Da Alessandria
A Cantalupo Ligure distanza da Alessadria 60km
Municipio di Cantalupo Ligure
Abitanti 500
Breve storia di Cantalupo Ligure
Le sue origini sembrano risalire all’età antica, precisamente a quella romana, quando era abitata dai liguri. Escludendo il comune riferimento ai lupi, e, sulla base di recenti studi, anche quello al verbo cantare, il toponimo sembra derivare sia dal latino CAMPUS LUCUS, ‘bosco sacro’, sia dalle radici indoeuropee KANT- e L-OP che si riferiscono, rispettivamente, ad ‘altura’ e ‘acqua’. La sua prima attestazione risale al 1201 ed è quella di “Cantalupus”. È menzionata, però, per la prima volta in un documento del 1164 con cui l’imperatore Federico Barbarossa cedeva il territorio regionale alla famiglia dei Malaspina, che ne furono signori fino al 1235. Da quest’anno divenne possedimento dei Pallavicino finché l’imperatore Enrico VII lo donò ad Opicino Spinola di Genova insieme ad altri borghi fortificati. In tal modo i conflitti di potere che animavano i rapporti tra le famiglie nobiliari genovesi –divise in guelfi e ghibellini– cominciarono ad interessare anche l’alta val Borbera. Più tardi fu teatro di diverse operazioni belliche fra austriaci e francesi. Durante il periodo fascista venne inglobata nel vicino comune di Rocchetta Ligure, da cui si staccò, ottenendo una piena autonomia, solo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Tra le vestigia del passato occupa un posto importante l’imponente castello fatto costruire dagli Spinola nel 1100 e donato da Tolomeo Spinola ad Antonio Adorno. Oggi di proprietà del barone Gian Paolo Guidobono Cavalchini, è uno dei pochi manieri della val Borbera rimasti integri, nonostante abbia subito un incendio nel 1600. Interessante, a livello architettonico, è la parrocchiale di Santa Caterina con il suo campanile con cupola a cipolla, tipico delle vallate appenniniche tra Piemonte e Liguria. Infine, si segnala la stele scolpita da Nicola Neonato per ricordare il sacrificio dei partigiani della brigata Pinan-Cichero uccisi in battaglia dai nazifascisti nel 1944, e il monumento al partigiano sovietico Fiodor Poletaev, caduto nel 1945.
Chiesa parrocchiale di Santa Caterina
Giancarlo Patrucco Clemente Accornero
Testi e immagini qui riportati vengono dal libero web.
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