Fu Winston Churchill a definire l’Unione Sovietica di Stalin come un orso rampante.
Questo orso rampante appare, scompare e riappare nella storia europea.
Ma per gli occidentali è sempre minaccioso.
Nel ‘700, con Caterina la Grande, si occupava per lo più di combattere l’impero Ottomano.
Ma già nell’800 tagliava le unghie di Napoleone con il 1812, prima vera, grande sconfitta del Corso, e ricordiamo che con lo zar Alessandro i soldati russi arrivarono fino a Parigi.
Dopo il ridimensionamento della guerra di Crimea, riprende la corsa all’ampliamento della Russia, che diventa la leader di tutti i paesi slavi.
Certo, la batosta contro gli imperi centrali fu notevole, ma già con la Grande Guerra Patriottica la Russia riprende il suo ruolo, sotto l’occhio vigile di Stalin.
Nel 1989, ’90, ’91, tutto sembra perduto, la Russia diventa uno stato come tanti altri, ma dura poco.
Nel 2000, Putin inizia la sua grande avventura politica e con ciò il grande ritorno della Russia sulla scena del mondo, con la guida di un dittatore freddo e cinico, che vuole riportare la sua terra ai massimi livelli della politica mondiale.
Certo, l’economia della Russia non è quella degli Stati Uniti, né quella della Cina, anzi, sembra che non raggiunga neppure il PNL della Germania, ma, come vediamo dalle carte, è un paese gigantesco, con gigantesche risorse, anche se la popolazione è relativamente poco numerosa.
Basta però una mente metodicamente rivolta ai risultati, senza badare troppo all’etica, come quella di Putin, affinché si raggiungano risultati sorprendenti, come nell’attuale guerra contro l’Ucraina.
Ma la morsa contro l’Europa non si ferma qui, colpisce anche il nord, l’Artico, dove basi militari si oppongono a quelle dei paesi scandinavi.
La Russia vuole mettere in allarme tutta l’Europa, ne ha la forza, specialmente se gli Stati Uniti attuano un disimpegno dall’Europa.
Oggi ricordiamo con un certo disagio gli allettamenti verso Putin di Bush, Blair, Angela Merkel e del nostro inevitabile Berlusconi, che pensava di attirare il despota russo nelle mollizie dei resort in Sardegna.
Ma tanti, tanti altri, hanno fatto la corte a Putin, per ottenere a basso prezzo petrolio, gas ed altri minerali di cui la Russia è fonte così copiosa.
Putin ha digerito il rospo per anni, ha abbozzato, ma infine ha gettato la maschera, si è mostrato per quel che è, e la visione non è molto simpatica.
Certo, per i russi nazionalisti è un eroe, è un defensor fidei, ma noi sappiamo che persegue dei propositi autoritari, anche di sottomissione di altri popoli, senza nessuna remora, come il suo nonneto Josef Stalin.
Ma ricordiamo, Stalin era un Georgiano, un immigrato di successo, mentre Putin è integralmente russo al 100%, e forse quindi ancora più pericoloso.
Vedremo nei prossimi mesi come andrà a finire, l’unica cosa certa è che l’Europa può attendersi di tutto e deve essere pronta a farsi rispettare.
Viator
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