Carlo Pace, uno dei maggiori pittori alessandrini del 900

Carlo Pace è ancora in buona parte un artista da scoprire. Il suo percorso è stato di grande e articolata complessità. I suoi interessi alla ricerca, alla sperimentazione e al confronto con l’attività artistica della scena nazionale e internazionale costituiscono la premessa per un’interpretazione di assoluto rilievo. Il suo lavoro, per la molteplicità delle ricerche e delle sperimentazioni intraprese, presenta un marchio inconfondibile di originalità: il “fattore Pace”.

Moltissime sue opere non sono mai state viste, accudite nello studio in cui ha trascorso la vita in un impegno inesausto e dove oggi sono custoditi centinaia e centinaia dei suoi lavori. Un lascito immenso che merita i dovuti riconoscimenti.

Pur lavorando silenziosamente, rinchiuso nel suo studio, egli ha avuto l’attenzione di critici autorevoli, quali: Marisa Vescovo, l’amico di sempre Dino Molinari, Marco Valsecchi, Mario Radice, Giampiero Giani, Luca Beatrice, solo per citarne alcuni.

Le opere di Pace sono state esposte in importanti mostre in Italia e all’estero. Oggi è il momento di rendere giustizia a Pace, assegnando al suo percorso la collocazione che gli spetta nel panorama dell’arte pittorica italiana.

E’ partendo da questa urgente necessità che ha preso le mosse l’interesse dell’Associazione “Città Futura” di Alessandria la quale, nell’ambito del bando “Storia e memoria”, ha presentato alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria un progetto denominato: “Conoscenza e valorizzazione dell’opera artistica di Carlo Pace, uno dei più importanti pittori alessandrini del ‘900”.

Questo progetto è volto anche a sostegno e a supporto dell’instancabile azione di sistemazione e catalogazione dei lavori dell’artista, portato avanti con passione dall’Archivio Carlo Pace.

A tal fine disporre di un volume-catalogo con un’accurata, se pur limitata, selezione di opere risulta propedeutico e fondamentale per la realizzazione di diverse iniziative (conferenze, convegni, mostre) volte alla maggiore conoscenza del lungo, intenso e originale percorso artistico del pittore alessandrino. Dando, soprattutto, rilevanza alla ricerca e all’utilizzo dei materiali, con una particolare fascinazione per i diversi tipi di carta, conosciuti dal giovane Pace nel vero “cenacolo d’arte” rappresentato dalla cartoleria del padre Luigi. Un protagonista, per i molteplici interessi, della vita culturale alessandrina del secolo scorso.

Le opere del periodo informale, dagli anni cinquanta fino agli anni sessanta restano un’autentica proposta originale e innovativa per il nostro territorio, a quel tempo tutto rivolto all’arte figurativa ufficiale del novecento. Dagli anni settanta l’artista ha portato avanti, in parallelo, ricerca e sperimentazione che – secondo Dino Molinari – fanno di Pace l’interlocutore di un nuovo dadaismo e uno dei più originali operatori dell’Arte Povera piemontese. Dopo il “taglio” della tela di Lucio Fontana, Pace ha compreso che la ricerca doveva “andare oltre” il rettangolo gabbia del quadro, rompendo in maniera definitiva con la tradizione pittorica del ‘900.

Egli ha così iniziato in maniera incessante a considerare e utilizzare altri tipi di materiali, i più disparati, percorrendo nuove strade per ridare nuova fisicità e nuova vita al quadro. Nascono da questa inesauribile sperimentazione i numerosissimi lavori dedicati alle “spine dorsali”.

Il volume, che presenta opere suddivise in tre settori: Segni, Materiali e Fonemi, si avvale del commento critico di Alberto Ballerino. Ed è redatto con la finalità di approfondire ed estendere la conoscenza dell’artista alessandrino.

Testo indispensabile e propedeutico all’auspicata e possibile realizzazione di una mostra antologica, dedicata all’intero percorso artistico del pittore. Evento capace di riaffermare la specificità dell’artista, il suo libero spirito di ricerca e il suo bisogno di sondare sempre nuove forme di espressione e nuovi linguaggi figurativi. Lungo una costante e serrata attività artistica protrattasi per più di sessant’anni.

La rilevanza dell’iniziativa attiene alla necessità, in particolare, per la città di Alessandria e per la provincia, di riscoprire il valore dell’immenso lascito di Carlo Pace, la cui ricaduta, adeguatamente valorizzata, è destinata ad accrescere il rilievo e l’importanza artistica del territorio di riferimento del pittore.

Il progetto, condiviso da “Città Futura”, intende estendere l’effetto divulgativo e di valorizzazione dell’opera di Carlo Pace ben oltre i confini locali, in ambito nazionale e internazionale, come Egli merita.

Renzo Penna

Presidente Associazione “Città Futura”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 Commenti

  1. Con Carlo Pace la citta’ha avuto un grande ed innovativo artista che ha aperto finestre intellettuali che danno luce ancora oggi!Con l’amico ” Carletto” conservo ricordi e conversazioni che facevano volare le nostre giovani ambizioni.

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