Rimettiamo per un minuto le cose a posto. Il movimento pacifista ritiene “pacifinti” tutti coloro i quali fanno finta di suggerire percorsi di pace ma in realtà non fanno che perpetuare una serie di guerre, una più spaventosa dell’altra. Le ragioni le andremo a riprendere tra poco.
Anche in Ucraina, come in Israele, si stava per trovare un accordo che potesse mettere fine ai due gravissimi focolai di guerra…e invece tutto è “saltato per aria”. Da una parte l’assassinio (con una bomba? con un missile? poco importa) di un Ismail Haniyeh, leader di Hamas, dall’altra l’improvvisa incursione nella regione di Kursk in Russia, nella parte più settentrionale del quadrante di guerra russo-ucraino. Vignarca è un amico sincero e, da amico, ci ha fatto pervenire queste parti di una sua intervista che riprendiamo volentieri. Vi farete subito un’opinione di chi sia veramente.
Francesco Vignarca e l’emergenza attuale
“Dall ’inizio del conflitto il movimento pacifista continua a sostenere un principio persino ovvio: la distinzione che fa il governo italiano tra armi difensive e armi offensive è un’astrazione teorica, questione di lana caprina”. Francesco Vignarca, coordinatore campagne di Rete Pace Disarmo, non è persuaso dall’alibi invocato da Guido Crosetto: il ministro della Difesa garantisce che le armi italiane non sono usate nelle operazioni ucraine in territorio russo. “Il sostegno militare è sempre sostegno militare –replica Vignarca –. Anche se le armi che mandi sono impiegate in concreto nelle operazioni difensive, contribuiscono allo sforzo bellico generale. Il resto è ipocrisia”.
Crosetto peraltro aggiunge di non poter dare “dettagli tecnici” sulle armi ed è per lo meno curiosa questa posizione, quasi da prefigurare un corto circuito ai più alti livelli militari e di “intelligence” . Molti generali, in parte in servizio in parte in pensione, continuano a ripeterci che la situazione è gravissima e che l’Italia deve fare di tutto per scongiurare una guerra globale. Sanno bene quali siano le potenzialità delle armi di pronto uso e conoscono ancor meglio la logica aberrante di una guerra diretta. Invece gli alti gradi dell’Esercito ora in funzione la pensano diversamente, perseguendo un atlantismo senza rièpensamenti che, prima o poi, ci porterà al coinvolgimento diretto. Con buona pace dell’art. 11 della nostra Costituzione. Infatti Vignarca avverte che: “L’Italia è uno dei pochissimi Paesi che non ha riferito in maniera esplicita e dettagliata le armi fornite all’Ucraina .
Non perché non vuole far sapere ai russi quali siano, ma perché non vuole farlo sapere all’opinione pubblica, per mettersi al riparo dalle critiche. Ma ripeto: è farisaico sostenere che l’Ucraina la sostieni solo “d i f e n s i va m e n t e ”, il sostenere militare significa appoggiare tutte le azioni e le scelte politiche nel contesto della guerra.
Il ministro è contrario all’operazione in territorio russo.
Crosetto frequenta i militari, forse gli hanno detto che il conflitto non si risolve a seconda di quante o quali armi vengono mandate in Ucraina”. Ma la nato dà ordini precisi e a quelli bisogna attenersi.
Nessuno può vincere?
Vincere o perdere questa guerra significa la distruzione di una parte o dell ’altra. Altrimenti la soluzione è la diplomazia. “Per due anni ci hanno ripetuto che l’aiuto militare all’Ucraina avrebbe aiutato a risolvere il conflitto, che un’arma nuova da mandare a Zelensky avrebbe cambiato il quadro, invece siamo alla doppia escalation. Sia verticale – una guerra più intensa, più drammatica – sia orizzontale, con più territori coinvolti. Con il sostegno occidentale che rischia di affievolirsi, l’Ucraina ha un solo modo per continuare a farsi aiutare: allargare la guerra, renderla più drammatica, più pesante, più provocatoria.” Quindi si rilancia per non “andare a vedere” e per non giustificare una soluzione negoziata che vedrebbe alcune province orientali dell’Ucraina ben felici di agganciarsi al vicino russo.
Con la Russia “violata”, la deterrenza che fine fa?
Anche qui Vignarca è tranchant: “Crolla. Ci hanno sempre detto che una grande potenza nucleare era sostanzialmente inattaccabile. E invece l’Ucraina, dopo due anni di guerra e sofferenze, trova la forza e la volontà di entrare nel suo territorio. La deterrenza è un feticcio, una favola, una teoria inventata proprio da chi vuole mantenere le armi nucleari. Le quali non danno vantaggi, ma solo rischi: il pericolo è che qualcuno prima o poi finisca per usarle. Leggo molti commentatori guerrafondai che si esaltano per il rinnovato impegno militare degli Stati Uniti, ma questa situazione danneggia soprattutto l’Europa, la grande sconfitta di questi due anni, dal punto di vista economico, materiale, politico.”
La beffa ucraina
Le regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk in regime d’emergenza. Sono 76 mila gli evacuati. A macchia di leopardo la presenza ucraina con continui combattimenti anche nei paesini più piccoli e una continua mobilità nella linea del fronte. E’ noto inoltre che gli Stati Uniti stanno discutendo privatamente con l’Ucraina la possibilità di utilizzare missili ATACMS a lungo raggio per attaccare le basi militari russe,
“Non entrerò in discussioni diplomatiche private con i nostri partner ucraini”, ha detto in risposta a una domanda se fosse giunto il momento di “dare mano libera agli ucraini” nell’usare l’ATACMS per attaccare obiettivi militari russi (2)
Oltretutto giungono notizie di saccheggi e rastrellamenti che non fanno che aumentare la tensione.
Come se ne esce
L’abbiamo già ripetuto cento volte: due popoli molto vicini per tradizione, lingua, religione, abitudini, drammaticamente divisi per motivi soprattutto economici a partire dall’inizio del nuovo Millennio. Subito una forza di interposizione indipendente e l’avvio di negoziati che potrbbero portare anche alla creazione di una nuova realtà regionale, con tanto di Stato e definizione dei confini. Nè Russia , nè Ucraini, con la possibilità di scegliersi il suo futuro in modo democratico.
Ma…a quanto pare….stanno prevalendo altre spinte.
.1. https://www.pressreader.com/italy/il-fatto-quotidiano/20240811/281655375372448 (estrapolate da una intervista rilasciata a Tommaso Rodano del “Fatto Quotidiano” che ringraziamo per la disponibilità.
.2.Da una recentissima dichiarazione del vice portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel.
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