Viaggio a Belgrado e Novi Sad

Inizia la collaborazione con l’amico Graziano Canestri, esperto di questiloni balcaniche che ci farà capire meglio alcuni tratti di queste nazioni così vicine a noi ma, al tempo stesso, così lontane  (n.d.r.)

Vorrei raccontarvi del mio viaggio in Serbia, dove alcuni giorni fa mi sono recato a visitare Belgrado e Novi Sad. Il mio è stato un viaggio di studio e di approfondimento delle mie conoscenze sulla storia e la cultura serba in particolare.
Inoltre, dopo aver scritto due libri, mi sto organizzando per scrivere il mio terzo libro, che a differenza degli altri due sarà un romanzo storico.
Partendo da Belgrado posso affermare che la storia della città risale a circa 700 anni fa, ed è sempre stata contraddistinta da un insieme di crocevia, dove si sono insinuati culture, popoli, usanze e nazioni. Tanti popoli si sono affrontati in quest’area dando vita a feroci scontri, ma anche nella creazione di momenti dove ha prevalso l’armonia e la collaborazione tra gli stessi popoli che si sono alternati.
Belgrado è sempre stata considerata come una linea di confine tra le varie culture di Oriente e  Occidente che si sono stabilizzate in questi territori, che hanno dato vita a confronti accesi per diversi secoli. Nel susseguirsi dei secoli, Belgrado ha subito in particolare la presenza degli imperi romano e bizantino, della dominazione ottomana per circa tre secoli.


La struttura per eccellenza che a Belgrado ha sempre rappresentato un baluardo contro le varie incursioni che la città subiva, è il famoso “Kalemegdan”, che in turco significa fortezza della battaglia, dove nelle varie fasi storiche hanno sempre avuto luogo assedi contro la città e battaglie in campo aperto, data la presenza di quest’immenso parco che circonda la fortezza. Per diversi secoli la fortezza del Kalemegdan ha sempre rappresentato una delle più possenti
fortificazioni europee . Inoltre all’ingresso del Kalemegdan, questo magnifico parco che circonda la cittadella dominando la città e la confluenza tra i fiumi Sava e Danubio, esiste un monumento “alla Francia” sul quale compare questo monito: “amala come lei ci ha amati”.
Molti non sanno che dalla fine del XIX° secolo fino al 1999, la Francia e la Serbia sono state alleate. Tale alleanza fu suggellata con il sangue nella prima guerra mondiale, durante la quale soldati francesi e serbi caddero insieme davanti alle linee tedesche. Nel luglio del 1919 , il re Pietro I° di Serbia dichiarò che noi dobbiamo tutto alla Francia, la Serbia è sua figlia.


Nel 1999, questo monumento eretto tra le due guerre mondiali, è stato listato a lutto per tutta la durata dell’aggressione Nato, e dei bombardamenti ai quali aveva partecipato l’aviazione francese. Proseguendo alla scoperta delle altre eccellenze belgradesi, vorrei soffermarmi sul museo intitolato a “Nikola Tesla”, uno dei più grandi scienziati e inventori del mondo che proveniva da queste terre.
Le sue invenzioni e le sue scoperte sono state il risultato di continue e approfondite ricerche sui fenomeni naturali.
Una delle sue più grandi invenzioni risulta essere la corrente alternata e il motore a induzione basato sulla sua applicazione ispirata dalla rotazione del campo magnetico. Nikola Tesla fu anche l’inventore della radio, e considerato una dei pionieri di questa tecnologia, e tutte le sue invenzioni sono state indispensabili per i vari processi di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica dalle centrali energetiche fino alle case e alle aziende.

Chi avrà la fortuna di visitare il museo, rimarrà affascinato dagli esperimenti cui verranno invitati a partecipare , e provare l’emozione di vivere momenti indimenticabili.
Nei tempi moderni Belgrado è stata la capitale della Jugoslavia, ora attualmente capitale della Serbia, ha mantenuto sempre l’identità di contenere al suo interno varie confessioni religiose, società multiculturali e multilingue.
Infatti durante la mia visita della città, ho notato la continua presenza di una serie di chiese cattoliche e ortodosse, moschee e sinagoghe. Ma Belgrado non finisce qui, tante sono ancora le meraviglie che vi vorrei presentare, e magari lo
 farò nel prossimo articolo, ma ora vorrei soffermarmi sulla mia visita a Novi Sad, non solo per la sua ricchezza culturale e le sue bellezze architettoniche, ma soprattutto per il tragico evento accaduto il 1 novembre scorso alla stazione ferroviaria.
Venerdì primo novembre poco prima di mezzogiorno, la tettoia esterna della stazione di Novi Sad è crollata travolgendo le persone che si trovavano sotto di essa
Il bilancio è stato tragico, si parla di 14 morti, e oltre 30 feriti, ma dalla situazione cui mi sono trovato appena raggiunto la stazione ferroviaria era completamente diversa da come i media l’avevano raccontata.
Ho visto una stazione fantasma e i resti del crollo fanno presumere che le vittime siano state molte di più, e questo mio giudizio viene confermato anche da qualche conversazione che ho avuto con gli abitanti del luogo, che mi hanno confermato che la tragedia è stata molto più grave. La rabbia dei cittadini, unita alla sfiducia nei confronti delle istituzioni si sono manifestate nelle varie manifestazioni di protesta organizzate per puntare il dito sulla corruzione e la mancata trasparenza delle istituzioni come cause indirette del crollo.

 

Ulteriori proteste sono già state organizzate nei prossimi giorni a Belgrado ed in altre città serbe per portare avanti le richieste dei cittadini partite con le prime manifestazioni di protesta da Novi
Sad.  (fine prima parte).

Graziano Canestri

In copertina di lancio immagine recente di Novi Sad. Qui due foto esclusive di Belgrado e, al fondo, di nuovo Novi Sad.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*