Casale Capitale del (…Gran) Monferrato: ora servono trasporti efficienti
Sabato 1° marzo, dalle 9:30 alle 12:30 in via Roma, all’altezza di Santa Croce, il Circolo del Partito Democratico di Casale Monferrato sarà presente per parlare delle criticità del trasporto pubblico, che ogni settimana penalizzano pendolari, studenti e lavoratori. Casale e il Monferrato restano isolati nei fine settimana e nelle ore serali, con gravi conseguenze sulla qualità della vita e sullo sviluppo del territorio.
- Quali sono i problemi principali?
- Pochi collegamenti il sabato e nessuno la domenica.
- Rientrare a Casale nelle ore serali è complicato a causa di un’assenza di mezzi ingiustificata.
- Il nuovo collegamento per Milano via Mortara, non giunge alla Stazione Centrale ma a San Cristoforo, ha orari poco adatti ai lavoratori pendolari e presenta buchi orari nel cadenzamento.
- Stazione poco illuminata, incuria e scarsi controlli rendono l’area ferroviaria insicura.
- Senza trasporti adeguati, Casale perde attrattività per giovani, turisti e imprese.
- Occorre riaprire la Casale – Vercelli, linea dismessa che consentirebbe alla nostra città di brillare di nuova luce.
Casale merita un sistema di trasporti efficiente, all’altezza del suo ruolo nel Monferrato. Vieni a parlarne con noi!
Partito Democratico, Circolo di Casale Monferrato
Tuttavia, oggi non sono qui per discutere di epiteti fantasiosi, ma di un tema fondamentale che mi sembra giusto abbordare dato il recente furto avvenuto ai danni della tabaccheria della stazione cittadina: la sicurezza.
Inizio col dire che la stazione di Casale, in passato, si è già resa protagonista di tragici eventi che non si devono strumentalizzare.
In seguito a tali eventi, l’ex sindaco Federico Riboldi, ora assessore alla sanità della Regione Piemonte, aveva promesso la reintroduzione, più che giustificata, di un presidio Polfer.
Purtroppo, però, questa promessa non è stata mantenuta.
Ci tengo a evidenziare che questo commento non vuole essere assolutamente un attacco personale, bensì una semplice constatazione della realtà: in tre anni, dai tempi della dichiarazione, non è stato fatto nulla.
Per tentare di sopperire a questa “svista”, ho deciso di creare un breve questionario al fine di sondare l’indice di gradimento relativo all’eventuale reintroduzione del presidio Polfer.
Grazie all’aiuto di molte persone, tra cui Luca Servato, il quale ringrazio, sono riuscito a condividere il questionario con i pendolari e i frequentatori abituali della stazione, raggiungendo un centinaio di risposte.
I votanti hanno espresso parere favorevole alla reintroduzione del presidio Polfer, sfiorando l’unanime (99 su 102): ciò significa che è tempo di agire.
Aggiungo, inoltre, che il questionario mi ha consentito di raccogliere importanti spunti sul come rendere la stazione un luogo più sicuro.
I temi più toccati dai votanti hanno un denominatore comune: la riqualificazione.
Si parla, infatti, della riapertura della biglietteria per avere maggiore controllo nell’androne, oppure della riapertura del bar della stazione e della sala d’aspetto per creare movimento; inoltre, viene menzionato anche il miglioramento dell’illuminazione e il bisogno generale di maggiore sorveglianza.
A fronte di tutto ciò, sollecito la giunta a prendersi carico di questa situazione, o perlomeno a concedere una spiegazione a noi pendolari.
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