Scusate se uso delle espressioni un po’ forti, ma mi sembra che il generale Vannacci, con le sue roboanti espressioni, abbia ruggito come un leone contro la decadenza dei costumi e contro una ipotetica repubblica dei bamboccioni, che contrasta una sua idea romano-repubblicana dei valori.
O tempora, o mores…
In particolare, l’ottimo generale vetero-repubblicano se la prendeva con la pallavolista Paola Egonu, poiché nera e con tratti somatici non italici. Vorremmo sapere dal Vannacci quali siano questi tratti caratteristici, poiché andando da nord a sud ne vediamo molti e differenti…
Comunque, le affermazioni del generale gli hanno permesso di conseguire un seguito di 500.000 elettori e di andare a coprire una poltrona sicuramente visibile a Bruxelles.
Poi sono arrivate le Olimpiadi, e la resa dei conti…
La nazionale di pallavolo femminile italiana ha disputato una Olimpiade formidabile, ha battuto tutti e tutte e Paola Egonu, silenziosa ed efficace, ha contribuito potentemente alle vittorie ed infine alla medaglia d’oro.
Vedere questa ragazza alzarsi in volo e sparare delle bordate potentissime contro le pur dotate americane è stato un momento di esaltazione atletica e, sinceramente, in quel momento, il fatto che Paola fosse bianca o nera, nata in Italia o in qualche paese centro africano, non contava molto, contava quello che riusciva a fare sul campo.
Per cui ritengo che Vannacci, con i suoi 500.000 followers, potesse andare a nascondersi in qualche spogliatoio, mentre la Paola, ormai gloria nazionale, glissava abilmente sulle dichiarazioni offensive del generale, a dimostrazione del fatto che le chiacchere offensive valgono quello che valgono, mentre quello che si compie meritevolmente ha tutt’altro peso.
Due i piatti della bilancia, su di uno il leone Vannacci con i suoi 500.000 ignoranti, sull’altro una ragazza sola, attaccata da tutti i lati, ma capace di auto affermarsi con le proprie forze e al tempo stesso capace di far vincere quell’Italia in cui tanti la criticavano.
Viator
Commenta per primo