“Oggi 29 Settembre…” : iniziava così una preistorica canzone dell’Equipe ’84.
Ebbene, dal 29 Settembre – e mi dolgo di non averci pensato prima – ho cominciato ad annotare le esternazioni di Giggino. Come dicono i Toscani sembra che apra la bocca “per lasciar parlare il fiato”: “manovra del popolo”… così, stiamo certi, “aboliremo la povertà”: forse ha tirato una riga a pennarello sulla parola povertà e “zac”… ecco fatto.
Del tripudio al balcone, “tanto s’è detto che non mi ci metto” perché fa rima.
Intanto, saliti di spread in spread, ci auguriamo che taccia un po’ ma niente da fare: ci si mette pure Matteo parte seconda che per non essere da meno eccelle in linguaggio istituzionale: “me ne frego” , “è un ubriacone”… (Juncker) , e così facendo tremano un po’ quei cattivoni di Bruxelles.
Ma ciò che sommuove i precordi è “il reddito di cittadinanza morale”… e penso: già sei sfigato, già sei disoccupato, già fatichi a mettere insieme i pezzi della tua vita e sei condannato a patire l’umiliazione caritatevole d’una mente sadica. L’occhio del Grande Fratello (sarà l’influenza di Rocco Casalino, noto maitre a pensèe?) ti scruta e ti punisce se preferisci saltare due tre pasti per soddisfare un desiderio antico… chissà… una scatola di Avana… così tanto per dire, o la proletaria stecca di sigarette.
Ma è una scelta morale di un nuovo Governo morale. Siamo in attesa di una morale della favola.
C’è aria di “rimpasto”? Si vocifera di una sostituzione di Tria che, diciamolo, sarà competente ma è troppo dimesso: non “figura”.
“Pulcis in fundo “, ciò che più m’incoraggia a sperare in una rinascita è l’eventuale rientro di Dibba: per il lungo tirocinio in diplomazia e pubbliche relazioni in Guatemala,dove sta in vacanza invadendo i social, sembra pronto per un incarico agli Esteri.
Ecco, appunto.
Viva l’Italia Ragazzi. È solo il 4 Ottobre. Che si dirà domani?
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