Il senso delle proporzioni

Nel mondo classico, il senso delle proporzioni era tipico delle cose belle, ma non soltanto.

Per esempio, nelle statue di Mirone o di Policleto, le proporzioni avevano anche un significato mitico, religioso.

Sembra invece che nel mondo contemporaneo tale senso delle proporzioni sia soltanto qualcosa in più, non solo non necessario, ma talvolta disturbante.

Farò un esempio di un episodio accaduto alcuni giorni fa.

Nel Parlamento italiano si è verificata una autentica rivolta quando un deputato dei 5 Stelle ha voluto consegnare il tricolore italiano a Calderoli: ne è seguito un parapiglia indescrivibile, in cui parlamentari della maggioranza hanno attaccato il povero porta-tricolore, considerandolo una sorta di punching-ball.

Molti giornalisti si sono scordati di ricordare ai lettori o ai visori, nel senso di spettatori della TV, che tali parlamentari incassano dai dieci ai quindicimila euro al mese per dare dignità alle istituzioni, o meglio, essere la dignità delle istituzioni.

Trasferiamoci in Ucraina: qui migliaia di soldati si combattono sfidando bombe, missili, droni, eppure non si lamentano troppo di questa terribile situazione e forse, dico forse, ricevono qualche migliaio di rubli al mese, necessari per le famiglie delle vittime.

Spostiamoci in un altro teatro di guerra, andiamo a Gaza, in Palestina, e vediamo giornalmente centinaia, migliaia di palestinesi, vittime di una guerra brutale, una guerra di sterminio, eppure in questo caso le vittime non ricevono nulla, se non forse il legno per una bara.

Ma, allora, signori, dove sta il senso delle proporzioni?

Come è possibile confondere nello stesso giorno, nelle stesse ore, una pagliacciata romana con delle autentiche tragedie che si svolgono a pochi, pochissimi, chilometri da dove viviamo?

Riacquistare il senso delle proporzioni significa riacquistare il senso di un’etica che non esiste più, spazzata via dalle folate dei media affamati e dall’ignoranza bestiale.

Viator

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