Sulla sanità è ora di un impegno serio

Che la situazione della Sanità Regionale Piemontese, e Casalese in particolare, sia giunta ad uno stadio drammatico, è sotto gli occhi di tutti.

Non passa giorno che, a chi ricopre incarichi di pubblico amministratore, non giunga lamentela, nota di preoccupazione, segnalazione di disfunzione in qualche modo legate – purtroppo – alla Sanità pubblica.

Non passa settimana che sulla stampa locale non si scriva di qualche reparto ospedaliero – del “nostro” Ospedale Santo Spirito, in particolare – in difficoltà, chiuso, in forte carenza di personale medico o paramedico.

Basta fare un giro nei reparti, parlare con qualche degente, rapportarsi con qualche sanitario per scoprire di reparti ospedalieri operativi (letteralmente) solo “sulla carta”, di altri privi di una pur minima struttura di degenza, di altri reparti ancora che verranno a cessare o ad essere drasticamente ridimensionati per imminenti pensionamenti o trasferimenti di personale.

Il tutto, pur in presenza di veri “eroi ed eroine delle corsie” che con dedizione non comune e con vero spirito di servizio verso le nostre Comunità, cercano di tamponare carenze strutturali, di organico, organizzative, che sono sotto gli occhi di tutti e che peggiorano e si acuiscono di giorno in giorno.

È una situazione, e ci limitiamo a fotografare ciò che sta sotto gli occhi di tutti noi Monferrini e Casalesi, che impatta drammaticamente sulla vita quotidiana di molte famiglie che per scelta o necessità si rivolgono alla Sanità Pubblica e…. non la trovano più!

Come è potuto accadere tutto ciò in un arco temporale così breve?

Come è possibile che si assista – quasi con rassegnazione , pur accompagnata da sdegno – ad un simile rapido ed inarrestabile decadimento/declassamento delle strutture ospedaliere a noi prossime, che un tempo non lontano costituivano motivo di orgoglio e soprattutto di sicurezza e serenità a riguardo della salute dei nostri Cari?

Io non credo che sia questo il momento di cercare o additare responsabili , che pur ci sono e sono facilmente individuabili: il quadro di insieme è così fortemente critico che mi pare strumentale che ci si fermi a queste considerazioni.

E non mi pare neppure che questo sia più il momento della propaganda e dei tromboni : hanno fatto il loro tempo. Le Persone, a questo punto, sanno distinguere le posizioni serie dagli atteggiamenti fumosi e di facciata.

La situazione è andata troppo “oltre”.

Che fare, quindi?

Per evitare che anche queste brevi considerazioni corrano il rischio di essere classificate come facile denuncia piuttosto che fotografia di cose già note e – purtroppo – sperimentate, anche se qualcuno magari ancora si ostina a negarle, propongo alcune modalità di azione che a nostro giudizio debbono necessariamente coinvolgere tutte le forze politiche responsabili di questo Territorio, siano esse di maggioranza o di opposizione.

Innanzi tutto : convocare e far finalmente funzionare gli Organismi gia’ istituzionalmente previsti. Mi riferisco in particolare alla Commissione Sanità in ambito Consiglio Comunale di Casale Monferrato, ed alla Commissione Ospedale in ambito Distretto ASL di Casale Monferrato : sono organismi pubblici, luoghi titolati dove le forze politiche e gli Amministratori del Territorio possono assumere consapevolezza dello stato della Sanità pubblica/ospedaliera nel Casalese, portare le istanze delle rispettive Comunità, fare “massa critica” e “lobby” positiva per incidere sui livelli superiori (Asl Alessandrina e Sanità Regionale).

Poi ancora : coinvolgere i nostri rappresentati presenti nel Consiglio Regionale del Piemonte (non dimentichiamoci, infatti, che la Sanità ha una forte caratterizzazione “regionale” : cioè ciò che ad esempio funziona in Toscana non è detto che funzioni in Piemonte e viceversa) e nel Parlamento nazionale. Non è il tempo – gia’ si è detto – di piantare bandierine di partito, ma di assumersi in pieno la responsabilità di rappresentanza delle “nostre” istanze : se si conta davvero qualcosa ai livelli romani, è l’ora giusta per dimostrarlo. è l’ora per reclamare nuove assunzioni, per reclamare certezza sulle presenze e sulla qualità del servizio sanitario pubblico (che guaio i “gettonisti”!), spendendo sul Territorio e per il Territorio i soldi previsti in Finanziaria, che non debbono invece essere veicolati sulla Sanità privata, violando così il dettato costituzionale di tutela della salute e della sanità pubblica.

Infine, ma non da ultimo: richiedere – a partire dalla nostra ASL AL – un sistema trasparente di gestione e di controllo indipendente, finora del tutto assente nel panorama della Sanità pubblica piemontese. Pare una cosa scontata, ma ho scoperto recentemente che non lo è affatto : cosa accadrebbe nelle nostre case private o nei nostri Comuni , se improvvisamente scoprissimo – a titolo di esempio – che la bolletta dell’acqua è raddoppiata rispetto all’anno precedente, piuttosto che paghiamo luce e riscaldamento per centinaia/migliaia di metri quadrati del tutto inutilizzati, oppure che una sosfisticata apparecchiatura è guasta da tempo e non viene riparata?

Mi sono permesso di introdurre tre aspetti non particolarmente complicati da concretizzare celermente: naturalmente è necessaria una volontà politica correlata.

Noi, come Partito Democratico, senza fanfare o squilli di trombe, ce ne faremo carico nelle sedi opportune e ne daremo doverosamente riscontro alla Cittadinanza.

Il tema della Sanità pubblica, peraltro, non intercetta solo i problemi dell’Ospedale, pur assai rilevanti e preoccupanti come ben si sa.

I problemi sono, purtroppo, ben presenti anche nella Sanità territoriale : con una sempre più evidente carenza di medici di base nei paesi ove vive una popolazione sempre più anziana, e – di converso – anche di medici pediatrici con loro zone di intervento sempre più vaste a motivo della carenza di nascite.

Che fine hanno fatto le Case di Comunità previste dal PNRR?

Parimenti si accentua – soprattutto nelle aree periferiche – il disagio sociale e le situazioni/urgenze di assistenza domiciliare, supporto psicologico e terapeutico, supporto ai disabili ed ai minori, ecc, ecc

Non possiamo permetterci di lasciare soli i Sindaci, le Associazioni di Volontariato, di Mutuo Soccorso: tutti loro fanno miracoli quotidianamente, ma la presenza/carenza del “servizio pubblico” appare sempre più elemento dirimente.

Senza improvvisare ma con una applicazione metodologica a supporto delle criticità esistenti si può “cambiare il verso” ad una situazione altrimenti di difficile mitigazione nei prossimi anni: anche in questo caso un’azione sinergica e condivisa tra i diversi “attori” e Responsabili appare non solo utile ed auspicabile, ma necessaria ed urgente.

Non nascondiamoci di fronte ad un dato di fatto incontrovertibile : la serietà e la capacità di una classe dirigente si misura anche e soprattutto nel saper affrontare e tentare di risolvere i problemi della quotidianità delle Persone: tra essi quello della Sanità pubblica appare a nostro giudizio prioritario, e su di essa, come Democratici, ci applicheremo.

19/10/2023

Cesare Chiesa, Segretario del Partito Democratico di Casale Monferrato

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