Per fortuna il giornale “Lo Spiffero” si rifà ad un refolo di vento e non ad un uragano, per cui possiamo tranquillamente fare a meno delle critiche espresse proprio ieri (sabato 1 luglio 2023) dallo stesso organo di stampa. Intendiamoci… le considerazioni che “i simboli, molti quelli rappresentanti nell’incontro in oggetto (1), sono più numerosi dei votanti stessi” e che – sostanzialmente – si tratta di una minestra riscaldata con il PD a trainare una truppa disorganizzata e a volte riottosa, è una preoccupazione, anzi “la preoccupazione”, di tutti. Soprattutto di chi ha partecipato con un suo intervento in diretta rappresentando praticamente tutto il variegato mondo del centrosinistra del terzo Millennio con l’autoesclusione (perché di ciò si tratta) dei “pentastellati”. E’ noto, infatti , che sono stati diversi i passi per avere al tavolo dei relatori (o almeno via “zoom”) un rappresentante regionale autorevole dei Cinque Stelle, ma questo – per il momento – non è stato possibile. Quindi restiamo alle prime considerazioni e vediamo se si può costruire un percorso che sia vincente alle prossime elezioni regionali e che cancelli cinque anni di Giunta Cirio, insufficiente per scelte di fondo, per ritardi in operazioni fondamentali, tra cui l’utilizzo di fondi di vario tipo, poco incisivo dal punto di vista culturale e della promozione del territorio e assolutamente deficitario per quanto riguarda la gestione del periodo pandemico. Confusionario e contraddittorio nelle scelte strategiche collegate alle aree logistiche, poco operativo e propositivo su questioni delicatissime come quelle dei trasporti urbani, di media e lunga percorrenza.
Di questo si è trattato in modo serio e approfondito, “a cuore aperto e mente libera”, nell’incontro in Sala delle Colonne a Torino lo scorso venerdì 30 giugno. Ottima al preparazione e la promozione dell’evento, anzi – “evento” è termine riduttivo e fuorviante – dell’assemblea / agorà di discussione che ha permesso, in modo pubblico e senza infingimenti, di cominciare a mettere a confronto idee, approcci, priorità e strategie per non essere, ancora una volta, i cinque capponi di manzoniana memoria.
Dopo l’introduzione dell’inesauribile Pino DiMichele, che – in sostanza – ha ricordato le opportunità che abbiamo a disposizione a fronte di una gestione Cirio “ingessata, poco organizzata e non autorevole”, si è passati ai vari interventi che, qui di seguito, riassumiamo, scusandoci per eventuali forzature o dimenticanze.
Inizia Francesco Tresso (in collegamento via zoom) che sottolinea l’importanza del “civismo” e di una piattaforma programmatica che apra a tutti i partiti del centro sinistra, entro settembre, per costruire insieme il programma su cui stabilire l’alleanza. Argomenti ripresi in un altro collegamento via web dalla senatrice Anna Rossomando, particolarmente coinvolta su alcune tematiche riguardanti i diritti civili, di genere e sulle modalità per svecchiare sul serio un sistema legislativo-parlamentare-burocratico su cui vanno fatti interventi ma “ponderati e ben indirizzati”.
Il giovane rappresentante di Sinistra Italiana Roberto Bacchin, per parte sua, sostiene la necessità di una linea precisa sulla sostenibilità (quindi su una economia completamente da rivedere in senso ecocompatibile) e sui diritti civili. Ribadisce l’interesse per una rete comunicativa seria e fattiva che porti all’elaborazione di contenuti condivisi, ambientalmente e socialmente compatibili.
+Europa col suo esponente Marco Cavaletto ricorda la centralità del nodo sanità, ribadendo la necessità di intervenire con i finanziamenti del PNRR sulle fragilità infrastrutturali di protezione del territorio e non solo.
I Verdi (Europa verde) tramite il loro giovane rappresentante Fabrizio Frosina raccomandano di ripartire dal “civismo” per riavvicinare le persone alla politica; il lavoro sui temi ambientali dovrà essere di programmazione a lungo termine e condiviso da tutti. Base necessaria per recuperare voti e appeal nei vari bacini di competenza.
