Secondo appuntamento con “Fare scienza di Comunità in materia di Ambiente, Lavoro, Salute (quattro incontri su storia, ricadute sociali, giuridiche, mediche e ambientali della contaminazione da PFAS) (1)
Se ricordate…. questo dell’ “incipit” è uno dei titoli della “Quadrilogia” riguardante la Solvay di Spinetta M.go (ora SyEnsQo). Fabbrica quanto mai chiacchierata che nell’incontro dello scorso 11 aprile ha avuto la sua giornata di gloria o, se preferite, la fotografia di un disastro ignorato. Ecco, proprio “Photograph of an ignored disaster” potrebbe essere un buon titolo per una pellicola d’essai. Forse non di grande successo di pubblico ma, sicuramente, di “impatto”. Complimenti davvero agli organizzatori e in particolar modo allo staff della Facoltà Universitaria (o Dipartimento o Sezione o come volete voi…) piemontese che ha saputo, con la collaborazione (e forse qualcosa di più) di Legambiente Piemonte, mettere in piedi una kermesse di livello. Specialmente la dott.ssa Sericano deve essere fiera del lavoro svolto perchè è riuscita a continuare il meglio di quanto prodotto da uno dei più importanti Assessori all’Ambiente di questi ultimi decenni (l’ing. Claudio Lombardi) silente operatore di percorsi volti a conoscere meglio storia dell’impianto, il suo inquinamento, i suoi danni alla popolazione e al tessuto economico e, soprattutto, il reale grado di possibilità di convivenza con una realtà di quartiere, numerosa per abitanti e complessa dal punto di vista sociale. Una continuità percepibile anche nelle scelte dei relatori, tutti (o quasi) ben noti dai tempi della Giunta Rita Rossa, quella – per l’appunto – dell’Assessore Lombardi. Avemmo modo di conoscerne altri prima di lui, il geom. Trussi, il dott. Miraglia, il dott. Bobbio ma nessuno come Lombardi, competente, silenzioso, operativo, misurato nei commenti, attento ai risultati da ottenere. Tutte caratteristiche di chi proviene dal settore “privato” e nel “pubblico” trova applicazioni di livello.
Bene. La nostra Michela Sericano è riuscita nell’impresa, non facile, di mettere insieme Scienza, Amministrazione, Medicina e Giurisprudenza nel supremo obiettivo del “Que faire de la fabrique?” , quasi una tesi tutta da scrivere, nella speranza che possa servire ai decisori, quelli veri, non solo “politici”. E questo grazie alle premesse lombardiane e all’apporto di buona parte della Consulta Ambiente, d’accordo nel concentrare sulla Solvay-SyEnsQo un’attenzione particolare.
La prima scena della “Quadrilogia” è servita a fare il punto, a spiegare il perchè dell’interessamento di questo o di quello “stakeholder”, storicizzando molto i vari interventi. Niente di particolare…poco più di un “pour parler” tanto per cominciare ad entrare nei dettagli. Il clou si è raggiunto il giorno 11 aprile con relazioni che ci hanno permesso di capire che: .
. E’ intenzione dei proponenti giungere a realizzazioni in compartecipazione con le comunità (quelle che un tempo erano definite “società civile”
. Tutto quanto ha origine dai lavori della Consulta Comunale Ambiente, un po’ a ulteriore definizione di quasi due anni di attività.
. Dal 2014 (quindi in piena “Era Lombardi”) si è in presenza di una secretazione delle parti più delicate dei documenti inerenti attività di studio e lavorazioni della Solvay (acquisita, come è noto, da Montefluos a inizio 2000). In sostanza arrivano alle associazioni e ai portatori di interesse, relazioni e quadri progetto in gran parte segnati in nero a pennarello a punta quadra, in modo da non vedere nulla. Non solo, così afferma Sericano, si è fatto di tutto per non far partecipare ai vari tavoli di concertazione o di lavoro tanto le associazioni che fecero regolarmente richiesta tanto le rappresentanze che presentarono “memorie e/o rilievi”.
