C’è un conflitto strisciante fra i due, che data dall’inizio del governo Meloni.
Non si piacciono, non si amano, anche se si sbaciucchiano.
E probabilmente Macron ha una predilezione per le bionde molto più vecchie di lui, vedi sua moglie.
Ma nell’ambito europeo Italia e Francia sono due paesi vicini, confinanti, per cui i buoni rapporti sono necessari per una stabilità europea, nè l’Italia può ignorare la Francia, nè la Francia può ignorare l’Italia.
Valutiamo le posizioni economiche, al di fuori delle balle spaziali che vengono da Roma.
La Francia ha un peso economico circa il doppio rispetto all’Italia, con un ex impero che copriva quasi tutti i continenti, con una forza militare notevole, includente la Force de Frappe nucleare, includente circa trecento bombe nucleari.
Quindi una forza non enorme, ma rispettabile.
A fronte di questo apparato, l’Italia può opporre una potente artiglieria di balle romane, che probabilmente non riescono a superare il basso Tevere.
È inutile che ci mettiamo a discutere di eredità napoleoniche, il rapporto di forza è evidente.
Certo, Macron verrà accompagnato da qualche accademico che conosce ed apprezza i valori della Roma classica e di quella rinascimentale, ma alla fine ci sarà soltanto qualche bacetto sulla testa della Meloni, con gran gelosia da parte della moglie cariatide.
E d’altronde il reale rapporto di forza attuale fra Francia e Italia si è presentato in modo ineccepibile con lo scontro di calcio fra il Paris Saint Germain e l’Inter, dove quest’ultima si è beccata cinque pappine.
Beati gli anni ‘60 del secolo scorso, quando l’Inter di Helenio Herrera trionfava in Europa e nel mondo.
Altri tempi…
L’Italia del calcio che vivacchia stentatamente e lascia che il suo miglior cervello, ovvero Ancelotti, se ne vada a dirigere la nazionale brasiliana, si rapporta molto bene con la società e la politica romana, fatta di inconsistenza di fronte ai fatti granitici che provengono dal di fuori.
Viator
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