Ho una vera passione per le parole, quelle singole che da sole rendono un concetto.
Le più adatte, quelle perfette. Perché c’è sempre un sostantivo o aggettivo che meglio di ogni altro descrive una situazione.
Una passione che non deriva da una competenza letteraria che purtroppo non possiedo, bensì dal gusto della sintesi, della retorica, della sorpresa.
Parole “squillo” (non nel senso del mercimonio): uno squillo di tromba, un’allerta, un annuncio sorprendente.
Penso che questa sensibilità mi derivi dalla lunga frequentazione dei giornali, dalla indefessa e a volte masochistica militanza quale lettore di carta stampata.
Sono infatti i quotidiani gli inventori del genere, la palestra ideale per gli appassionati.
Quindi, come potete immaginare, la politica è la più attenta cultrice di questi effetti speciali.
“Vapore acqueo” usato da Roberto Saviano per definire l’attuale identità del PD è una trovata fantastica.
Se lo definiva inconsistente (che mi sembra il più probabile dei sinonimi) non lasciava il segno.
Nell’intervista l’autore di Gomorra aggiunge la frase: “Zingaretti” rasenta i muri per non farsi riconoscere”.
Verosimilmente vorrebbe dire che il segretario del Partito Democratico è timido o sfuggente o pusillanime nel difendere i principi ideali del partito, soprattutto nei confronti dei 5Stelle (definiti, almeno al riguardo di Di Maio, autoritari).
La replica degli interessati è stata stupita e imbarazzata, tenendo presente che Saviano è un’icona degli elettori democratici e uno dei punti di riferimento storici per quanto riguarda giustizia e lotta al crimine.
Dopo aver apprezzato la fantasia retorica, la “lettera” della intervista, ora mi interrogo sul senso.
Perché ad una settimana da elezioni regionali dove il PD si gioca l’osso del collo?
Non vi sembra che l’annuncio del suo voto “con rabbia” a favore del no al referendum (dove il PD vota sì) non evochi un no nei loro confronti anche nel voto regionale?
Ma qual’e’ il suo obiettivo politico? La direzione di marcia? Non certo il sostegno a un governo composto da timorosi e prepotenti e, men che meno, al suo Presidente (“perché morire democristiani?”).
Fino ad oggi pensavo che nel caso in cui Zingaretti non vincesse sia in Puglia che in Toscana sarebbe probabile il congresso del PD (con quel che significa in termini di rimescolamento dell’intero arco del centrosinistra), oggi penso che il congresso sia già iniziato.
Finisco tornando ai “lanci” dei giornali. Titola Repubblica: “Non passa lo sconto al suocero di Conte”. Si può essere così prosaici? Pensate che differenza con il vapore acqueo.
Qui siamo invece al supermercato.
Ma temo che descriva bene lo stato dell’arte. Pare che il padre della fidanzata del Premier, essendo il proprietario di un famosissimo albergo, non abbia versato le tasse di soggiorno al Comune.
Se ho capito bene è una sanatoria, in tempi di Covid, della multa conseguente. Se va avanti così, alla fine ci saranno i nostalgici della pandemia che, nel frattempo, avrà preso il posto dei famigerati condoni e cancellato tutto il cancellabile.
Probabilmente In altri tempi – meno infettivi e più giustizialisti- avremmo avuto un titolo più indignato e meno burocratico.
Tuttavia i tempi sono questi. Il Governo ha avuto, da un’Europa finalmente intelligente, la mole più imponente di aiuti economici dai tempi del Piano Marshall ma non riesce a decidere quali soldi vuole ritirare e per quali progetti ottenerli. Con il rischio di doverli restituire non spesi o, peggio, avendoli sprecati.
E mai in passato un Esecutivo con questa ricchissima dote da investire avrebbe avuto così seri problemi elettorali.
E, alla fin fine, tutto ciò ha fatto sì che l’immigrazione -tema che favorisce il centrodestra- abbia ritrovato la centralità nel dibattito.
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