Alla fine del ciclo lo scontro non sarà più fra Occidente e oriente, ma fra Occidente e resto del mondo

Mentre ascolto sul canale franco-tedesco “Mezzo” un concerto di Brahms, il mio pensiero va agli Usa, alla Gran Bretagna e alla Francia, ovverosia ai loro capi di governo (fra cui uno nero, Obama, insignito, frettolosamente, addirittura del Premio Nobel per la pace) che continuano a scaricare bombe e missili sopra la Libia e le sue popolazioni. Musica mortifera che assai s’intona con lo spirito deli-rante e decadente di questo Occidente che non sa fare altro che guerre, aggressioni, ingerenze pur di vendere armamenti e difendere lo scandaloso benessere di talune ristrette élites. Guerre di ogni tipo e portata (umanitarie, preventive, ecc.) per esportare, con i cannoni, nei Paesi petroliferi da cui importa petrolio e gas a prezzi vili, prodotti camuffati che chiamano libertà e democrazia. Oggi la furia bellicista si è abbattuta contro il dittatore di Tripoli che, pochi anni addietro, era stato introdotto (dai suoi attuali aggressori) nel salotto buono degli affari illeciti, della politica trasformista e traditrice. Su per giù come si sono comportati con l’Afghanistan dei talebani, con il Libano e con l’iracheno Saddam Hussein che si fece infinocchiare dall’ambasciatrice Usa. Ah, questi dittatori! Si mostrano potenti, implacabili contro i deboli, ma non riescono a difendersi dall’inganno dei loro amici/nemici. Cadono nei tranelli come fessi. Poiché il potere assoluto dà loro alla testa, si sentono invincibili, forti della loro violenza, del loro arbitrio, ma sconoscono l’arte della politica, il valore della vera democrazia. A tutto ciò, in Occidente fa da pendant una sorta di delirio di onnipotenza che esalta lo spirito e l’ingordigia dei suoi leader più rappresentativi, i quali non credono più alla soluzione politica dei conflitti, alla mediazione diplomatica, alla cooperazione economica e culturale. No. Attaccano dal cielo e dal mare, invadono, massacrano popoli, distruggono città millenarie, pur di partecipare al banchetto per la spartizione del bottino di guerra. Il bottino. Come ai tempi delle orde barbariche! Trionfo dell’inciviltà e della menzogna. Tengono in serbo le bombe nucleari che useranno in caso di bisogno estremo ossia quando si renderanno conto dell’ineluttabilità del crollo. Secondo la morale della favola biblica: “Muore Sansone con tutti i filistei”. La morte dell’umanità, della vita sul Pianeta. Ecco dove potrebbe condurci la sedicente “civiltà” occidentale! Molti in Occidente plaudono alla guerra, fanno il tifo per i “nostri” senza guardare, e riflettere, sulle ragioni degli uni e degli altri, ma solo alle proprie che spesso non sono ragioni, ma assurde pretese. Guerra, violenze, razzismo sembrano queste le difese, i nuovi muri eretti per difenderci dall’assedio degli affamati e dei disperati. Non riusciamo ad allevare più di due figli (per egoismo conclamato) e vorremmo continuare a dominare il mondo. Non produciamo più vera ricchezza per i popoli, ma beni di lusso, inutili e superflui per pochi privilegiati e vogliamo ipotecare il futuro dell’umanità che lavora e produce, soprattutto per noi occidentali. Un pericoloso tran tran che prima o poi finirà. O sta già finendo.
Agostino Spataro/ Guerra alla Libia: il delirio bellicista dell’Occidente*

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