Costruiamo assieme un mondo più umano

La guerra continua ma non ci possiamo rassegnare.

Rischiamo l’autodistruzione!

Per questo, domenica 21 maggio ti invitiamo a marciare per la pace da Perugia ad Assisi.

“Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant”…. Tacito è uno storico latino abbastanza conosciuto, ma non “italico”; nacque nella Gallia, attuale Francia, del sud e sapeva di cosa parlava. Semplice: quando arrivano loro “definiscono pace ciò che invece è un deserto”. Una “pax” che è tutto meno che pace. Una “pax” che si basa sul terrore, sulla delazione, sulla forza fisica ed economica, sul potere più o meno ostentato. Con la richiesta, nemmeno tanto larvata, di accettare la condizione di “sudditi”, di “poveri”, di “emarginati”, di “apparentemente ricchi ma in realtà solo sciocchi creduloni (*)”, magari con il sorriso stampato sulle labbra, più o meno coscienti della propria inutilità sulla Terra. Ma per il “bene comune”, per il “quieto vivere”, per le “consuetudini” quella è la pace che è loro concessa…in realtà un… deserto. Per questo, ricordando l’appello a partecipare alla prossima Perugia-Assisi, una delle marce per la pace più importanti in Europa, è importante, anzi fondamentale, riflettere sulla frase di conclusiva, lapidaria tanto quanto poteva esserlo un passo dell’ “Agricola” di Tacito. Quel “rinnovare i nostri legami di solidarietà e fratellanza universale, dare un corpo nuovo alla domanda di cambiamento, trasformare il futuro” che l’attuale governo Meloni liquiderebbe con uno sprezzante “utopie tardosessantottine” ma che invece… Già “che invece….cosa?”. “Solidarietà”, “fratellanza universale”, “cambiamento”, “futuro” sono termini vacui e superati? Non se ne deve nemmeno parlare perchè  “il mondo è cambiato”? Sono, forse, argomenti per vecchi arnesi con capelli bianchi, gambe affaticate e bandiere fuori moda? Riflettiamoci sopra….. perchè dalla nostra risposta scaturirà l’atteggiamento conseguente riguardo la nostra concezione della vita, del rispetto di noi stessi e degli altri.

La risposta, comunque (lo concediamo…) non è semplice. Pertanto proviamo a girare la questione a Nicoletta Vogogna coportavoce alessandrina dell’associazione per la Pace e la Nonviolenza, una che ci crede davvero e prova a spiegarcelo, ma forse – citando un passo del film “Avatar” – le nostre teste sono troppo piene di sciocchezze e non hanno più spazio per nulla.

Ci proviamo lo stesso….”Perchè partecipare, Nicoletta?”. Risposta diretta: “Siamo quella grande fetta di popolazione italiana che non è d’accordo sul modo in cui il Parlamento, nella quasi totalità, ha gestito la crisi in Ucraina dopo l’invasione dell’esercito russo, l’invio di armi sempre più sofisticate non sta portando alla fine del conflitto, anzi, lo alimenta, oltre a peggiorare il cambiamento climatico, 2.240 miliardi spesi dai governi nel mondo in armamenti, e l’Italia fa parte di questo businness, non risolvono i problemi di sicurezza, ma piuttosto li alimentano. Inoltre l’87% degli italiani ritiene che l’Italia deve firmare e ratificare il Trattato ONU per l’abolizione delle armi nucleari entrato in vigore nel gennaio 2021. Con queste motivazioni già avevamo partecipato alla grande manifestazione del 5 novembre scorso  a Roma “Tacciano le armi, negoziati subito, al bando le armi nucleari”, evento ridotto dai media più seguiti a controversia fra partiti, ma in effetti organizzato dalla società civile”. Pertanto, continua Nicoletta Vogogna “riproviamo a dare visibilità a questa diffusa parte di cittadine e cittadini partecipando alla marcia, preceduta a Perugia da una “settimana civica” che coinvolgerà diversi istituti scolastici e quindi rivolta alle cittadine e ai cittadini di domani. Non solo, sabato 20 sempre a Perugia la rete di Europe for peace si riunirà in assemblea per continuare la mobilitazione iniziata il 5 novembre. Non possiamo rassegnarci alla guerra, non possiamo accettare che l’Europa utilizzi parte del Recovery Plan per le armi, dopo che ha usato 3,6 miliardi del fondo europeo per la pace in carri armati, elicotteri d’attacco, sistemi lanciarazzi.

Manifestiamo anche per quanti in Ucraina, Russia e Bielorussia si rifiutano di combattere, obiettori di coscienza e disertori che stanno aumentando, nonostante subiscano persecuzioni. Sappiamo che esiste una rete di di assistenza legale e psicologica, aiuto per fornire asilo e il 15 maggio in Europa si celebra la giornata internazionale di obiezione di coscienza al servizio militare. Una rappresentanza italiana di #Objectwarcampaign manifesterà il 16 davanti alle ambasciate di Ussia, Ucraina e Bielorussia e faranno poi una conferenza stampa inella sala Nassirya del Senato.

Per tutti questi motivi e non abbiamo toccato la parte che riguarda le altre guerre, lo sfruttamento delle risorse, le migrazioni forzate, partecipiamo in tanti alla PerugiAssisi ,quest’anno sul tema “Trasformiamo il futuro”, finchè possiamo e i conflitti armati non ce lo consentono, partecipiamo nello spirito di Aldo Capitini, che promosse la prima marcia nel 1961, senza simboli di partito, con bandiere arcobaleno”.  Poco da aggiungere. Non ci resta che partecipare. Qui sotto il testo promozionale ufficiale dell’iniziativa.

COSTRUIAMO ASSIEME
UN MONDO PIÙ UMANO

CESSATE-IL-FUOCO

La guerra è la madre di tutti i crimini, cancella la vita, distrugge tutto quello che intere generazioni hanno costruito, devasta ciò che la natura ha generato. Per questo l’Italia ripudia la guerra. Per questo è nata l’Unione Europea. Per questo sono state create le Nazioni Unite. Grazie a queste conquiste, abbiamo potuto crescere in pace. Non permettiamo che tutto questo venga cancellato!

La continuazione della guerra e l’assurda pretesa di vincerla con le armi si stanno anche mangiando i soldi che servono per prenderci cura di noi tutti e del nostro pianeta, per fermare il cambiamento climatico e accelerare la conversione ecologica, per affrontare e soccorrere le vittime delle guerre e delle catastrofi ambientali, per liberare gli impoveriti dalla schiavitù della miseria, per creare nuovo lavoro dignitoso, per ridurre le disuguaglianze e i conflitti che generano. Fermiamo questa follia!

LA PACE È ANCORA POSSIBILE. È SEMPRE POSSIBILE!

Con il semplice gesto del camminare assieme, segno di solidarietà e vicinanza alla povera gente in fuga dal terrore e dalla miseria, noi possiamo rompere lo “schema della guerra”, dare voce alle vittime di tutte queste sofferenze, denunciare le mostruosità che si susseguono e i pericoli enormi che incombono, difendere i valori e le carte fondamentali su cui sono cresciuti il nostro benessere e le nostre istituzioni democratiche, lottare per l’attuazione della nostra Costituzione e del Diritto Internazionale dei Diritti Umani, rinnovare i nostri legami di solidarietà e fratellanza universale, dare un corpo nuovo alla domanda di cambiamento, trasformare il futuro.

DOMENICA 21 MAGGIO 2023
VIENI ANCHE TU!

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