Il Tinaio degli Umiliati: precluso?

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha prodotto una bella pubblicazione, disponibile sul web, con lo scopo di favorire la promozione del territorio della Provincia. In questa pubblicazione sono, tra gli altri, illustrati 5 monumenti legati alle radici della città:  la chiesa di Santa Maria di Castello, Palatium Vetus, la ex chiesa di San Francesco, l’Antica Cattedrale e il Tinaio degli Umiliati. Sorpreso dal fatto che fra le visite ai palazzi ed edifici storici della città organizzate dal Comune il 5 maggio c.a. non comparisse il Tinaio degli Umiliati, ho mandato una mail al sig. Sindaco chiedendo se era possibile conoscere i motivi per cui non era possibile visitarne i resti. Il sig. Sindaco, cortesemente, mi ha risposto affermando che essendo una struttura privata c’erano state difficoltà ad organizzare eventi all’interno. Ricevuta la risposta ho inviato un ulteriore mail in cui facevo presente al sig. Sindaco che, in base ai miei ricordi di consigliere comunale, quando era stato approvato il progetto di ristrutturazione era previsto che nelle ore diurne fosse aperto al pubblico il passaggio fra via Lumelli e piazza San Rocco (ovviamente non ricordo esattamente il testo  della delibera, ma anche altri consiglieri condividono questa memoria). Nella mail chiedevo anche al sig. Sindaco se poteva far  verificare gli atti ed esigere il rispetto di quanto previsto nella delibera del Consiglio Comunale. A distanza di un mese non ho ricevuto risposta alla mia mail (non certificata, ma spero che questo non venga utilizzato come giustificazione).

Certo rispetto a quanto stabilito da più di due decenni le cose potrebbero essere cambiate. È possibile che, senza molti clamori, il Comune abbia formalmente annullato quanto previsto dalla deliberazione precedente. Se questo fosse vero, sarei colpevole di non essere stato sufficientemente attento a quanto succede nella mia città e di non aver protestato nel momento in cui veniva sottratta ai cittadini la possibilità di visitare uno dei “monumenti legati alle radici della città”. Altra possibilità è che, per qualche motivo, il passaggio non sia più stato aperto e non ci sia stato nessun intervento da parte del Comune per esigere il rispetto delle condizioni previste dal Consiglio Comunale.

Se invece dovesse risultare che ancora esiste l’obbligo di apertura al pubblico del passaggio, sarebbe opportuno segnalare con appositi cartelli, ad uso dei turisti, oltre alla presenza dei resti dell’edificio storico, gli ingressi con orari, condizioni ecc. Pur comprendendo le possibili perplessità (a cui è possibile dare risposte) di chi abita nel complesso, l’auspicio  è che il luogo torni in qualche modo fruibile a cittadini e turisti.

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