Carlo Smuraglia non è più con noi, ma la sua energia e capacità di analisi resteranno per sempre

Se ne è andato anche Carlo Smuraglia, presidente onorario dell’Anpi, avvocato ed ex parlamentare. Partigiano, poi avvocato e docente, Smuraglia è stato eletto senatore per tre volte e poi presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia dal 2011 fino al 2017 quando si è dimesso ed è stato poi eletto presidente emerito dell’Associazione. Ha fatto parte del Csm dal febbraio 1986 al luglio 1990.

Carlo Smuraglia
Carlo Smuraglia

Nasce nel 1923 e, pertanto, vicino al traguardo dei cento anni. Marchigiano di Ancona si è rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò o a una delle varie articolazioni in cui si era camuffato il regime fascista dopo l’otto settembre. Riesce ad arruolarsi nel 1944 come volontario nel Gruppo di Combattimento “Cremona” del nuovo Esercito Italiano, alle dipendenze operative dell’ottava Armata britannica, con cui proseguì la guerra sul fronte adriatico fino a Venezia, sino alla resa finale delle forze nazifasciste in Italia.

Vivacissima la sua attività politica e sociale, specie a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo. Consigliere regionale in Lombardia con il Partito Comunista Italiano dal 1970 al 1985, durante la prima legislatura regionale ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del consiglio regionale e nella successiva quello di presidente dal 1978 al 1980, dopo essere stato vicepresidente dello stesso dal 1975 al 1978. Venne eletto dal Parlamento componente del Consiglio superiore della magistratura per la consiliatura dal 1986 al 1990. Successivamente ha fatto parte dei Democratici di Sinistra ed è stato eletto senatore per tre volte dal 1992 al 2001; dal 1994 ha guidato per sette anni la commissione lavoro di Palazzo Madama. Il 16 aprile 2011 è stato eletto Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e riconfermato nella carica nel 2016. Termina il proprio mandato nel novembre 2017.

Imporante , e da rimarcare, la sua posizione sulla delicata situazione ukraina, che qui riportiamo non solo per dovere di cronaca, ma perchè costituirà – sempre e comunque – una valutazione importante su cui riflettere:

Guardando le immagini che arrivano dall’Ucraina, mi vengono in mente tanti ricordi. E penso che un popolo che si oppone a chi vuole dominarlo con poteri autoritari va aiutato a resistere”, “anche con le armi”, “qui gli ucraini stanno cercando di difendere la loro democrazia”. Lo afferma Carlo Smuraglia, presidente onorario dell’Anpi in una intervista a Repubblica. Tuttavia, aggiunge il 98enne ex partigiano, “questo aiuto deve avere un limite preciso: non deve comportare l’entrata in guerra dell’Italia. Un confine invalicabile”. Molti dicono: anche i nostri partigiani ricevettero aiuti militari dagli alleati… “Sì, ma fino a un certo punto, perché siamo in un tempo e in un contesto completamente diversi, e questi paragoni storici sono sempre azzardati”. Questa che stanno facendo gli ucraini si può chiamare Resistenza? C’è chi contesta l’equiparazione… “Non capisco perché, per me è una parola appropriata: è resistenza” contro chi “vuole espandersi in maniera autoritaria”. (19 mar. 2022 – red – © 9Colonne ).

Poco da aggiungere…se non che ci mancherà proprio per la sua competenza, la sua schiettezza e la non comune capacità di ascoltare.

 

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