Nego quia absurdum

Stavo esaminando con attenzione i risultati delle elezioni parlamentari in Germania, e sono stato colpito da un risultato che mi è sembrato addirittura clamoroso.

L’AFD, il partito di estrema destra, è risultato essere il vincitore in tutti i lander che componevano la vecchia Repubblica Democratica tedesca, cioè l’ex Germania comunista (a parte una piccola isola rossa a Berlino).

La cosa è assolutamente sorprendente poiché il significato è molto chiaro: quarant’anni di socialismo reale, dal 1949 al 1989, non avevano assolutamente cambiato la mentalità della popolazione orientale, come se quarant’anni di comunismo fossero passati indenni su una intera popolazione, come acqua sui ciottoli.

Nel 2025, a trentacinque anni della cosiddetta riunificazione, è evidente che il modello liberal democratico ha fallito completamente e che la vecchia Germania federale non è riuscita ad assorbire nei suoi ranghi quei diciassette milioni di tedeschi che voleva, a suo dire, liberare dal comunismo.

Non sono bastati quindi trentacinque anni per portare gli ossies al livello dei wessies, sono rimaste delle differenze profonde che gli anni del corona virus hanno solamente accentuato.

I lander dell’est sono sì parte della Germania, ma una sorta di fratello minore, mai veramente accettato nella famiglia: la ribellione al sistema liberal democratico porta questa minoranza scontenta ad un ritorno all’indietro nel tempo di ottanta-novanta anni.

Il neonazismo si riallaccia a quello originale, quel ur-fascismus di cui parlavano molti intellettuali tedeschi che sembrava destinato ad un crepuscolo non divino.

Possiamo dire con certezza che in Germania il modello federale vincente all’ovest ha fallito completamente all’est, e che i sogni di Helmut Kohl e della sua delfina Angela Merkel sono sfumati nella sconfitta.

La potenza economica più importante in Europa marcia a due velocità, e quella più bassa minaccia di far saltare l’intero sistema economico dal di dentro, come l’insetto nel racconto di Franz Kafka.

È vero che viviamo in una realtà completamente fluida come asserisce Bauman, ma rischiamo di non poter avvistare un’ isola anche lontana per cui gridare “terra, terra”.

Siamo nel mezzo del mare Oceano ed i naviganti non sembrano in grado di trovare un porto sicuro.

Viator

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