L’esergo di questo ultimo intrigante e sostanzioso libro di Giancarlo Vianello, è di Henry Corbin e ci porta subito al centro di quel che andremo ad affrontare: “Eretici di tutte le religioni, unitevi”.
A mio modo di pensare, paradossalmente, affianco la parola “eresia” alla parola “complotto” dove eretici e complottisti sono coloro che non si fermano alla realtà delle cose, o meglio affrontano la realtà come trampolino per andare oltre ed osare il rischio, ben consapevoli dei loro talenti e limiti e ben lontani da visioni paranoiche e narcisistiche.
Solo chi osa nuotare contro corrente può stare davanti a quell’Aperto rilkiano che ci cimenta al nuovo, ad un orizzonte altro che ancora non si vede ma vive nell’Invisibile, dimensione trinitaria e costitutiva della nostra realtà, ad ognuno di noi la facoltà di renderla visibile a chi ancora ha gli occhi chiusi.
James Hillman definiva visioni mono ossessive quel contesto di ambiti religiosi rigidamente strutturati, ed è qui che incontriamo coloro che ne hanno varcato i confini alla ricerca, senza preclusioni, di quell’indeterminato da cui si sentivano attratti e , quasi sempre, pagandone un prezzo molto alto.
Il loro lavoro, che si è nutrito di differenti contributi, è stato bollato con il termine dispregiativo di “sincretismo”, con cui si intende una costruzione artificiale che mescola elementi disparati.
Invece si dovrebbe parlare di una ricerca di” isotopie”, cioè di elementi che collimano, di più elementi significanti che danno un’insieme di senso. E che hanno un valore eterno eppure continuamente in trasformazione.
Per meglio illuminare questo aspetto prenderei a prestito la suggestione di Raimon Panikkar sull’ identità, che non è qualcosa di rigido e fermo, ma è come un grande fiume, alimentato continuamente da altre acque, torrenti e ruscelli. “ Si chiama sempre Mama Ganga, ma non è mai la stessa, pur essendo la stessa “.
Ricordate anche la luminosa azzurra metafora del fiume, nel Siddhartha di Hermann Hesse ?
Del resto la vera Cultura che cos’è, se non questa continua meticciosità trasformativa, uno scoprirsi diversi, nuovi eppure gli stessi ?! Un amore gioioso per la scoperta, per la sfida che la diversità ci offre, per le nostre legioni interiori: è un recipiente sacro la Realtà, che non si fa mai riempire…nè definitivamente scoprire..
Di questi “suchende “, di questi ricercatori pellegrini, della loro fedeltà al proprio cielo interiore, argomentano le pagine di questo libro, un itinerario arbitrario che si snoda attraverso gli ambiti delle dottrine sapienziali.
Si tratta di un viaggio tematico, con sbalzi geografici-temporali significativi e che, tuttavia, rimane all’interno di un unico territorio fatto di isotopie.
Il libro attraversa un crogiolo di correnti filosofiche e sapienziali che si intersecano, si influenzano e si fecondano a vicenda: dal Khorāsān ad Alessandria, da Firenze allo Yemen, da Bukhārā , alla Grecia, dall’Andalusia alla Mecca, in un’area amplissima e in un tempo plurisecolare, valicando tutti i confini.
Stando in un tema che oggi va per la maggiore ( il cibo ) direi che questo è un libro per viaggiatori golosi, che non amano solo il cibo di un grande chef, che non hanno un solo ristorante in cui fermarsi, né alcuna ricetta da raccomandare, ma affrontano con consapevolezza e responsabilità il rischio del cucinare personalmente il quotidiano piatto, ma soprattutto di …mangiarlo!
Giancarlo Vianello è un saggista, esperto di dinamiche transculturali. Ha studiato Sociologia islamica all’École des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi e Filosofia presso la Freie Universität di Berlino. Ha compiuto ricerche sul campo presso i Drusi della Siria, interessandosi all’esoterismo islamico. Ha pubblicato sei volumi e più di trenta tra articoli e saggi specialistici, pubblicati su riviste internazionali e in volumi collettanei. Suoi scritti sono stati tradotti in diversi paesi, tra cui Giappone, India, Israele, Slovenia.
di Patrizia Gioia
Commenta per primo