Mario Salomone in Europa. Una buona proposta

CittaFutura, per la sua storia, per gli approfondimenti fatti in mille occasioni sostiene tutte e tutti i candidat* che si identificano nell’antifascismo come base della democrazia attuale, nella difesa della Costituzione e nella capacità di proposta e di analisi dei problemi. Non sostiene direttamente nessun partito e nemmeno candidate o candidati ma può “suggerire” proposte di voto.

Fatto questo preambolo, cominciamo con il livello europeo, con un candidato già dei Verdi storici piemontesi, da sempre attento (e ai massimi livelli) alle tematiche ambientali, di difesa della salute, del lavoro e dei diritti umani. 

Ecco il suo appello che ben volentieri pubblichiamo, attendendone altri ancora.  (n.b. – questa particolare rubrica, con interviste e dichiarazioni, è curata direttamente dal direttore responsabile del giornale e firmata come Redazione). 

Per un’Europa dei diritti dell’Ambiente e di Pace. E per rendere dolce, sostenibile e abitabile la vita sulla Terra.

Il candidato alle Elezioni Europee Mario Salomone rappresenta per la sua storia, per il suo impegno culturale, educativo ed etico, la persona giusta per alimentare la speranza di un processo di costruzione di un’Europa unita pacifica, di diritti e per rendere dolce, sostenibile e abitabile la vita sulla Terra, migliorare qualità ed equità tra le presenti e future generazioni, mantenendo stabile, e anzi rigenerando, l’ambiente, il clima, le risorse naturali del nostro pianeta. Qualità ambientale e nuovi stili di vita devono diventare fattore trainanti del benessere culturale, economico e sociale, da misurare con nuovi indicatori ecologici.

Mario Salomone è il candidato che da sempre è stato impegnato anche a livello internazionale nel dare voce alle preoccupazioni dei giovani che richiamano l’attenzione sulla necessità di agire per il Pianeta, anche con azioni pacifiche di disobbedienza civile, prima che sia troppo tardi.

L’accelerazione, e l’aggravarsi, della crisi climatica è diventata una priorità del discorso pubblico ed è una priorità della prossima legislazione del Parlamento Europeo. Ad ammonire ancora una volta che: «non c’è più tempo», oltre ai movimenti ecologisti per fortuna c’è Papa Francesco che continua a ripetere l’appello sulla necessità di cambiare rotta e per un’Ecologia integrale.

Se, come sosteneva Bob Kennedy, scopo della politica è “addomesticare l’istinto selvaggio dell’uomo e rendere dolce la vita sulla terra”, non vi è dubbio che una delle sfide più importanti e impegnative che la politica oggi deve affrontare è quella della riconversione ecologica dell’economia e della società: migliore qualità della vita e equità sociale, per le presenti e future generazioni, sono possibili senza compromettere l’ambiente, il clima, le risorse naturali del nostro pianeta, valorizzando anzi la qualità ambientale come fattore cruciale del benessere economico e sociale, da misurare con nuovi indicatori.

L’Unione Europea ha individuato nel 2030 l’anno di riferimento per raggiungere significativi risultati per la transizione verde e la neutralità climatica entro il 2050. Nell’ultimo periodo, soprattutto le destre europee, spalleggiate in diverse occasioni dal PPE, hanno avviato un feroce contrasto alle politiche ambientali per far regredire e svuotare il Green Deal, rendendo evidente che solo attraverso l’affermazione di candidati ecologisti in Europa questa strategia può essere battuta. Nel nostro Paese l’Eni, che gode di sostegno incondizionato del governo Meloni, sta svolgendo un ruolo regressivo, prodigandosi per mantenere l’Italia nell’era dei fossili. È infatti inaccettabile che l’Eni mantenga il vergognoso obiettivo 2030 del 25% di riduzione delle emissioni climalteranti in contrasto con le attuali politiche europee. La sfida elettorale in Italia rappresenta un’occasione straordinaria per battere un governo regressivo, in modo da realizzare un cambio di rotta in Italia e in Europa.

La crisi che attraversa l’intero Pianeta non potrà essere superata con soluzioni consuete e quindi inadeguate. Basta guardare le condizioni drammatiche e spesso insostenibili in cui versano ampi strati della popolazione mondiale e interi continenti, in cui  si fugge dalla guerra, dalla mancanza d’acqua, dalle carestie e dai disastri ambientali.

Per il futuro di tutti noi bisognerà fare di più e meglio con meno: con minore inquinamento e con minore consumo di risorse naturali e di energia, a vivere meglio, in tanti, con consumi consapevoli, più sobri e di migliore qualità.

Un più equo accesso alle risorse e alle opportunità di sviluppo costituisce una base decisiva, in un mondo che è diventato piccolo, per la sicurezza, la pace, la convivenza civile fra i popoli. Non sarà un mercato senza regole a risolvere le grandi sfide che abbiamo di fronte: occorre un nuovo riformismo capace di agire anche su scala globale per contrastare un irreversibile e catastrofico cambiamento del clima globale, ma anche per favorire uno sviluppo economico più duraturo, più diffuso e tecnologicamente più avanzato. Una straordinaria occasione per l’innovazione e la modernizzazione ecologica del sistema produttivo.

L’ambiente, insomma, ha bisogno di nuove politiche, e, d’altra parte, una nuova politica, che si voglia autenticamente riformista, non può non avere al centro anche l’ambiente. Questo è vero in generale, ma è tanto più vero nell’apporto che l’Italia deve portare nel Parlamento Europeo, sui temi della salvaguardia ambientale, alla lotta contro l’illegalità, l’abusivismo, le ecomafie, alla necessità di tutelare la biodiversità e il territorio, di affrontare il dissesto idrogeologico, il consumo del suolo, la morsa dell’inquinamento.

A beneficiare della riconversione ecologica è proprio il nostro Paese, la qualità ambientale è uno degli elementi decisivi tanto di quell’insieme di economie dal forte radicamento territoriale e dallo spiccato valore immateriale, quanto della coesione sociale e della stessa identità nazionale.

Un’alleanza tra saperi, ricerca, innovazione, creatività, talenti e risorse del nostro territorio, dal patrimonio storico-culturale ai parchi, dall’agricoltura di qualità al made in Italy, rappresenta la vera scommessa per il futuro della nostra società e della nostra economia.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*