Roberto Goghero per il PSI si è augurato che ci sia una volontà seria di alleanza delle varie anime del centro sinistra; lo spirito deve essere di unità, di rete comunicativa e intenti. Molto chiaro nell’espressione. “ smettere di litigare, mettere giù un progetto comune”.
Valentino Castellani (già sindaco di Torino e ora membro onorario dell’associazione Alleaza democratica) ricorda quanto sia importante partire dai contenuti e dal metodo (come da incipit di Stefano Lo Russo nel suo saluto). Suggerisce di limitarsi a pochi punti qualificanti ma ben argomentati e veicolati: attenzione alle specificità economiche delle varie zone del Piemonte, restituire centralità a Torino, risoluzione delle disfunzionalità della sanità, centralità del tema della resilienza climatica. Quest’ultimo da articolare nello specifico con piccoli traguardi (possibili) verso la direzione della ecosostenibilità dell’impatto antropico.
Mario Giaccone (consigliere in Regione) si concentra sulla Legge elettorale, facendo presente che si tratta di un percorso ancora in itinere, con un vincolo di fondo (sostanzialmente condiviso da tutte le forze): la pari rappresentanza di genere. Evoca un campo aperto, il più aperto possibile (e qui si percepisce un accenno ai rappresentanti pentastellati e non solo), ma solo e soltanto sulla base di una piattaforma di progetti e valori condivisi. Conferma la collaborazione con le componenti civiche presenti assicurando una particolare attenzione a lavoro, sanità, giovani e ambiente
Elena Apollonio di Demos ha esortato tutte le componenti presenti a continuare e a mantenere questo clima collaborativo, insistendo sui temi civili, su quelli di ordine sociali, mantenendo un saldo collegamento con un impegno europeista convinto. Ricorda, in modo preciso e accorato, anche la centralità del tema delle aree interne e periferiche che sono state “abbandonate”
Nadia Conticelli (PD) va subito al dunque e rivendica la necessità di un orizzonte valoriale politico comune, connesso alla necessità di un’identità condivisa di cui il PD dovrà essere perno. Questa funzione di traino del principale partito del centrosinistra, presente anche in molti altri interventi, va nel senso di doversi assumere la maggiore responsabilità nel tenere unita questa coalizione.
Elisabetta Malagoli (Lista Civica Lo Russo Sindaco, area Alleanza Democratica) ribadisce la necessità di una coesione e condivisione di contenuti e fini, riavviando uin dialogo politico, concreto e responsabile a tutti i livelli. Un tema su cui si sofferma maggiormente è quello della sanità, sia dal punto di vista infrastrutturale che della gestione del personale. Interessante il suo approccio in tema ambientale, dove “sì richiede uno stile di comunicazione unitario, semplificato, chiaro, efficace”. Destinato ai cittadini in primo luogo, ai media e, anche, come raccomandazione per un salutare approfondimento politico di tutte le componenti interessate ad un cambio vero, in senso democratico e moderno, a livello regionale.
Paolo Cugini (giovane sindaco di Gassino) ha ripreso le tematiche della dott.ssa Malagoli ponendo come obiettivi primari “la comunicazione con idee chiare e comprensibili tramite idee condivise di un programma”. Come pure una piattaforma, su cui si eserciterà il tavolo che andrà a formarsi, che non potrà esimersi dall’affrontare tematiche centrali come la sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale (intesa anche come “sanità territoriale”).
Gianna Pentenero (in qualità di politico e amministratore di esperienza nel centro-sinistra) ha ribadito un concetto base che dovrebbe caratterizzare, fra gli altri, la prossima campagna elettorale per le Regionali: “la destra risponde a problemi complessi con una semplificazione di linguaggio, dannosa ma – purtroppo – estremamente efficace”. Abbiamo l’onere di creare una rete capillare in cui la nostra comunicazione arrivi in tutta la regione, in tutte le realtà diverse di cui è costituita e con tutti gli strumenti possibili.
