“Buonanotte fiorellino”. Una analisi

Buonanotte, buonanotte amore mio,
buonanotte tra il telefono e il cielo.
Ti ringrazio per avermi stupito,
per avermi giurato che è vero.
Il granturco nei campi è maturo,
ed ho tanto bisogno di te.
La coperta è gelata e l’estate è finita,
buonanotte, questa notte è per te.

Buonanotte, buonanotte, fiorellino
buonanotte tra le stelle e la stanza.
Per sognarti devo averti vicino,
e vicino non è ancora abbastanza.
Ora un raggio di sole, si è fermato,
proprio sopra il mio biglietto scaduto.
Tra i tuoi fiocchi di neve e le tue foglie di tè.
Buonanotte, questa notte è per te.

Buonanotte, buonanotte monetina,
buonanotte tra il mare e la pioggia.
La tristezza passerà domattina,
e l’anello resterà sulla spiaggia.
Gli uccellini nel vento non si fanno mai male,
hanno ali più grandi di me.
E dall’alba al tramonto, sono soli nel sole,
buonanotte, questa notte è per te.

La canzone è del 1975, album Rimmel, del 24enne De Gregori, laureato in lettere moderne a Roma. De Gregori è un autore metaforico, talvolta criptico, ma non surreale né visionario.  Le sue canzoni sono sempre ancorate alla realtà: es. supremo “La donna cannone”.  Dopo tanti anni, è inutile rivangare la tesi, smentita dall’autore (il quale è schivo sulla sua vita privata, ed è davvero dotato del pudore dei propri sentimenti), che il testo si riferisca alla sua compagna morta in incidente aereo.  Anche se la storia fosse stata inventata (corretta e cambiata, forse – a mio parere – inventata no), sempre di una storia di Eros e Thanatos si tratta.  Oggi si può solo analizzare il testo, che contiene molti rimandi ellittici al non detto, che però resta l’unica chiave per aprirlo. Senza le ipotesi, testuali, che scrivo sotto, la canzone non ha senso alcuno. Al contrario tutte le canzoni di Francesco sono razionali, tendono alla lirica, ma vengono dal suo cervello.

– tra il telefono e il cielo:  la telefonata prima della partenza di lei.

– tra le stelle e la stanza.

– il mio biglietto scaduto: non utilizzato.  Lui la aspettava per partire insieme.

– tra il mare e la pioggia.

– l’anello resterà sulla spiaggia: reperto tra i rottami, una specie di sineddoche.

– gli uccellini nel vento.

– hanno ali più grandi di me: non posso raggiungerti in cielo.

– sono soli nel sole: paronomasia.

Che la canzone racconti un amore finito è indubbio, non con l’abbandono, bensì con una tragedia.

Il fascino di questo valzer delicato?  E’ una ninna nanna (canto persuasivo al sonno), tenera leggera triste nostalgica verso ciò che avrebbe dovuto essere, e non è stato.

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