I consultori nascono nel 1975, un momento storico caratterizzato da un grandissimo desiderio e bisogno di parlare della salute delle donne, intesa come sistema di offerta di servizi alle persone, ma soprattutto come lavoro sul cambiamento della coscienza sociale.
Era un momento di grande attivismo dei movimenti femministi e di grande impegno riformista a tutela dei diritti civili: sono di quell’epoca la riforma del diritto di famiglia, referendum sul divorzio e la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Ma il valore dei consultori, a mio parere, è proprio nel fatto che essi nascono come spazi accessibili, gratuiti e capillari per promuovere la salute della donna. Il fatto che i consultori fossero luoghi di tutela del diritto di interrompere la gravidanza è senz’altro un risultato da rivendicare, ma al contempo rischia di offrire una visione limitata dell’enorme pluralità di attività che il Consultorio promuove.
Oggi i Consultori sono ancora molto importanti. Però, per essere davvero rilevanti, nella realtà sociale attuale, devono trovare un’identità che vada oltre la sola promozione della salute riproduttiva della donna. Sono luoghi in cui si risponde ai bisogni della donna in tutte le fasi della sua vita, superando l’idea che l’utente del consultorio sia solo la donna in età fertile. Il Consultorio, oggi, si rivolge alle famiglie ma anche agli uomini e, ovviamente, ai e alle minori. Accoglie i bambini e le bambine nei primi mille giorni, insieme alle loro madri e padri, ma anche il/la preadolescente in età puberale, l’adolescente che si misura con i cambiamenti del proprio corpo e dei propri desideri, fino alle fasi di vita più avanzate della menopausa e andropausa e della sessualità matura.
La realtà consultoriale è molto diversificata, essendo la sanità una competenza regionale, ogni territorio declina i propri servizi sanitari con modalità diverse e riteniamo che anche sul nostro territorio debbono ritornare ad essere luoghi privilegiati e presa in carico per tutti i bisogni di salute previsti dalla legge con tutte le professionalità: psicologhe/i, ginecologhe/i, ostetriche, infermieri, assistenti sociali, mediatrici e mediatori culturali
I consultori sono un pilastro della sanità pubblica ed è fondamentale che anche in Piemonte si continui a considerarli una priorità ed è per questo che chiediamo maggiore attenzione e investimenti nel prossimo piano socio-sanitario regionale e al contempo ai vertici dell’Asl Al di renderli sempre più efficienti e funzionali al servizio della collettività.
Vincenzo Costantino
per la segreteria Provinciale FP CGIL

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