Per mare e per terra

PER MARE E PER TERRA

Con questo titolo evocativo si è inaugurata ieri la mostra di Gioxe de Micheli e, luogo mai così appropriato per questa mostra, è stato l’Acquario civico di Milano, che consiglio di visitare parallelamente alla mostra.

Gioxe ha il cuore e l’abilità di toccare le diaboliche malefatte dell’oggi con ” le piccole mani che nemmeno la pioggia ha”, parafrasando la bella poesia di E.E.Cummings.

Con aria poetica Gioxe snida “per mare e per terra” le tante morti che quotidianamente condividiamo, catturati tutti dall’avvelenato vortice dove l’indifferenza ha ormai fatto casa, grazie alla menzogna dilagante, ad un’informazione propagandistica e alle malcelate nefandezze che ormai non ci stanno più sotto i tanti tappeti in cui le abbiamo nascoste.

Il pluralismo che ci chiama necessita di quel silenzio che le profondità dell’acqua e i pesci insegnano, pluralismo come bellezza della differenza, come accoglimento e piethas di quell’alterità che vive non solo fuori ma anche dentro di noi e che ha un dannato bisogno di conoscenza e amore.

L’esodo fa parte della nostra vita, ma queste migrazioni sono l’evidenza della nostra violenza e della nostra incapacità sempre più collaudata di mancanza totale di empatia; la tecnologia che ormai ci guida, storpia ogni giorno di più la nostra umanità e dovremmo chiederci, come già fece Jung agli inizi del 900, come mai cerchiamo di evadere su altri mondi.

Perchè stiamo violentando il nostro pianeta, riempiendo i mari di spazzatura e deprivando la madre terra dei suoi buoni e sani semi? Cosa vogliamo conquistare se ancora non conosciamo chi siamo?

Non ci sono più maestri nè discepoli” – ci dice Panikkar – manca lo stupore e la voglia di imparare. Prevale l’opinione sulle domande da porre. Tutti hanno persuasioni da mettere in campo. Chi ascolta? Nessuno, il “sapere di non sapere ” sembra sparito dal mondo “.

Gioxe in tutto il suo lavoro, ci aiutae ci chiede di fermarci;  dovremmo tutti imparare a meditare e ritessere quel tessuto che Gioxe così bene ogni volta ritesse anche per noi. Oggi più che mai è necessario smettere di divertirci ( quel continuo insulso divertimento così ben alimentato da tv e chiacchiere) e tornare a convertirci. Spostare l’energia da fuori a dentro di noi, perchè è dentro di noi quel cuore che sa conoscere cosa davvero ci fa bene, ci rende generosi e consapevoli e responsabili.

Così da tornare comunità e insieme ” per mare e per terra” chiedere perdono al bene che ignoriamo e che ogni giorno lasciamo affondare insieme ai tanti cappelli, agli aquiloni, alle valige, ai piccoli giochi che chiedono il nostro ritorno all’umano.

la Mostra di Gioxe De Micheli fino al 9 marzo a Milano

di Patrizia Gioia

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