C’eravamo anche noi, la mattina del 30 giugno 2021 davanti al Palazzo della Prefettura di Alessandria a sostenere la giusta preoccupazione di una rappresentanza di operatori agricoli, di addetti ai servizi (con le loro famiglie) per l’ottenimento dei loro diritti. Specie in una situazione di precedenti promesse (solenni) di intervento che, a quanto pare, hanno sortito poco o nulla. Qui la lettera completa presentata a S.E. il Prefetto di Alessandria. Una situazione da prendere nella massima considerazione.
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Spett.le Signor Prefetto
Dott. Francesco Zito
Alessandria
Spett.le Signor Vice Prefetto vicario
Dott. Paolo Ponta
Alessandria
Oggetto: situazione sfratti e pignoramenti in Bassa Valle Scrivia e nel tortonese
E’ con profondo rammarico che, nonostante siano trascorsi parecchi mesi da quando la Prefettura di Alessandria ha assunto l’impegno di affrontare le problematiche relative agli sfratti in Bassa Valle Scrivia e nel tortonese, dobbiamo constatare che nulla o quasi è stato fatto rispetto alle problematiche a suo tempo avanzate.
Siamo alla vigilia dello sbocco degli sfratti e di tutte le situazioni evidenziate , nulla è stato risolto o quasi. Soltanto una famiglia di Castelnuovo Scrivia, il cui capofamiglia è Doud El Hassan che ha perso il lavoro per il fallimento della ditta Angeleri di Guazzora, ha finalmente ricevuto dall’ATC, venerdì 18 giugno, la chiave per entrare in casa, dopo mesi dall’assegnazione! Restano insolute tutte le altre situazioni di sfratto, per morosità incolpevole, dove, pare, non esistano alloggi ATC per emergenza abitativa: sono i casi della famiglia di Ahmed El Kassassi e della famiglia di Chnani Himi, tutte famiglie con figli minori a carico. Questo per quanto riguarda Castelnuovo Scrivia.
A Sale, nonostante l’esistenza di 3/4 alloggi sequestrati alla mafia da anni, che, per questo sono in stato di totale abbandono nel disinteresse del Comune di Sale e delle istituzioni preposte, non si è ancora riusciti a trovare un alloggio per la signora Khariam Loubna e sua figlia di pochi anni, immigrata, divorziata e senza lavoro fisso. C’è un rimbalzo di responsabilità inaccettabile di fronte alla drammaticità di questa situazione.
Nella civilissima Tortona, la signora Koune Fatima, divorziata, con un figlio studente, da poco maggiorenne, sta vivendo da mesi in un alloggio senza luce nè acqua calda, in pieno centro di Tortona, dichiarato dall’Asl insalubre e malsano, nel più completo disinteresse del Comune di Tortona e degli organi preposti che nulla hanno fatto per trovare una soluzione a tale problematica, pur avendo essa diritto all’emergenza abitativa.
Gravissima è poi la situazione che sta vivendo la famiglia Moufrou di Carbonara Scrivia, sette componenti, tra cui alcuni minori, un solo occupato stagionale in agricoltura come bracciante! La casa di proprietà è stata pignorata anni fa dalla banca che, da subito, ha venduto i terreni limitrofi, certamente redditizi. Per sollecitare lo sgombero della famiglia, sono intervenuti, per ben tre volte, le forze dell’ordine, con grave nocumento nei confronti dei minori che ne sono rimasti scossi.
E’ intervenuta l’ASL che ha certificato il fatto che la casa è gravemente malsana e antigienica, con pericolo per i residenti. Il sindaco di Carbonara, a fronte dell’intervento dell’Asl, si è limitato ad avanzare una richiesta alla famiglia di effettuare normali lavori di manutenzione, la qual cosa si è rilevata impossibile proprio per la gravità dello stato di degrado e per il fatto che, di fatto, l’abitazione è di proprietà della banca pignorante. Tutte le richieste e le disponibilità manifestate dalla famiglia sono state ignorate e neppure il sindaco si è attivato per un incontro, seppur richiesto.
L’ATC, per bocca dell’avv. D’Alessio e del Comune di Tortona, ci dice che non c’è disponibilità di case popolari per quel nucleo di persone e non è stata data una risposta neppure in merito alla possibilità di un eventuale scorporo della famiglia con l’assegnazione di due alloggi e questo nonostante la famiglia Monfrou sia 1° in graduatoria per l’assegnazione di alloggi ATC!
In più, il dott. D’Alessio del Comune di Tortona, in occasione di due colloqui, si è permesso di minacciare di denuncia sia alcuni componenti della famiglia Monfrou che il sottoscritto! Siamo all’inverosimile: è questo il nuovo approccio post pandemia dei funzionari pubblici verso i cittadini che avanzano i loro diritti?
Chiediamo alle istituzioni preposte, compresa la Prefettura che si era impegnata in tal senso, a trovare soluzioni opportune per i casi evidenziati, che devono prevedere il passaggio da casa a casa, senza che nessuno sia costretto a lasciare l’alloggio senza prospettiva; chiediamo ai Sindaci di Tortona e di Carbonara Scrivia di attivarsi per la sistemazione delle famiglie per le quali esiste una prescrizione dell’ASL, sapendo che detti Sindaci sono altresì responsabili della salute dei propri cittadini; chiediamo all’ATC di uscire dallo stato di letargo burocratico, dare risposte alle famiglie e provvedere all’assegnazione delle case per emergenza abitativa.
Tutto questo certamente sarà fonte di tensioni molto forti nei prossimi giorni. Invitiamo la Prefettura ad operare affinchè tutto quanto rientri in un normale confronto produttivo di soluzione per i casi evidenziati.
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Alessandria, lì 24 giugno 2021
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Per il Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia, Antonio Olivieri (tel. 335 7564743)
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