La Corsa

E’ noto che la percezione del tempo sia legata alle circostanze: passato e futuro racchiusi in una sequenza che si riavvolge al nostro interno, inafferrabile e misteriosa, e chi ha tanto vissuto coglie più sensibilmente la sensazione che tutto si trasformi e si consumi in un nulla.

Troppe cose ormai stridono col mio modo di essere, superato da comportamenti e nuove abitudini da farmi dubitare di avere carenze intellettive oppure attribuire al cambiamento repentino dei nuovi strumenti di comunicazione il disagio di adeguarmi .

La posta.

Ormai mi coglie un tremito ogni volta che scorgo una busta: solo bollette, multe, e quando leggo “Agenzia delle Entrate” il panico è assicurato. L’epoca delle lettere da aprire con le farfalle allo stomaco se il mittente era colui o colei che aspettavi, o delle cartoline che quasi non si trovano più, è stata definitivamente soppiantata da WhatsApp.

Possiedo una preziosa raccolta di carta da lettere acquistata o donata per soddisfare, insieme all’estetica, la grammatica d’un pensiero ben articolato. Tra non molto tutto ciò diventerà oggetto da collezione. Chi mai ancora vivrà l’emozione di rileggere lettere che hanno segnato o testimoniato il percorso di una vita per riportare alla luce ricordi altrimenti destinati all’oblio? Lo stesso dicasi per le fotografie … una valanga di scatti destinati a perdersi nel ventre di quello che ancora chiamo telefonino: è previsto il crollo nelle vendite di cornici d’argento che salvavano dall’imbarazzo di scegliere un regalo. Sembra che il nostro tempo sia orientato inesorabilmente alla superficialità.

WhatsApp.

Non costa, è facile da utilizzare, può dare spazio alla grafomania, riesumare conoscenze preistoriche, indurre a rispondere di malavoglia al buongiorno e alla buonanotte illustrata da orsetti ballerini, gatti e cagnolini, filmati musicali e immagini stereotipate, per non parlare della quantità di auguri inaspettati che costringono ad un vero e proprio lavoro nell’approssimarsi delle festività.

Il segnale sonoro s’insinua ripetutamente fino ad ora tarda a meno di seppellirlo sotto il materasso.

Ami e odi questo strumento a cui ormai non si può rinunciare pur costituendo un’altra deroga alla privatezza e alla tranquillità, un vero e proprio lavoro non retribuito.

La privatezza

Tra le tante applicazioni ignote a me che uso il cellulare come un telefono fisso, ce n’e una che mi ha particolarmente inquietato: puoi seguire ovunque una persona con una specie di drone che spia dall’alto ogni movimento o destinazione.

Desidero precisare che, per quanto mi riguarda, la mia è una forma di ribellione all’uso sconsiderato di un oggetto utile ma non imprescindibile che limita la libertà e infrange il diritto alla riservatezza. In pratica anche la trasgressione, diritto storicamente acquisito, è in serio pericolo.

Come tante, ho un passato di moglie in vacanza: arrivavi all’Hotel, la prima telefonata di rito si concludeva con un “ciao Caro tutto bene… a presto” .. che si verificava dopo qualche giorno poiché, in realtà non c’era altro da aggiungere salvo che tu te la spassavi finalmente libera da regole e incombenze familiari, ma non lo potevi dire a uno che stava a casa a lavorare.

Infedeltà

Sembra una contraddizione ma in realtà l’infedeltà contribuiva alla stabilità dei matrimoni: dovendo l’unione durare per l’eternità, era l’unica forma di evasione che, tenuta sotto controllo con prudenza e lucidità, non creava scandalo e garantiva l’ordine sociale.

Dei mariti o delle mogli non potevi liberarti “fino a che morte non li separi” , e la dovizia di racconti boccacceschi che hanno allietato il corso della mia giovinezza oggi non avrebbero storia : amanti sorpresi in flagranza o evasi dalla finestra per non essere colti sul fallo . Dopotutto la trasgressione alle regole divertiva molto più dell’osservanza delle stesse.

Ricordo un’amica di mia madre, della buona borghesia, che le mostrava alcuni eleganti “completi da corna”, mai indossati per quel noioso di marito al quale riservava monacali camicie abbottonate fino al collo ed io, bambina, prudentemente ma inutilmente allontanata dal salotto, origliavo mettendo da parte utili insegnamenti.

Ancora una volta l’infido drone che spia ogni movimento si oppone alla fantasia della vita.

Marina Elettra Maranetto

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*