Berlusconi liberale?

La morte di Silvio Berlusconi, Presidente di Forza Italia e leader storico del Centrodestra italiano, ha suscitato tanto il cordoglio dei militanti del suo schieramento, quanto una corsa dei mass media a santificarlo e glorificarlo, cancellandone macchie personali e responsabilità politiche. Al governo c’è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e dell’intera coalizione delle Destre, grazie anche alle intuizioni politiche dell’impolitico di Arcore che inventò il Centrodestra aperto alle Destre estreme. E’ questa compagine che, con poco scrupolo di usanze e prudenze delle istituzioni repubblicane e del loro senso della Storia, ha deciso sfrontatamente il lutto nazionale nel giorno dei funerali. Rosy Bindi ha giustamente sottolineato che il lutto nazionale non fu concesso nemmeno a De Gasperi. Chi scrive è però interessato a un’analisi seria del fenomeno politico berlusconiano. Spesso si è attribuita alla figura di Berlusconi la caratteristica di “liberale” e “moderato” ma Berlusconi lo è stato davvero? Certamente egli ha cercato di affermarsi come grande leader politico portatore di un’innovazione liberale necessaria per un paese bloccato dallo statalismo imperante nella ‘Prima Repubblica’. Se “liberale” significa essere contro le ‘burocrazie sindacali’, contro il mondo del lavoro e a difesa dell’impresa, allora Berlusconi in tal senso è stato liberale, ma non è stato veramente liberista in economia; inoltre, non ha mai avuto un atteggiamento liberale rispetto alle istituzioni democratiche, se si fa riferimento alle pulsioni eversive che erano implicite nella sua concezione del rapporto maggioranza – opposizione. Nelle relazioni sociali non è stato un giolittiano, ovvero equilibrato e equidistante fra le parti in gioco, ma ha cercato di cancellare la rappresentanza sociale. La sua concezione dello Stato è stata sempre di tipo corporativo: lo Stato come funzione di un ceto sociale o di una corporazione. Il Centrodestra che ha fondato si è sempre dimostrato incapace di concepire qualsivoglia forma di ‘interesse generale’, di un bene al di sopra delle parti che lo Stato è chiamato a garantire. Anche sul piano dei diritti individuali, rispetto alle culture liberali e libertarie, vi è molto da ridire. Dal principio dell’Habeas Corpus, passando per il rispetto delle libertà dell’individuo che lo Stato deve rispettare, la cultura delle Destre ha dimostrato verso questi precetti un forte senso di fastidio come se questi fossero intralci all’azione dello Stato. Berlusconi non ha mai cercato di correggere il proprio schieramento sui temi dell’individuo e dello Stato; la libertà dell’individuo, per il ‘Cavaliere’, si è sempre limitata all’impresa economica, verso la quale lo Stato deve tollerarne anche l’infedeltà fiscale. Berlusconi non è stato un liberale in senso classico né un conservatore, ma ha rappresentato una forma di populismo liberista con punte di vero spirito reazionario con caratteristiche eversive. Gramsci avrebbe parlato di puro ‘sovversivismo dall’alto’. L’atto dello sdoganare la Destra missina indica come Berlusconi sia stato sempre estraneo alla cultura antifascista. Non ha mai avuto tendenze ad abbracciare le espressioni di violenza politica che ancora albergano nelle Destre estreme e minoritarie, ma si è sempre rifiutato di prendere distanza da esse, condannandole. L’eredità che ci lascia non è il suo partito che rischia di sciogliersi con la sua scomparsa, ma una cultura di Destra in cui prevale il desiderio di abbattere ogni regola che limiti la libertà dell’individuo economico e il potere insindacabile del capo, lasciando così spazio all’illusorio senso di libertà e impunità dei ceti medi corporativi. Ci troviamo di fronte a un curioso paradosso: la Destra vuole un ordine tradizionale e gerarchico però agisce per creare il disordine generale e vuole dominare, più che sulla nazione, sulle macerie di questa.  Il compito delle Sinistre e dei Moderati è di proporre un altro modo di vedere l’Italia, rompendo quella subalternità a certe espressioni culturali del liberismo che non hanno giovato nei decenni scorsi ai progressisti. Questo si dovrebbe fare.

Alessandria 30-07-2023                   Filippo Orlando

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