Instant football

Si tratta di un avvenimento estremamente recente, e cioè l’incontro di calcio Spagna Italia del 20 giugno.

Non sono un tifoso tout court, mi piace il bel calcio, soprattutto la bella tecnica ed i bei schemi di gioco, per intendersi l’Ungheria di Puskas degli anni ‘50 e l’Olanda di Cruyff degli anni ‘70, quindi mi piace un calcio atletico ma soprattutto tecnico, panoramico.

Ebbene, la partita è stata un’autentica lezione di calcio e questa volta ad impartirla non è stata l’Italia.

I giocatori spagnoli sembravano appartenere ad un altro pianeta, fatto di velocità, palleggio e tocco, mentre quelli italiani sembravano dei brocchi, dei broncos, senza idee, senza strategia ed incapaci di un palleggio che fosse uno.

Un disastro.

Persino giocatori come Chiesa, di solito dinamici e tecnici, sembravano imbolsiti.

L’unico capace di parare tutto o quasi tutto era il solito Donnarumma, che sembrava avere quattro, sei braccia, ma non è bastato.

No, caro Spalletti, così non va, sembra quasi impossibile che tre anni fa l’Italia abbia vinto il titolo europeo ed ora si presenti in queste condizioni.

Alcuni uomini sono sicuramente bravi, ma bisogna saper loro dare motivazioni e strategie.

Caro Spalletti, pollice verso.

Eppure c’è un personaggio che potrebbe risollevare le sorti della nazionale, ha nome e cognome, si chiama Carlo Ancelotti, perennemente occupato con le sue squadre a vincere titoli europei e mondiali.

Ma bisogna motivare Ancelotti ad occuparsi di una Nazionale attualmente scalcinata. Capisco che ci vogliono soldi e tempo, ma i capataz del calcio italiano sapevano che sarebbe venuto il momento di dimostrare il valore del calcio nazionale.

Ma anche qui il solito centrismo romano (via Coverciano) ha fatto i soliti danni.

Speriamo di liberarcene presto.

Viator

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