MM

Non è l’acronimo di Metropolitane Milanesi, bensì le iniziali di Macron e Merkel.

Ma chi sono questi due signori?

Macron è un funzionario, un grand commis, creato ad hoc dal Governo Francese, figlio di una struttura statale che risale ai tempi di Napoleone e che denota funzionari di alto o altissimo livello, che presiedono i vari ministeri dello Stato.

A parte la laurea in Filosofia a Nanterre, si è formato nelle grandi scuole Normales e successivamente è stato funzionario per la banca Rothschild ed infine Ministro dell’Economia.

Avendo poi fondato il movimento En Marche, è stato eletto Presidente dai Francesi: quindi, un Curriculum Vitae et Studiorum di tutto rispetto.

Per quanto riguarda Angela Merkel, bisogna ricordare che lei è stata educata in modo molto rigoroso e ha conseguito la laurea in Fisica presso l’Università di Lipsia, per poi avere un dottorato a Berlino.

A fronte di due personaggi di tale calibro, cosa può offrire l’Italia, o, meglio, l’Italietta, quale si propone nei consessi internazionali?

Io vorrei utilizzare le vecchie teorie fisiognomiche di Cesare Lombroso, che tanto successo ebbero nella seconda parte dell’800, non solo in Italia.

Riguardo a Di Maio, meglio sarebbe dire “Di Pejo”, credo che l’unica formazione che abbia sia quella di novello Masaniello-meglio dire m’Asinello.

Quanto a Salvini, l’ottimo Cesare Lombroso direbbe che tratti simili ai suoi si possono rilevare facilmente nel Caravanserraglio di Istanbul.

Figlio dapprima di Umberto Bossi, di cui raccoglieva le istanze anti-Roma e antimeridionalistiche, con una repentina virata ha deciso di scegliere il più sicuro e scaltro avventuriero italiano del XX secolo, Benito Mussolini.

Ed ora cerca di imitarne gesti, slogan, azioni.

Quanto al Machiavelli fiorentino, si direbbe che non possa scostarsi mai da un palcoscenico ideale, ma molto spesso materiale, quale la Rotonda, dove ha modo di esprimere le sue concitazioni a umore variabile.

Che dire poi del quarto attore, che si muove sempre con grande difficoltà nell’interpretazione del suo personaggio e che dovrebbe chiedere lezioni di recitazione a suo fratello, il Commissario Montalbano.

Quanto al pentagonista, il titolato della combriccola, bisogna dire che i vestiti sono sempre perfetti, la pochette lindissima, ma il problema è capire cosa c’è dentro il vestito.

Di fronte a questi cinque personaggi (in cerca di una vera politica) stanno, bronzei, i due carolingi, Macron e la Merkel, che sembrano in tutto e per tutto molto più consistenti dei nostri moschettieri.

Non c’è nulla da fare: lo studio, la cultura, il conoscere il mondo e possibilmente due-tre lingue è l’unico antidoto ai nostri burattini, che vivono alla grande con stipendi sottratti ai cittadini e soprattutto ai pensionati.

Speriamo che le beneamate sardine ben presto si trasformino in possenti tonni o, meglio ancora, in pesci spada, marlin, che, a colpi di coda spazzino via i protagonisti di questo avvilente spettacolo, di cui siamo tutti vittime.

Passando dal faceto al serio, riteniamo che solo un solido studio, una laurea acquisita in modo brillante, con maestri autorevoli e formativi, e successivamente un eventuale master o dottorato, oltre a una conoscenza non banale di alcune lingue straniere, possa creare un’élite politica che non si butti e ci butti allo sbaraglio, ma ci insegni una volta per tutte a valutare il mondo attorno a noi, senza un grottesco italocentrismo o romacentrismo.

L’Italia, in realtà, è da molto tempo fuori dall’Europa e si illude di rientrarvi insultandola ed insultando i leader europei più

qualificati: non è così che si combatte questa battaglia di retroguardia, ma solo Studiando gli altri e recependo quello che di buono ci possono offrire.

L’Europa è anche questo: competizione non violenta, non più guerre interne al Continente, ma una giusta collocazione dell’Italia, che non torca sempre all’indietro il capo, pensando all’Impero Romano o al Rinascimento, ma guardando all’oggi e, in prospettiva, al futuro.

E’ un’impresa titanica, ma necessaria, poiché sono molti i popoli che appaiono prepotentemente sulla scena del mondo e che sembrano meno spossati e sonnolenti degli Italiani di oggi.

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