Veniva chiamato dai suoi “Sua Eccellenza” ed era il riconosciuto capo spirituale degli ismaeliti sciiti, per lo più abitanti del Pakistan.
Certo, l’ho conosciuto personalmente una volta, ad Olbia, durante una sua visita in Costa Smeralda, la sua creatura.
Ma la sua conoscenza veniva da molto molto lontano.
Mio padre, che durante i suoi viaggi si fermava sovente a Karachi, mi raccontava di questo personaggio che veniva pesato periodicamente in oro e gioielli dai suoi fedeli e quindi era immensamente ricco.
Anche sotto il dominio britannico il suo ruolo veniva doverosamente rispettato.
Il giovane Karim apparve sulle coste della Sardegna nel 1962, appena venticinquenne, e con alcuni architetti di grido progettò una serie di villaggi che all’epoca dovevano apparire estremamente lussuosi, come Porto Cervo, Cala di Volpe ed altri, capaci di ospitare il jet set internazionale.
Negli anni ‘60 e ‘70 si parlava della Costa Smeralda come una sorta di Bora Bora italiana, qualcosa di magnifico e lontano, ma, a poco a poco, lo stesso Karim fece apparire il sogno qualcosa di realizzabile.
Ecco la linea aerea Meridiana che congiungeva il “continente” ad Olbia, ecco una serie di infrastrutture che fece apparire la Costa Smeralda come più accessibile, ed infine Cerasarda, la ceramica nuragica che aveva colori e decori dell’isola, intimamente mediterranei.
Fu proprio in Cerasarda che fui chiamato, specialista dell’estero, per dare un tocco di esperienza alla ceramica ed ai suoi vari show room, da New York a Londra, da Tokyo a Milano.
Tre mesi soltanto, ma dolcissimi, solleticati dalla brezza dell’isola e dalle bellezze di una realtà così diversa dal Continente.
Gente tagliata con l’accetta, ma molto più solida e veritiera dei cosiddetti continentali, vini e cucine robusti, non per palati delicati, ma senza forzature, frutto di millenni di tradizione.
Quando fui assunto, ad Olbia, per questo breve periodo di expertise, c’era pure Karim con la sua camicia aperta ed il sempiterno foulard con cui veniva raffigurato nelle riviste di moda.
Un codazzo di dignitari, un mucchio di accompagnatori, ma tutto sommato una persona semplice nei suoi modi affabili e nel suo inglese perfetto.
Ricordavo le foto degli anni 50 con lui giovanissimo, che veniva debitamente pesato per essere premiato dai suoi adepti con il corrispondente in oro e gioielli, ma sembravano immagini sfocate, appartenenti ad un lontano passato.
Era in realtà un giovane intraprendente e Costa Smeralda rimane a mostrare la sua mano dorata sulle coste di un’isola di fate, un uomo dalla grande immaginazione ed evidentemente dai grandi mezzi.
Ho appreso alcuni giorni fa la notizia della sua morte e posso dire soltanto, al di là del sentire musulmano o cristiano, Rest In Peace.
Viator
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