Giovanni Firera (Alleanza democratica) ricorda quanto competenza e passione civile siano le caratteristiche “specifiche” dell’ Alleanza dei Democratici. Forza che si sta dimostrando nei fatti il collante di questa coalizione nascente (in cui giovani, lavoro e cultura “dovranno essere le parole d’ordine”).
Federico De Giuli (Laboratorio civico) e Cavalchini: sul civismo e le esperienze positive delle alleanze pregresse. L’importanza della comunicazione: individuare un target e impostare una comunicazione efficace. Cavalchini introduce il tema della pace, unico a farlo (anche perché è un tema potenzialmente divisivo)
Un mantra, soprattutto, ha caratterizzato la molto partecipata e qualificata assemblea di venerdì: la concretezza nelle idee espresse e la volontà di operare per “grandi opere utili” e condivise. Grandi opere utili che dovranno riguardare la semplificazione e l’autorevolezza per indicare con precisione la destinazione dei fondi (sia del PNRR che dei vari FESR etc.) per la costruzione e l’ammodernamento di ospedali, tenendo conto non del solo aspetto strutturale ma – soprattutto – di quello organizzativo e sociale. Il binomio “sanità pubblica” è, infatti , più volte risuonato in sala a monito e condanna di una tendenza, assolutamente non rallentata dalla Giunta Cirio, ad una generale privatizzazione dei servizi, anche di quelli della “sanità di base”. Un punto di debolezza della Giunta uscente che dovrà essere uno dei perni su cui innestare le iniziative dei mesi futuri. Grandi opere utili che devono essere, prima di tutto, comprese ed apprezzate dai cittadini (elettori spesso svogliati oggi, da riconquistare nelle aree tradizionali di attività politica, nel bacino – enorme – del non voto e, anche, in una fascia che ha votato centrodestra per mancanza di alternative valide). Grandi opere utili che dovranno sanare cinquant’anni di attriti, polemiche, incomprensioni, tutte interne alle formazioni di centro-sinistra. Bene hanno fatto – ai loro tempi – il sindaco Castellani e il sindaco Chiamparino a credere nelle iniziative di supporto alle Olimpiadi o nella rete metropolitana torinese. Un traguardo importante, a volte osteggiato, ma di cui oggi si riconosce e si apprezza l’utilità. Anzi se ne chiede, giustamente, il potenziamento. Bene ha fatto il dott. Virano, scomparso proprio in questi giorni, a forzare la mano e a portare a termine i percorsi amministrativi (non facili) che daranno a Torino e al Piemonte nuove occasioni di collegamento nazionale e internazionale tramite l’Alta Velocità, da integrare con il sistema logistico ferroviario e con il prioritario obiettivo di alleggerire il traffico su gomma in autostrada e sulle direttrici principali. Una operazione sul traffico di lunga percorrenza che dovrà vedere a breve un raddoppio del collegamento “Alta Velocità – Alta Capacità” verso l’Emilia, verso Genova , per poi ricollegarsi alla dorsale Roma – Milano a Piacenza, creando una alternativa efficace alla attuale linea verso Roma, obbligata a passare per Milano. Stesso discorso vale per il sistema scolastico-universitario piemontese che deve trovare nuova linfa in finanziamenti adeguati che rendano più sicuri ed efficienti le strutture a carattere culturale e qualifichino ancor di più istituti superiori e Atenei piemontesi. Questo all’interno di un piano di promozione complessiva dell’appeal culturale regionale che non deve essere lasciato completamente al libero mercato, con gli effetti distorsivi che stanno mettendo in difficoltà molti studenti pendolari, ma coordinato con i Comuni per gli allestimenti migliori in termini di recupero strutture antiche/dismesse ad uso studentesco o per laboratori o altro a carattere scientifico. Una “regione nuova”, quella che vogliono i partecipanti a questa prima “agorà” (qualcuno l’ha definita così), che fa della concretezza, dello studio, della competenza, dell’impegno amministrativo e dell’attenzione ai bisogni dei cittadini, i suoi punti qualificanti.
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