Il nostro quotidiano ri-torno

Ci son giorni che tenere in mano la carta del nostro quotidiano ( giornale ), ti fa sentire l’umano che sei; c’è qualcuno dall’altra parte di quel foglio bianco e nero, dove le parole emergono e alcune arrivano al cuore come saette – e ri-torni agli dei-, un qualcuno che è lì e sta riuscendo a parlando al tuo cuore.

Non capita spesso, ma quando capita è gioia e inizio di buona giornata.

Sul Corriere della Sera di stamane, un bellissimo articolo ( e qui uso il superlativo contraddicendo le indicazioni delle lezioni di Pontiggia ) di Alessandro D’Avena può dare a noi tutti la carica per stare nell’oggi, tanto martoriato e dunque tanto da curare.

“Ritorno al futuro” ( titolo dell’articolo, non perdeterlo ) ci aiuta a ritrovare la vera via dell’uomo, quella della fedeltà al nostro progetto e al nostro sogno, una fedeltà sempre tradita perchè sempre nuova è la materia da plasmare, ma sempre fedele a sè stessa perchè continua a disegnare la nostra forma, il nostro Destino che non è mai determinato, ma sempre da “ri-formare”, modellare, amare.

“Ciò che sai amare rimane, il resto è scoria– scrive Ezra Pound – Ciò che tu sai amare non sarà strappato da te. Ciò che tu sai amare è il tuo vero retaggio “.

Ecco qualche frase dell’articolo…..e buona giornata !

“RI-TORNARE   , una parola antica che viene dal lavoro dell’artigiano al “torno” ( oggi tornio ): egli imprimeva un moto rotatorio al piatto su cui era posto l’oggetto da fare. L’aggiunta del RI indica ripetizione, ma non dell’uguale: chi lavora al tornio, a ogni giro, perfeziona l’opera.

E’ la stessa logica della parola ricerca: ” circa” vuol dire appunto “intorno  “, ricercare è continuare a girare intorno a qualcosa per scovarne con sempre maggior precisione la verità.”

Ulisse come eroe del ritorno, fedele alla sua scelta, non di eroe del ricordo altrui come Achille, ma fedele alla scelta di un’arrischiata vita mortale.

Solo la manutenzione del presente forma il futuro, perchè l’esistenza fiorisce grazie all’affermazione del possibile, che poi non è altro che “amare “.

Ritornare è portare la materia della vita sul tornio e perfezionarla con impegno creativo. “

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