Siamo la pista più bella del mondo

La pista alessandrina evocata nel titolo (che evoca a sua volta la bella canzone di Celentano & Mori) nasce in alta politica, prosegue nella “riffa” dei  bonus , deraglia, pro quota, nel teatrino dell’assurdo e, con questi ascendenti, si presenta ai nastri di partenza.

 Nel 2015 il PD a trazione renziana se la dà ancora, nella conta dei voti, da “gioiosa macchina da guerra”, ma elezioni ed elettorato cominciano a inviare  segnali di instabilità/imprevedibilità sia sul versante destrorso che su quello pentastellato. La vulgata socio-politica degli ambienti governativi indica, a tal proposito, come fenomeno da tener d’occhio, da tamponare, il crescente “disagio” onnicomprensivo proveniente dalle periferie urbane.

Prontamente la cd. Legge di stabilità 2016  (L. 208 del 28.112.2015) recepisce il messaggio e istituisce, per l’anno 2016, un “programma straordinario d’intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei capoluoghi di provincia”. Dotazione iniziale: 500 milioni di euro.

L’urgenza di passare ai fatti incalza il Governo che,  con DPCM 25.05.2016 (4 articoli e 7 allegati) approva il “bando” con le modalità e  le procedure di presentazione di progetti – informati alle finalità della L. 208 – apprestati dalle città potenzialmente interessate che, naturalmente, hanno già drizzato le orecchie e si preparano all’infornata. I tempi di presentazione sono molto ristretti, ma soccorre il bando stesso, con una genericità e/o elasticità dei criteri d’ammissione dei progetti che apre di fatto le porte ad una eterogeneità di iniziative tale da incentivare, ed ammettere all’esame dell’apposita Commissione, ogni scelta progettuale per quanto azzardata sotto il profilo dei costi e delle finalità dichiarate. A cominciare  dall’individuazione specifica, ma non necessariamente motivata, dell’area urbana obiettivo (degradata e bisognosa di interventi urgenti per la sua rigenerazione): come si vedrà, un via libera generalizzato.

Tempi stretti preludono a scelte convulse. La Giunta Rossa punta, politicamente, su Spinetta Marengo, sobborgo industriale della città e, forse non a caso, antico feudo socialista. Tecnici, comunali e privati, si occuperanno di comporre il fascicolo progettuale da presentare. Il dossier risultante, targato “Marengo Hub”, consta (v. La Stampa del 26.5.2016) di sei  sottoprogetti o lotti d’intervento – due dei quali in concorso con soggetti privati – e raggiunge, come costo da ammettere, i 18 milioni previsti come massimo della categoria concorsuale.

Al secondo punto, per ordine di investimento, si colloca, con 3,9 milioni di euro (quasi 8 miliardi delle vecchie lirette) una “pista ciclopedonale con passerella sul Bormida” che, partendo dalla zona Enel di Alessandria Est, raggiunge, con un percorso discretamente tortuoso, il Parco del Museo di Marengo.

Cosa c’entri una super-pista del genere con la rigenerazione delle aree degradate, lo sanno il Cielo e i Tecnici che si sono ben cimentati con il bando-fisarmonica. Non i cittadini dai quali pervengono poi commenti sarcastici (v. AL-News del 23.9.16), a cominciare da quelli dei “cinquestelle” sulla “pista ciclabile più pazza del mondo”.

Sia come sia, a breve giro di posta si viene a sapere che , all’esame della Commissione, il dossier alessandrino si è piazzato al 70° posto della graduatoria su 120 istanze presentate: peccato che i 500 milioni disponibili coprano solo le prime 24 richieste (La Stampa, 26.8.2016). E’ andata a buca? Sì, ma già si parla di un prossimo supplemento di quattrini sulla partita “periferie” e della possibilità di ulteriori rientri in graduatoria di molti progetti esclusi dal primo giro, tra cui verosimilmente il nostro.

Ai primi di gennaio del 2017 – anno di “amministrative”, casualmente – si diffonde autorevolmente in città la notizia che il Governo ha rintracciato altri 1,6 miliardi di euro per chiudere il cerchio della Legge 208, onde, con un totale di 2.1 miliardi si riuscirà (non sorridete!) a soddisfare tutte le richieste pervenute, Alessandria ovviamente compresa (La Stampa e AL-News ,11.01.2017).  Pregevole l’effetto-annuncio, ma non proprio fortunato, come si vedrà, ai fini delle  vicine elezioni locali che sanciranno, invece, la prevalenza dell’opposizione.

Passano diversi mesi, nei quali la pentola-periferie continua a bollire sullo sfondo, e finalmente, all’inizio di giugno corrente , viene ufficializzata la notizia (AL-News, 5.6 2018) che il progetto alessandrino, convenientemente perfezionato in itinere, godrà del finanziamento dei 18 milioni e che, esaurite le pratiche burocratiche in qualche mese, i lavori potrebbero partire a metà del’19.

A corredo della “buona notizia” si viene anche a sapere che, sempre all’interno degli iniziali 18 milioni e della originaria filosofia, i lotti progettuali sono passati da 6 a 7, nel senso che il complesso “pista ciclopedonale” è stato sdoppiato in pista vera e propria (tracciato “terrestre”) e passerella sul Bormida (tracciato “aereo”- parentesi nostre) e l’impegno per l’intero è salito dai 3,9 milioni iniziali ai 7,5 finali (2,6 per la super-passerella e 4,9 per la pista), grazie, si suppone, ad aggiustamenti interni tra le varie poste che concludono , come da schede fornite dalla stampa, in 17,69 milioni di euro.

 L’adeguamento della proposta iniziale, formulata dalla Giunta di centrosinistra, è stato verosimilmente operato – in dialogo con la Commissione Periferie – dalla Giunta di  centrodestra, subentrata da un annetto, che ha recepito/ereditato di buon grado il “progetto Spinetta” al punto da enfatizzare il già ragguardevole impegno finanziario per la “super-pista”.  Un po’ com’era successo con il trapasso politico-realizzativo del PISU (Rovereto e Cittadella), da 12 milioni di euro, verificatosi in senso inverso, dal centrodestra al centrosinistra. Esigenze di continuità dei lavori che si autoimpongono al quadro politico in movimento, con le polemiche – sempre che ce fossero mai – che si spengono in silenzio.

Malinconie? Ma no! Non fare domande, non farti domande, prendi i quattrini e vai. E’ la politica dei bonus, bellezza!

 

 

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