Rocchino Muliere, candidato Sindaco alle prossime “Amministrative Comunali” di Novi Ligure sceglie fra un paniere di argomenti quelli che più ritiene, con i suoi alleati, utili per tornare vincenti a Novi. Una città, come dice lui qui sotto, che – sotto giunte di altro colore politico – “nella più bonaria delle analisi, è stata inoperosa”. Di sicuro conosce bene agglomerato cittadino e dintorni , gli abitanti vecchi e nuovi che lo popolano, le loro abitudini, le speranze e le delusioni di molti. Un tempo roccaforte del PCI-PSI, fortissima sindacalmente con il polo dell’acciaio e dell’indotto siderurgico a farla da padrone, da circa un ventennio Novi è alla ricerca di una sua identità forte. Insieme al polo industriale, comunque importante, la tradizione dolciaria e alcune eccellenze agroalimentari che la rendono famosa nel mondo. Rocchino, però – almeno in questa – , preferisce due altre strade, quella della difesa della sanità Pubblica e della vivibilità urbana. Tematiche vicinissime alla gente che dovrebbero portare concensi. Per ora non parliamo di “esiti del terzo Valico”, di “Shunt ferroviario” , di “Logistica novese in rete provinciale e oltre”, di urbanistica e di nuovi criteri di qualificazione urbana/ambientale della città. Ci accontentiamo. Ma ritorneremo su questi argomenti e, grazie alla nostra posizione privilegiata, un po’ al di sopra dell’agone politico-elettorale, per una affermazione vera di democrazia, pluralismo, innovazione e riformismo nei fatti, proveremo anche a suggerire possibili percorsi. Sicuramente ottima la scelta di collegarsi strettamente a Europa Verde, con esponenti di primo piano, come pure lo stretto rapporto con il variegato arcipelago “civico”, senza dimenticare la sinistra più radicale e anche di quella più “socialdemocratica”. I nomi dei candidati sono noti in città e provincia, per cui le “aspettative” sono molte. Non aggiungiamo altro.
Dedichiamo all’amico Rocchino il nostro Editoriale, con il più sincero “in bocca al lupo”.
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1. Prima di tutto parlaci un po’ di te e delle motivazioni che spingono ad essere nuovamente protagonista…
Sono stato sindaco di Novi Ligure dal 2014 al 2019. Dopo di me, ha vinto le elezioni una coalizione di centro destra che, nella più bonaria delle analisi, è stata inoperosa. C’è molto lavoro da portare avanti, c’è una città che per tre o quattro anni è stata abbandonata a se stessa. Molti cittadini mi hanno chiesto di ricandidarmi, per portare avanti il lavoro interrotto.
Su questo c’è stata una profonda discussione all’interno del mio partito, il Pd, e anche della coalizione che mi sostiene. C’è stato un momento nel quale, anche per stringere nuove alleanze, si era pensato a una soluzione diversa, ma poi il dibattito ci ha portato a fare questa scelta di mettere in campo non una singola candidatura ma una pluralità di forze, in primis il “tandem” che vede la mia candidatura a Sindaco, e quella di Simone Tedeschi a vicesindaco.
2. Con quali programmi, in sintesi, intendi presentarti all’esame del voto? E con quali partners?
Sul programma tutta la coalizione sta facendo un grande lavoro di approfondimento, e in questi giorni stiamo incontrando i cittadini con specifiche riunioni nei quartieri. Abbiamo deciso di dare vita ad un programma che non sia un lungo trattato di politica amministrativa, ma una sintetica esposizione di punti strategici con azioni concrete da mettere subito in “cantiere”.
La nostra colazione, rispetto a quella delle precedenti elezioni, si è allargata a nuovi soggetti sia civici che politici: dai Verdi, alla sinistra, a forze civiche tradizionalmente radicate nel territorio e nel tessuto sociale come i 20 x Novi.
3. Intendi portare avanti una campagna con mezzi e modalità tradizionali o ti affiderai di più alla tecnologia?
Credo che l’elemento fondamentale per la campagna elettorale sia il confronto diretto con i cittadini, dal vivo. Ma ovviamente non bisogna tralasciare le nuove forme di comunicazione, che ci permettono di raggiungere molte persone contemporaneamente. Ma non dimentichiamoci che alle urne le persone ci devono andare realmente, e che per eleggere un sindaco non è sufficiente un click sul computer o un “like” sullo smartphone.
4. I primi obiettivo del prossimo primo anno di governo… Nel caso fossi eletto, quali potrebbero essere?
Gli incontri con i cittadini ci dicono chiaramente quali sono le priorità. La sanità, con le liste di attesa infinite e la vergognosa assenza di programmazione sanitaria sul territorio. Non è una
competenza comunale ma bensì regionale, ma un sindaco non può lavarsene le mani, ma anzi deve sbattere i pugni sul tavolo per chiedere, per i suoi cittadini, il meglio possibile sul tema della salute.
Anche la manutenzione della città è un punto fondamentale. Molti cittadini ci hanno fatto notare che la città è sempre più sporca, e non possiamo che dagli ragione.
Novi ha bisogno di una svolta ecologica, e di riannodare un tessuto sociale che qualcuno ha cercato di dividere e sfaldare. Senza dimenticare il tema del lavoro e dello sviluppo economico.
5 . Che ruolo deve svolgere Novi, all’interno della provincia?
Molto spesso Novi, in tutto il periodo che va dal dopoguerra ad oggi, ha svolto un ruolo di leader all’interno della provincia. Siamo stati la prima città a dotarsi di un piano regolatore, a dotarsi di impianti di smaltimento rifiuti, di impianti sportivi moderni. A Novi abbiamo spesso dimostrato una capacità di innovazione che non a caso è sintetizzata nel motto della città, “In noviate vivam”. Una capacità di innovazione che negli ultimi anni è stata mortificata, e ora ci troviamo ad inseguire. C’è stata una volontà politica di legarci più agli interessi di altre città, che della nostra.
Basti citare l’esempio di aver finanziato con 5 milioni la costruzione di un ponte ad Alessandria, dicendo che “ci potranno passare anche i novesi”. Io credo che Novi sia finita nel banco dell’asino per una precisa volontà politica, e che domani possa e debba tornare tra i primi della classe, dove è sempre stato il suo posto.
6. I cittadini sono sempre più lontani dalla politica, e lo dimostra l’astensione dal voto, sempre più grande.
È un problema reale, e grave. C’è un profondo disinteresse verso la politica, ma io credo che a tutti i novesi interessi, e molto, la propria città e il suo futuro. Io credo che la chiave per affrontare questo problema sia la partecipazione ai processi decisionali, sempre e non solo quando ci sono le elezioni. Per questo, se sarò eletto, mi impegnerò a coinvolgere i cittadini nella scelte della città, e a predisporre strumenti anche nuovi per da un lato informare correttamente e puntualmente i cittadini, e dall’altro per ascoltarli e conoscere le loro opinioni.
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Ringraziamo e salutiamo, con l’impegno a rivederci su alcuni dei temi accennati nell’introduzione.
cribbio, che odore di fritto!….