrontare il presente e costruire il futuro.
L’ANPI, a suo modo, porta avanti questo principio e ci ricorda che i nazionalismi più violenti, i fascismi e i populismi, e potremmo aggiungere i sovranismi, sono pericolosi, intolleranti e giocano sull’ignoranza della gente, sulle sue paure più interiori ed intime.
E’ giunta l’ora di “ribaltare”, come ha fatto Karl Marx con il pensiero di Hegel, la situazione e riportare sui suoi piedi e le sue gambe lo Stato Italia, senza dimenticare tutte le particolari entità mondiali, per così tornare su una via retta.
L’ANPI, in questo senso, è una risposta valida al dilagare del sovranismo, che non è solo italiano, ma mondiale.
Marco Penzo
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