Cara Greta …

… “mi avete rubato l’infanzia!” , è stato il tuo grido accorato all’assemblea delle Nazioni Unite, mediaticamente diffuso a livello mondiale.

Hai proprio ragione, povera ragazzina.

Non solo l’infanzia ma anche l’adolescenza, mi viene da dire, e forse oltre.

Certo che in quest’era di connessioni interplanetarie la tua dedizione alla causa si è rivelata sorpendente essendo noi umani fatti così: abbiamo bisogno di vati che scuotano la pigrizia mentale e la subordinazione al profitto, accendendo una luce che non si trasformi nell’utopia dai risvolti perniciosi. Voglio sperare che il tuo impegno porti ad atti concreti e determinanti nei limiti d’un utile compromesso.

Per ora mi soffermo sui risvolti positivi dell’attenzione ai pericoli ambientali cui saremo esposti e di cui già cogliamo i segni.

Ma che ne sarà del tuo futuro prossimo e venturo da sostenere sulle spalle magroline, con la faccina seria da ragazzina precocemente invecchiata e una determinazione inusuale per i tuoi pochi anni?

Ti guardo e un po’ m’inquieti, devo dirtelo perché sono fatta così.

Ho pessime abitudini alle quali proprio non so rinunciare.

Fumo e inquino il mio ambiente … anche la camera da letto.

Non mi piacerebbe attraversare l’Atlantico in barca a remi, forse su una nave vichinga… ma quei bei biondoni nordici dagli elmi cornuti fanno ormai parte della mitologia.

Non saprei rinunciare all’elettricità per tornare alla candela o alla carrozza trainata dai cavalli. L’uso dell’automobile, nei giusti limiti, è necessità anche per me che amo andare a piedi e aggiungo sia impensabile ricorrere alla stufa a legna e all’acqua riscaldata da riversare nella tinozza… perché cara Greta, di questo passo arretreremmo almeno d’un secolo.

Perché ti dico così? M’ha leggermente inquietato la tua rinuncia a viaggiare in aereo, un sintomo d’integralismo che guardo con sospetto data la precarietà del pallone aerostatico.

Stai per essere santificata, se già non lo sei, e credendo fermamente alla vita terrena ho sempre guardato ai santi con un’infinità di punti interrogativi e a te con un tocco di titubanza stando fuori dal coro.

Per ora mi limito a cogliere il lato positivo della storia restando bonariamente, ma criticamente, in attesa.

Con benevolo sorriso.

mem

(23.9.2019)

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