. Anche il presidente della Commissione Comunale Ambiente (dott. Di Saverio) ha fatto presente che l’inquinamento è ancora molto forte con contaminazione interna ed esterna e che a poco servono gli interventi di “insufflazione” condotti fino ad oggi con vari prodotti, tra cui i carboni attivi. Attività svolta, come è noto, con AMAG. Si è anche impegnato in una storia della fabbrica a partire dalla collegata francese “Marengo”, installatasi in una Spinetta molto meno abitata e con larghi spazi liberi, fin dal 1895. I prodotti citati da Di Saverio, ora in qualche modo ancora presenti nelle varie discariche disseminate nel perimetro dell’azienda, sono centinaia. Dai bicromati, al titanio, a prodotti anticrittogamici in forma finale o di passaggi intermedio, ai composti del cromo e del fluoro. E poi tutta la questione riguardante i PFAS e le centinaia di varianti – tutte artificiali – che ne derivano. Una apocalisse davvero. Anzi un vero e proprio “ignored disaster”, per citare la pellicola evocata prima. Sempre Di Saverio ci ricorda che anche la Commissione comunale Ambiente si interessa al 50 per cento (quindi parecchio) di Solvay e che è forte la preoccupazione per i rischi connessi alle lavorazioni e agli scarichi in aria e acqua. Sarà poi il dott. Moricone, dopo l’intervento descrittivo del rappresentante veneto di ISDE, a farci presente la drammatica situazione sanitaria, dovuta a mancanza di dati ufficiali storici, la conferma dell’esistenza di analisi che confermano la presenza di cloroformio nelle cantine del sobborgo e non solo, di vari tipi di PFAS in pozzi vicini e discretamente lontani (Montecastello) con conseguente interessamento di falde superficiali e di media e grande profondità. Sempre Moricone ci ricorda che dei PFAS già si sapeva tutto (o almeno per sommi capi) riguardo a impatto sanitario e pericolosità relativa. E questo fin dal 1970. La dott.ssa Ferrillo ci ha invece riportato sui dati (quelli dell’amianto di casale ma, soprattutto, quelli inerenti le 170 persone interessate ad uno screening speciale promosso dalla regione Piemonte. Troppo esigui e, a volte, mal diretti, per poter avere indicazioni definitive. Di qui l’appello accorato a mettere da parte fondi per proseguire in modo serio l’indagine.
. Ben due sono i lavori specifici sui PFAS ad opera di ARPA locale e ASL e sui dati e sulle preoccupazioni che emergono da quegli studi ci si aspetterebbe una reazione diversa.
Reazione che al momento non c’è stata e che, sicuramente verrà rilanciata in modo ancor più circostanziato nel prossimo appuntamento dell’8 maggio tutto incentrato sugli aspetti giuridici, sulle forzature autorizzative, sui vuoti di normativa e sulle questioni legali che da sempre caratterizzano la vita della SyEnsQo.
Tutto qui per il momento. L’8 maggio vedremo cosa succederà.
…
.1.Relatori:
Marco Calgaro. ISDE assoc. Medici per l’Ambiente – Piemonte
Vincenzo Cordiano. Presidente ISDE assoc. medici per l’Ambiente – veneto.
Adriano Di Saverio. Presidente Commissione Sicurezza e Ambiente. comune di Alessandria.
Sara Ferrillo. Medico Chirurgo Ospedaliero (Rep. cardiologia. Osp. Casale Monferrato)
Aliche Giaccone & Michela Sericano. Consulta Comunale Ambiente Alessandria.
Lelio Moricone. Endocrinologo
Giuseppe Ungherese. Responsabile della campagna “Inquinamento” Greenpeace Italia
…
11 aprile 2025 – “Taglieria del pelo – ex Edificio Borsalino” Alessandria.
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